Storia della città di Ercolano: dalle origini agli scavi

La storia della città di Ercolano

La città di Ercolano è un sito archeologico di inestimabile valore, una finestra diretta sulla vita quotidiana in epoca romana. Sepolta dalla devastante eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è stata riportata alla luce grazie a secoli di scavi, che hanno rivelato edifici, oggetti e resti organici eccezionalmente conservati. L’antica città, oggi gestita dal Parco Archeologico di Ercolano, fa parte, insieme a Pompei e Oplontis, dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. L’eccezionale stato di conservazione dei materiali rende questo sito un punto di riferimento fondamentale per lo studio della civiltà romana.

Le origini di Ercolano tra mito e storia

Secondo la leggenda, la città di Ercolano venne fondata dall’eroe greco Ercole. Il mito, narrato da Dionigi di Alicarnasso, vuole che Ercole abbia eretto la città di Herculaneum nel punto in cui uccise il demone Caco. Sul piano storico, le origini sono meno certe. L’ipotesi più attendibile, formulata da Strabone, attribuisce la fondazione agli Osci nel XII secolo a.C., seguita da dominazioni etrusche e sannitiche prima della definitiva conquista romana.

Ercolano romana: da municipium a città sepolta

La conquista romana avvenne nell’89 a.C., quando le legioni di un legato di Lucio Cornelio Silla presero la città, che divenne un municipium. Inizialmente Ercolano era una tranquilla cittadina residenziale, scelta dall’aristocrazia romana come luogo di villeggiatura. Un periodo di particolare splendore iniziò con il proconsole Marco Nonio Balbo, che finanziò la costruzione di un teatro, terme e una basilica. Questo sviluppo fu bruscamente interrotto da due eventi catastrofici.

L’eruzione del Vesuvio e la straordinaria conservazione dei resti

Nel 62 d.C. Ercolano fu danneggiata da un forte terremoto. Mentre i lavori di ricostruzione erano ancora in corso, nell’autunno del 79 d.C. (la data, un tempo fissata al 24 agosto, è stata posticipata sulla base di ritrovamenti come frutta autunnale e bracieri), il Vesuvio eruttò. A differenza di Pompei, colpita da una pioggia di cenere e lapilli, Ercolano fu investita da un devastante flusso piroclastico: una valanga di gas roventi e ceneri vulcaniche che sigillò la città sotto uno strato di fango e materiale vulcanico alto fino a 25 metri. Questo evento creò un ambiente privo di ossigeno che carbonizzò istantaneamente i materiali organici come legno, tessuti e papiri, invece di incenerirli, permettendo una conservazione unica al mondo.

Ercolano vs Pompei: due destini diversi

Caratteristica a confronto Descrizione (Ercolano vs Pompei)
Causa della distruzione Ercolano fu investita da flussi piroclastici (fango e ceneri roventi), mentre Pompei fu sepolta da una pioggia di cenere e lapilli.
Tipo di conservazione Ercolano offre una conservazione eccezionale di materiali organici (legno, papiri) grazie alla carbonizzazione; Pompei è nota per i calchi umani e la conservazione degli edifici.
Dimensioni e popolazione Ercolano era una piccola città residenziale (4-5.000 abitanti), mentre Pompei era un centro commerciale più grande (10-15.000 abitanti).
Stato degli scavi Ercolano è scavata solo in parte a causa della città moderna sovrastante; Pompei è stata portata alla luce in gran parte della sua estensione.

Gli scavi di Ercolano: una storia secolare

La riscoperta di Ercolano fu casuale. Nel 1709, durante lo scavo di un pozzo, vennero alla luce alcuni marmi del teatro antico. I primi scavi sistematici iniziarono nel 1738 per volere di Carlo di Borbone, utilizzando la tecnica dei cunicoli sotterranei. In questa fase furono scoperte la Basilica e la famosa Villa dei Papiri, che conteneva l’unica biblioteca del mondo antico giunta fino a noi. Dopo un lungo periodo di abbandono, i lavori ripresero nel 1828 con la tecnica dello scavo a cielo aperto. La svolta avvenne nel 1927, quando l’archeologo Amedeo Maiuri avviò un’intensa campagna di scavi che portò alla luce gran parte dell’area oggi visibile e rivelò i resti di centinaia di abitanti che avevano cercato rifugio sulla spiaggia.

Lo stato attuale degli scavi

Oggi, le attività del Parco Archeologico di Ercolano si concentrano non solo su nuovi scavi, ma anche sul restauro e la conservazione di questo straordinario patrimonio. Ercolano appare visibile solo in una parte della sua antica estensione. Molte aree, tra cui parte del Foro e diversi templi, restano sepolte sotto la città moderna. La difficoltà maggiore risiede proprio in questa sovrapposizione, che limita l’esplorazione. Nonostante ciò, il sito archeologico di Ercolano rimane una delle testimonianze più significative e meglio conservate del mondo romano.

Articolo aggiornato il: 13/10/2025

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