L’oleandro traditore: storia del fiore più velenoso al mondo

L’oleandro

L’oleandro è una pianta paesaggistica sempreverde, nativa delle zone mediterranee, largamente utilizzata in città e periferie grazie alla sua caratteristica capacità spensierata di adattarsi soprattutto ai climi più caldi, ma in grado di sopportare anche ambienti più freddi o addirittura salmastri.

Vi sarà sicuramente capitato di scorgere questa affascinante pianta nelle vostre strade o nei vostri parchi locali, apprezzata sicuramente per le sue particolari foglie a forma di mandorla e i suoi fiori a forma di stella e dai colori che vanno dal bianco al porpora, fiorenti grossomodo tutto l’anno. È quindi difficile pensare che una pianta tanto bella quanto sfruttata possa nascondere dei segreti, ma in pochi sanno che l’oleandro è in realtà una delle piante più velenose al mondo, se non la più letale, tutte le sue parti, dai petali ai rami, sono cariche di composti cardiotossici estremamente pericolosi se ingeriti.

Andiamo quindi a scoprire la storia e le caratteristiche nascoste di questa pianta ingannevole.

Un fiore tra mito e realtà

Ritenuto nell’antichità simbolo dell’armonia, al Nerium Oleander viene attribuito il significato di fiore del buon augurio dovuto al suo fascino, alle sue caratteristiche foglie raccolte a gruppi di tre e alle corolle di fiori profumati. È una pianta quasi dall’aspetto paradisiaco, dalla  bellezza innocua e affascinante, non a caso, tra i riferimenti mitologici di questa pianta, vediamo le sue origini situate nel Colchide, regione storica caucasica, patria di misteri e soprattutto della magia, custode del Vello D’Oro, rendendola quindi un paese semileggendario.

Nello Sposalizio della Vergine del 1504, di Raffaele Sanzio, assistiamo all’ufficializzazione del matrimonio tra Giuseppe e Maria, il quale, come da tradizione, si presenta di fronte al prete e all’amata con un ramo secco di oleandro fiorito miracolosamente, andando a ufficializzare l’unione tra i due.

Nonostante l’elevato potenziale viperino, i più coraggiosi osano utilizzare alcune sue componenti a scopo terapeutico, per stimolare l’azione del cuore, aumentando la forza e favorendo la circolazione, è tuttavia una pratica rischiosa e ormai superata.

La bellezza invera dell’oleandro

Con il passare degli anni, il suo significato cambia radicalmente fino ad essere inquadrato come un simbolo funerario, probabilmente a causa della scoperta della sua letale potenzialità tossica, ancora oggi infatti sembra che questa bellissima pianta sia tra le più tossiche che si conoscano. Insomma l’oleandro è certamente una pianta insidiosa, con un dualismo che va a creare una “bellezza ingannevole” che tradisce chi si fida ciecamente della sua apparenza.

Nel linguaggio dei fiori, l’oleandro simboleggia l’oblio e regalarne i fiori equivale a dire “ti ho dimenticato“, ci dona un’apparenza seduttrice ed affascinante dietro alla quale vengono nascosti veleno e maliziosità. 

Tanto bello quanto letale, come una sirena della botanica.

Fonte Immagini: scatti personali. Bibliografia utilizzata: Elicriso.it

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