Mappa mundi di Ebstrof: visione medievale del mondo

mappa mundi di ebstrof: visione medievale del mondo

Mappa mundi di Ebstrof: ovvero la visione medievale del mondo

Che cos’è il Mappa mundi di Ebstorf?

Fin dall’antichità, l’uomo ha utilizzato diverse forme di cartografie per orientarsi e facilitare gli scambi commerciali tra le popolazioni. Un esempio emblematico di mappatura medievale è il Mappa Mundi di Ebstorf. Con questa terminologia si fa riferimento a una grande mappa circolare del mondo conosciuto (oikoumene), tipica del Medioevo europeo. Queste opere avevano spesso l’obiettivo di illustrare il mondo secondo schemi teologici e climatici. La natura e la geografia erano viste come una manifestazione della volontà e del creato divino, quindi perfette e immutabili. Per questo motivo, la rappresentazione non era veritiera in senso moderno, ma profondamente simbolica.

Caratteristiche e simbologia della mappa di Ebstorf

Il Mappa mundi di Ebstorf era molto simile alla celebre mappa di Hereford e rappresentava un compendio del sapere dell’epoca. Fu scoperto nel 1843 in un monastero benedettino di Ebstorf, in Germania, da cui prese il nome.

La struttura T-O e il materiale in pelle ovina

L’imponente opera misurava circa tre metri e mezzo di diametro ed era realizzata su pelle di ovino. La sua struttura seguiva lo schema T-O, che mostrava i tre continenti allora conosciuti, Europa, Asia ed Africa, circondati da un grande oceano a forma di O. Le proporzioni e i riferimenti geografici erano alterati per adattarsi a una visione teologica, non per una credenza errata nella terra piatta, quanto per una precisa scelta rappresentativa.

L’attribuzione a Gervasio di Tillbury

La creazione della mappa è stata attribuita a Gervasio di Tillbury, un giurista, politico e scrittore inglese vissuto tra il XII e il XIII secolo. La sua opera letteraria rifletteva l’interesse per la geografia, la storia e il meraviglioso, elementi tutti presenti nel planisfero.

Gerusalemme al centro del mondo: il significato teologico

Queste mappe non erano solo strumenti geografici, ma simboleggiavano l’esperienza divina dell’uomo nel mondo. L’immagine fornita dalla mappatura ha un significato fortemente simbolico e dogmatico. Il Mappa Mundi di Ebstorf poneva al suo centro la città di Gerusalemme. Questa scelta la identificava come l’Omphalos Mundi, l’ombelico del mondo, e simbolo dell’origine e del punto d’unione delle tre grandi religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam, meta da sempre di numerosi pellegrinaggi di fedeli.

La distruzione e l’eredità del Mappa mundi di Ebstorf

Conosciuto anche come il mappa mundi perduto, l’originale del Mappa Mundi di Ebstorf andò distrutto durante un bombardamento sulla città di Hannover nel 1943. Fortunatamente, oggi ne restano fotografie in bianco e nero e diversi facsimili a colori realizzati prima della sua perdita. Queste mappe erano veri e propri documenti didattici e teorici, che oggi risultano utili per lo studio delle antiche rotte e della concezione della geografia in epoca medievale. Con lo sviluppo delle navigazioni, furono richieste mappature più dettagliate, specialmente delle coste Mediterranee, un’evoluzione che, grazie alle tecnologie odierne, ci ha portati a mappe precise e dettagliate in tempo reale.

Fonte immagini: Wikipedia

 

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