Nel grande palcoscenico del teatro latino, Tito Maccio Plauto è il maestro indiscusso della risata. È il primo autore della letteratura latina di cui possediamo opere intere e il primo a dedicarsi esclusivamente a un genere: la commedia. Come massimo esponente della “palliata” – la commedia di ambientazione greca – Plauto ha saputo creare un universo teatrale travolgente, fatto di inganni, equivoci e personaggi indimenticabili, che ha gettato le basi per tutto il teatro comico occidentale.
Indice dei contenuti
- 1. Gli elementi chiave del teatro di Plauto
- 2. La vita di Plauto: tra teatro e disavventure
- 3. Il contesto sociale: il teatro come festa popolare
- 4. Stile e linguaggio: la formula della comicità plautina
- 5. La voce di Plauto: prologhi e citazioni memorabili
- 6. I personaggi: le maschere ricorrenti
- 7. Le 21 commedie di Plauto: trame e analisi
- 8. L’eredità di Plauto: un riso che dura da duemila anni
- 9. Altre informazioni e curiosità su Plauto
Gli elementi chiave del teatro di Plauto
Per comprendere la grandezza di Plauto, è utile partire dai pilastri della sua arte, riassunti in questa tabella.
Elemento teatrale | Descrizione e scopo |
---|---|
Vis comica | La forza comica travolgente, ottenuta con ogni mezzo: dalla beffa all’equivoco, dalla parodia al linguaggio scurrile. L’obiettivo primario è far ridere (risus movere). |
Servus callidus | Il servo astuto è il vero protagonista e regista della scena. È lui che inventa inganni per aiutare il giovane padrone, dominando l’azione. |
Metateatro | La rottura della “quarta parete”. I personaggi parlano direttamente al pubblico, lo rendono complice e consapevole della finzione scenica. |
Creatività linguistica | Un mix esplosivo di lingua colloquiale (*sermo cotidianus*), neologismi, grecismi, giochi di parole e doppi sensi. |
La vita di Plauto: tra teatro e disavventure
Le notizie sulla vita di Tito Maccio Plauto sono scarse e avvolte nella leggenda. Nato a Sarsina, in Umbria, intorno al 255-250 a.C., i suoi stessi *tria nomina* sembrano un programma artistico. “Maccus” richiama la maschera dello sciocco dell’Atellana, mentre “Plautus” potrebbe significare “dai piedi piatti”. Secondo il racconto di Aulo Gellio, Plauto iniziò come attore, ma dopo un investimento sbagliato nel commercio, fu costretto a lavorare in un mulino per ripagare i debiti. Fu proprio in questo periodo che iniziò a scrivere commedie per guadagnarsi da vivere, diventando un vero “professionista della scrittura”. Morì nel 184 a.C., lasciando un’eredità di circa 130 opere, di cui solo 21, autenticate da Varrone, sono giunte fino a noi.
Il contesto sociale: il teatro come festa popolare
Per capire il successo travolgente di Plauto, è essenziale comprendere il contesto in cui operava. Le sue commedie non erano rappresentate in teatri stabili (che a Roma ancora non esistevano), ma su palchi di legno provvisori durante i ludi scaenici, le feste religiose pubbliche. Il pubblico era eterogeneo, rumoroso e desideroso di puro intrattenimento. Il teatro plautino era una “festa nella festa”, un momento di evasione totale in cui la realtà veniva sospesa. Era un mondo alla rovescia, un carnevale dove i servi erano più intelligenti dei padroni, i figli beffavano i padri e le gerarchie sociali venivano ridicolizzate per la gioia di tutti. La sua comicità, quindi, non era solo divertimento, ma anche una potente valvola di sfogo sociale.
Stile e linguaggio: la formula della comicità plautina
Plauto adatta i modelli della Commedia Nuova greca con una libertà straordinaria, usando la tecnica della contaminatio. Il suo obiettivo è la risata, ottenuta con uno stile unico basato su un linguaggio esplosivo e una grande varietà metrica (*numeri innumeri*), che alterna parti dialogate (*deverbia*) a quelle cantate (*cantica*), rendendo le sue opere simili ad antichi musical.
La voce di Plauto: prologhi e citazioni memorabili
Il prologo plautino è uno strumento multifunzionale. Nell’Aulularia, il Lare domestico si presenta per esporre la trama (“Ego Lar sum familiaris…” – “Io sono il Lare familiare…”). Nell’Amphitruo, il dio Mercurio chiede al pubblico attenzione in cambio di successo negli affari (*captatio benevolentiae*). Nel *Poenulus*, si rivolge direttamente agli spettatori, rompendo l’illusione scenica (metateatro). La sua genialità linguistica emerge in battute fulminanti, come quella del *servus callidus* Pseudolo: “in corde consilia instruo, in lingua sita opificina est” (“nel cuore costruisco i miei piani, sulla lingua si trova la mia officina di inganni”).
