Le donne nell’antica Mesopotamia: il loro ruolo

Le donne nell'antica Mesopotamia: il loro ruolo

La Mesopotamia, ossia la zona che si trova tra il Tigri e l’Eufrate (i due fiumi che si versano nel golfo Persico), fin dal 4000 a.C. accoglieva il popolo a cui si attribuisce l’invenzione della scrittura, ossia i Sumeri. I Sumeri sono la civiltà antica più sviluppata e questo lo si può vedere anche dalla situazione in cui viveva la donna.

Furono i primi a creare le città-stato, svilupparono nuovi metodi di irrigazione e di coltivazione, ma tra le invenzioni più importanti c’è sicuramente quella della scrittura. In questo contento, le donne nell’antica Mesopotamia erano molto più emancipate e libere rispetto alle donne di altre civiltà antiche.

Scopriamo insieme il ruolo che le donne ricoprivano nella società!

I Sumeri, oltre ad inventare la scrittura, danno vita anche a diverse scuole in cui si impara la matematica e la geometria. Fino a questo momento la donna gode di una certa libertà e rispetto: con la militarizzazione della società, il suo ruolo viene declassato e viene considerata subordinata all’uomo. Tuttavia, essendo che i sumeri erano divisi in città-stato, la situazione della donna nell’antica Mesopotamia variava in base a dove ci si trovava. 

Le donne che appartenevano a classi sociali più elevate, avevano la possibilità di accedere a quasi tutti i lavori che erano fatti principalmente dagli uomini. Possono accedere ad alte cariche – quali sacerdotesse e regine – hanno un livello di istruzione abbastanza elevato, infatti sanno leggere e scrivere: a tal proposito, molte donne erano anche scriba professioniste. Potevano uscire liberamente, da sole, senza essere accompagnate dal proprio marito: possono anche avere una propria attività e occuparsi degli affari.

A differenza delle altre, le donne nell’antica Mesopotamia, nonostante fossero anche loro costrette a contrarre il matrimonio combinato, avevano però il diritto di poter divorziare e il marito aveva l’obbligo di cedere parte del proprio patrimonio; nel caso in cui i due avessero dei figli, il marito avrebbe dovuto cedere tutto il patrimonio.

Il matrimonio avviene molto presto, già all’età di 15-16 anni: il futuro sposo dovrà fare un regalo alla famiglia della futura sposa, come ad esempio oggetti preziosi oppure mettersi al servizio per lavorare nei campi. Garantire la prole è una delle cose più importanti, infatti tra le classe povere è considerata una cosa molto grave non fare figli, in quanto significa avere meno persone a disposizione per lavorare.

A differenze delle donne nell’antica Mesopotamia che fanno parte della classi sociali più agiate, quelle che invece appartengono a classi sociali inferiori non godono degli stessi diritti, anzi sono trattate al pari delle schiave: se non garantiscono la prole, il marito può chiedere il divorzio; inoltre, le donne sono relegate alle attività domestiche: spesso lavorano nelle dimore delle famiglie nobili e sono impegnate nel trasporto di carichi molto pesanti.

Immagine in evidenza: Pixabay

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