Il teatro latino: origine, sviluppo e caratteristiche

Il teatro latino: origine, sviluppo e caratteristiche

Il teatro latino non ha rappresentato solo un genere importante della letteratura latina, ma è stato anche espressione chiave della cultura romana di per sé.
Il teatro, per i romani, divenne simbolo di intrattenimento, tanto da inserire rappresentazioni teatrali durante giochi tradizionali e feste religiose.
Era aperto a tutti e l’ingresso era gratuito.

Origine del teatro latino
Le origini del teatro latino risalgono all’epoca greca (Aristofane).
Dalla cultura teatrale greca, i romani hanno preso ispirazione per la composizione delle proprie opere.
Inizialmente i testi greci vennero rappresentati tramite la tecnica del vertere, che consiste non in una traduzione letterale del testo greco, bensì in un rifacimento del modello.
Successivamente, a questa tecnica del vertere fu associata un’altra tecnica conosciuta come contaminatio, che consisteva nella combinazione di episodi inediti con episodi risalenti alla tradizione greca.
È possibile riscontrare anche dei rimandi alla tradizione teatrale etrusca nelle opere latine.

Sviluppo del teatro latino
Già durante il VI secolo a.C. è possibile risalire a delle prime rappresentazioni teatrali, specialmente nei territori della Magna Grecia e della Sicilia. Queste rappresentazioni erano di carattere buffonesco ed erano conosciute come farsa fliacica, si trattava di un tipo di commedia popolare principalmente improvvisata dagli attori.
Nel 364 a.C. fu introdotta, per la prima volta, durante dei festeggiamenti tradizionali noti come ludi romani, una rappresentazione teatrale conosciuta come fescennina licentia, caratterizzata da scenette parodiche accompagnate da canti e danze.
Il genere dei fescennini proveniva dalla tradizione etrusca, andò poi ad evolversi nella prima vera e propria forma drammaturgica latina, ovvero: la satira.
Tra i maggiori coltivatori del genere ritroviamo Ennio e Lucilio, quest’ultimo modificò in parte il genere satirico, rendendolo un mezzo di critica sociale e politica.
Questo aspetto critico della satira sarà approfondito, in seguito, da un altro grande esponente del teatro latino, Orazio.
Tuttavia, i generi teatrali che più furono sviluppati dagli autori romani sono stati, sicuramente, la commedia e la tragedia.

La commedia latina
Le prime commedie del teatro latino risalgono al III secolo a.C.
Uno degli autori più importanti di commedie fu Tito Maccio Plauto, il quale adattò temi e personaggi d’ispirazione greca al pubblico romano. A Plauto vengono attribuite più di centotrenta commedie, tuttavia, a noi ne sono giunte solo ventuno, tutte riscossero un enorme successo.
Successivamente al lavoro di Plauto, molti furono gli autori che composero commedie originali allontanandosi sempre di più dal modello greco.
Le commedie vennero, dunque, suddivise in due categorie chiamate:
fabula palliata, il cui nome deriva dal mantello greco indossato dai personaggi, il pallium appunto; si trattava, quindi, di commedie di ispirazione greca
fabula togata, il cui nome deriva dalla toga, abito tipico della tradizione romana; ne viene che queste fossero le commedie d’origine tipicamente romana
Il tema principale delle commedie latine era la vita quotidiana, specialmente delle classi sociali meno abbiente.
Tra gli autori più importanti figurano: Titinio, Atta e Afranio. 

La tragedia latina
Durante gli ultimi decenni della repubblica, si assiste ad una evoluzione del teatro latino che riguardò il pubblico, i luoghi e i generi teatrali.
Il teatro divenne motivo di interesse anche per le classi sociali medio-alte, questo comportò la necessità di ampliare gli spazi adibiti a teatri e renderli più sontuosi.
Inoltre, nacque un nuovo interesse per un altro importante genere teatrale, sempre di origine greca, ovvero: la tragedia.
La tragedia di ambientazione greca era detta fabula cothurnata, mentre quella tipicamente romana era detta praetexta.
La tragedia latina affrontava tematiche di interesse per la Roma dell’epoca, con particolari allusioni alle vicende politiche del tempo.
Gli autori di spicco delle tragedie latine furono: Ennio, Marco Pacuvio e Lucio Accio.

Il teatro commerciale e la decadenza
Con l’espansione dell’Impero Romano e il lavoro di omologazione culturale e linguistica all’interno dei territori dell’impero, il pubblico romano crebbe sempre di più.
Le esigenze artistiche cambiarono, la commedia e la tragedia decaddero di importanza, mentre sempre più spazio fu dato alle opere di teatro commerciale, caratterizzate dall’abbondanza di effetti scenografici e macchine teatrali. Il teatro divenne puro intrattenimento scenico, erano presenti: spettacoli di danza, giochi di prestigio, animali in scena… ed infine la grande invenzione del teatro romano: il sipario.
In questo clima di grande sfarzo teatrale si afferma un autore che andò ampiamente controcorrente: Lucio Anneo Seneca, le cui opere teatrali erano caratterizzata unicamente dalla parola scritta ed erano prive di qualsiasi effetto scenografico.
Tuttavia, il teatro romano soffrì un periodo di decadenza, causato dalla mancanza di autori innovativi, che sapessero mantenere vivo l’interesse verso il teatro contro altre forme di intrattenimento.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia 

A proposito di Alessia Nastri

Studentessa di venti anni iscritta all'università l'Orientale di Napoli. Appassionata dell'arte in ogni sua forma, amo particolarmente leggere e studiare le letterature. La mia personalità si costruisce su pochi aspetti: i libri, la scrittura, Taylor Swift e la mia frangetta.

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