Le leggende polinesiane raccontano storie di magia, di dèi e regine, di principesse indomite e di eroi coraggiosi. Si tratta di racconti nati per spiegare fenomeni naturali, celebrare eventi o dare un significato all’origine di un’isola. Questi miti sono permeati dal concetto di mana, una forza spirituale e soprannaturale che conferisce potere a luoghi, oggetti e persone. Facciamo un tuffo in 5 delle leggende polinesiane più avvincenti.
Indice dei contenuti
Le leggende polinesiane in sintesi
Leggenda | Tema centrale |
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Māui | Il mito dell’eroe civilizzatore e trickster. |
Tahiti (Puna-auia) | La spiegazione mitologica di un toponimo. |
Moorea | L’origine del nome di un’isola. |
Il cane di Hina | La lealtà e la giustizia. |
Isola di Pasqua (Rapa Nui) | Il culto degli antenati e il mistero dei moai. |
1. La leggenda di Māui, l’eroe semidio
Nessuna figura è più importante nel pantheon polinesiano di Māui, un semidio astuto e potente le cui gesta sono narrate in tutto il Pacifico. Le sue storie spiegano la creazione del mondo come lo conosciamo. Secondo le leggende, fu Māui a pescare le isole dal fondo dell’oceano usando un amo magico, a catturare il sole con un lazo per rallentarlo e allungare le giornate, e a rubare il segreto del fuoco dagli inferi per donarlo all’umanità. La sua figura di eroe “trickster”, fonte di ispirazione anche per personaggi della cultura moderna come nel film Disney Vaiana, è centrale nella mitologia descritta da fonti autorevoli come l’enciclopedia Treccani.
2. La leggenda di Tahiti
La leggenda di Tahiti spiega l’origine del nome di uno dei suoi luoghi più iconici. Narra della principessa Perei-tai che, dopo aver perso il suo amato e aver vissuto altre vicissitudini, finisce nel Regno delle Tenebre. Suo fratello la salva e gli antenati donano loro una conchiglia gigante, Puna-auia (“conchiglia dagli echi profondi”). Tornati sulla terra, i due suonano la conchiglia da una scogliera. Gli abitanti, attirati dal suono, accorrono e da quel giorno quel luogo prende il nome della conchiglia magica.
3. La leggenda di Moorea, la lucertola gialla
Il nome dell’isola di Moorea significa “lucertola gialla”. La leggenda racconta di una coppia che partorì un uovo da cui nacque una lucertola gialla. Crescendo, la creatura divenne enorme e spaventò gli isolani, così i genitori la abbandonarono su una canoa. Nel tentativo di tornare a casa a nuoto, la lucertola annegò e il suo corpo fu trascinato dalle onde sull’isola vicina, allora chiamata Aimeho. I pescatori che la trovarono lo considerarono un presagio divino e decisero di ribattezzare l’isola in suo onore: Moorea.
4. La leggenda del cane di Hina
Questa leggenda narra della regina Hina, sovrana di Raiatea, e del suo amore per un umile pescatore. Il perfido re dei ladri, Hiro, per vendetta, le rubò una preziosa collana di perle nere. Il cane di Hina, dotato di una forza e un olfatto prodigiosi, seguì le tracce del ladro fino all’isola di Huahine. Trovata la collana nascosta sotto una grossa pietra, il cane batté la zampa sul masso per segnalare il punto alla sua padrona, lasciando un’impronta che, si dice, sia visibile ancora oggi.
5. La leggenda dell’isola di Pasqua
L’origine dell’Isola di Pasqua (Rapa Nui) è avvolta nel mistero, incarnato dai suoi Moai, enormi busti monolitici. Secondo il sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, queste statue rappresentano gli antenati divinizzati. Una leggenda locale narra che gli uomini uccello (Tangata manu) giunsero dal cielo, guidati dal dio creatore Makemake. Si dice che i Moai si muovessero grazie a una forza misteriosa controllata da due sacerdoti. Quando i sacerdoti scomparvero, la costruzione delle statue si interruppe, lasciando una schiera di giganti di pietra incompiuti.
Ciò che è interessante è il modo in cui le leggende polinesiane si intrecciano alla vita di tutti i giorni, avvolgendola di un’atmosfera di magia.
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 23/09/2025