I personaggi: le maschere ricorrenti
Il teatro di Plauto si basa su una serie di personaggi fissi, o “maschere”, immediatamente riconoscibili dal pubblico, come il servo astuto (servus callidus), il giovane innamorato (*adulescens*), il vecchio avaro (*senex*) e il soldato fanfarone (*miles gloriosus*).
Le 21 commedie di Plauto: trame e analisi
Di seguito, il riassunto di tutte le 21 commedie plautine autentiche, raggruppate per tema per una migliore comprensione.
Commedie dei sosia e dell’equivoco
Amphitruo | Giove prende le sembianze del generale Anfitrione per sedurne la moglie Alcmena. È una commedia mitologica basata sullo scambio di persona. |
Menaechmi | Due gemelli identici separati da bambini si ritrovano nella stessa città, scatenando una catena di equivoci. Ha ispirato Shakespeare. |
Commedie della beffa e dell’inganno
Asinaria | Un servo aiuta il suo giovane padrone a ottenere i soldi per un’etera, ricavandoli dalla vendita di alcuni asini. |
Bacchides | Due giovani amano due sorelle cortigiane omonime (Bacchide), creando una serie di confusioni orchestrate da un servo astuto. |
Miles gloriosus | Il servo Palestrione beffa il vanitoso soldato Pirgopolinice per liberare una ragazza da lui rapita. |
Mostellaria | Il servo Tranione inventa che la casa padronale è infestata da un fantasma per nascondere al vecchio padrone i bagordi del figlio. |
Pseudolus | Considerata una delle migliori, vede il servo Pseudolo orchestrare un inganno magistrale per sottrarre un’etera a un soldato. |
Commedie di carattere e romanzesche
Aulularia | L’avaro Euclione vive nel terrore che gli rubino una pentola d’oro. Ha ispirato “L’avaro” di Molière. |
Captivi | Commedia anomala, senza intrighi amorosi, incentrata sulla lealtà tra un padrone e il suo schiavo prigionieri di guerra. |
Rudens | Dopo un naufragio, una fune (gomena) permette di recuperare un baule che contiene le prove delle origini libere di una giovane. |
Trinummus | Un vecchio amico cerca di salvare il patrimonio di un giovane scialacquatore attraverso un inganno a fin di bene. |
Le altre commedie includono: Casina, Cistellaria, Curculio, Epidicus, Mercator, Persa, Poenulus, Stichus, Truculentus e la frammentaria Vidularia.
L’eredità di Plauto: un riso che dura da duemila anni
La grandezza di Plauto non si è esaurita con il mondo antico. Dimenticato durante il Medioevo, fu riscoperto con entusiasmo nel Rinascimento, diventando un modello imprescindibile per il teatro moderno. Autori come Shakespeare (con “La commedia degli errori”, basata sui *Menaechmi*) e Molière (con “L’avaro”, ispirato all’*Aulularia*) hanno attinto a piene mani dalle sue trame e dai suoi personaggi. La sua capacità di creare meccanismi comici perfetti e il suo linguaggio vibrante continuano a vivere sulle scene di tutto il mondo, dimostrando che la sua è una comicità universale e senza tempo.
Altre informazioni e curiosità su Plauto
Perché Plauto è così importante nella letteratura?
Plauto è fondamentale perché è il primo autore della letteratura latina di cui conserviamo opere intere e il primo a specializzarsi in un unico genere, la commedia. Ha creato un linguaggio teatrale unico e una comicità travolgente che hanno influenzato tutto il teatro occidentale, da Shakespeare a Molière, fino alla commedia moderna.
Cos’è il metateatro in Plauto?
Il metateatro in Plauto è la tecnica di rompere l’illusione scenica, o ‘quarta parete’. I personaggi si rivolgono direttamente al pubblico, lo interrogano, lo rendono complice degli inganni. Questo non solo cattura l’attenzione, ma trasforma la rappresentazione in una festa collettiva, tipica dello spirito dei ‘ludi’ romani.
Qual è il ruolo del ‘servus callidus’?
Il ‘servus callidus’ (servo astuto) è il vero motore delle commedie di Plauto. È un personaggio geniale, bugiardo e manipolatore che orchestra inganni e beffe, non solo per aiutare il suo giovane padrone innamorato, ma anche per il puro piacere di creare scompiglio e dimostrare la sua intelligenza superiore.
Articolo aggiornato il: 04/09/2025
Articolo aggiornato il: 04/09/2025