«Il bimbo che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che era dentro di sé e che gli mancherà molto». (Pablo Neruda)
Wendy Tsao è un’artista canadese che, ispirandosi al progetto ideato da una mamma originaria della Tasmania, Sonia Singh, ha lanciato una nuova iniziativa: Mighty Dolls. La Singh, creando Tree Change Dolls, aveva completamente struccato le bambole Bratz, nate nel 2000 e note per i loro labbroni finti e gli occhioni dai colori accesi, dando loro nuovi lineamenti e vestendole in modo più simile a quello delle bambine che ci giocano.
Le bambole “acqua e sapone” di Sonia Singh
Attraverso un accurato makeover l’artista trentaquattrenne Sonia Singh aveva rimosso ogni traccia di trucco, ridotto lo spessore e la grandezza delle labbra di dodici bambole di seconda mano, ora della figlia di quattro anni, e scompigliato anche i capelli per cercare di ridurre quella finta perfezione che non consentiva alle piccole proprietarie delle bambole di immedesimarsi in loro. Ridisegnando i volti privi di ogni minima traccia di “finto”, plasmando nuove scarpe e realizzando, con l’aiuto della mamma, nuovi vestitini, aveva iniziato un vero e proprio processo di semplificazione dei giocattoli più usati dalle piccole donne, immergendo le nuove Bratz in contesti naturalistici che più rispecchiavano i luoghi in cui giocano le bambine.
Gli scatti postati da questa mamma creativa e piena di idee sui social aveva così colpito le altre donne, mamme o semplicemente incuriosite da questa iniziativa, che Sonia, non interessata ad un business delle sue creazioni, aveva deciso di postare anche video tutorial che insegnassero a tutte a realizzare queste bambole, che lei aveva ideato per la figlia. Bambole che dovessero avere caratteristiche fisiche simili a quelle delle bambine vere, con imperfezioni e difetti somatici che le contraddistinguessero come nella realtà, e non tutte uguali, vestite e truccate “in serie”.
Wendy Tsao e le bambole con i volti delle donne più famose della storia
Wendy Tsao, cogliendo l’idea della giovane artista australiana, ha deciso di offrire il proprio contributo alla giusta causa, dando alle note bambole Bratz il volto di donne famose per la loro cultura, professionalità e importanza nel mondo scientifico e letterario. Convinta che «se una bambina gioca con bambole che rappresentano donne straordinarie, può comprendere meglio il suo potenziale, credere di poter rivestire un ruolo importante, molto più che voler diventare una principessa», Wendy Tsao ha ridisegnato i volti delle bambole e rappresentato le donne più famose della storia recente in bambine, proprio perché le bambine di oggi potessero conoscerle in una veste e in un’età più vicina alla loro e imitarne il talento e la forza. Da Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace all’astronauta Roberta Bondar, dalla scrittrice J.K. Rowling, creatrice del celebre maghetto Harry Potter all’attivista sociale Waris Dirie, dalla pittrice messicana Frida Kahlo alla primatologa inglese Jane Goodall, messaggero di pace delle Nazioni Unite nel 2002: sono questi i modelli femminili che la Tsao ammira e che desidera far conoscere alle donne del domani.
Donne consapevoli delle proprie imperfezioni, sicure di poter fondare la propria bellezza sulla semplicità dei loro volti, curiose del mondo e forti di una salda capacità di dare una seconda possibilità a sé stesse e agli oggetti che posseggono e possiederanno. Sono queste le donne che la Singh si augura possano diventare le bambine di oggi.
Donne forti, talentuose, acculturate, coraggiose, appassionate e sicure del proprio potenziale. Sono queste le donne che la Tsao si augura possano diventare le bambine di oggi, sono queste le donne che la Tsao ha deciso di creare, rendendo le bambole, il più tradizionale e antico giocattolo dell’infanzia di una bambina, uno strumento per comprendere non solo che la perfezione non esiste nemmeno in qualcosa di immaginato come un gioco, ma soprattutto che ispirarsi a chi, pur essendo stato un bambino, è cresciuto realizzando qualcosa di importante per tutti, è una prospettiva interessante pedagogicamente e intellettivamente.
Due donne. Due modi di far crescere l’autostima e la bellezza interiore e non,attraverso un gioco.
Le bambole delle donne di domani
Eleonora Vitale