Mago Merlino: chi era, le storie e le leggende

Mago Merlino, le storie e le leggende

La figura di Mago Merlino è una delle più iconiche del ciclo arturiano, quel vasto insieme di leggende che ruotano attorno a Re Artù e ai suoi cavalieri della Tavola Rotonda. Il suo nome è indissolubilmente legato a Camelot e all’intera materia di Bretagna. Ma chi era veramente Mago Merlino e quali sono le sue origini? Il personaggio che conosciamo è il risultato di una complessa fusione di storia, mito e letteratura che, dalle cronache medievali fino alle moderne trasposizioni cinematografiche, non ha mai smesso di ispirare, diventando un simbolo di saggezza, magia e destino.

Le origini del personaggio tra storia e leggenda

La figura di Merlino, così come ci è stata tramandata, è il frutto della fusione di almeno due figure distinte, una storica e una leggendaria. L’operazione letteraria decisiva fu compiuta dallo storico e chierico Goffredo di Monmouth nel XII secolo.

Le figure storiche: Ambrosio Aureliano e Myrddin Wyllt

La componente storica del personaggio deriva da Ambrosio Aureliano, un condottiero romano-britanno del V secolo che, secondo lo storico Gildas, guidò la resistenza contro gli invasori Sassoni, ottenendo una vittoria decisiva nella battaglia del Monte Badon. La componente leggendaria proviene invece da Myrddin Wyllt (“Merlino il Selvaggio”), un veggente e bardo della tradizione gallese che, secondo il mito, impazzì in seguito a una battaglia e si ritirò a vivere nelle foreste, dove acquisì il dono della profezia. Come attestato da fonti accademiche come l’Encyclopædia Britannica, Goffredo di Monmouth unì questi due personaggi, attribuendo le profezie di Myrddin al giovane Merlino Ambrosio.

Merlino nella “Historia Regum Britanniae” di Goffredo di Monmouth

La prima opera in cui compare la figura di Merlino (Merlinus Ambrosius) è la Historia Regum Britanniae (ca. 1136). Qui Merlino è un giovane profeta dalle origini misteriose, figlio di un demone incubo e di una principessa mortale. La sua storia si intreccia con quella di Vortigern, re usurpatore della Britannia.

La profezia dei due draghi

Secondo il racconto, Vortigern non riusciva a costruire una fortezza perché le sue fondamenta crollavano ogni notte. I suoi maghi gli consigliarono di bagnare le fondamenta con il sangue di un “fanciullo nato senza padre”. Trovato il giovane Merlino, questi svelò la vera causa del problema: sotto le fondamenta si nascondeva uno stagno sotterraneo con due draghi addormentati, uno rosso e uno bianco. Una volta prosciugato lo stagno, i due draghi iniziarono a lottare. Merlino interpretò la scena come una profezia: il drago rosso (i Britanni) avrebbe sconfitto il drago bianco (gli invasori Sassoni). Predisse anche la caduta di Vortigern e l’avvento di un grande re: Artù.

Il consigliere di Uther Pendragon e la nascita di Artù

Dopo la morte di Vortigern, Merlino divenne il fidato consigliere di Uther Pendragon, il nuovo re. Grazie a un suo potente incantesimo, Uther poté assumere le sembianze del Duca di Cornovaglia e giacere con la moglie di lui, Igraine. Da questa unione nacque Artù, che Merlino prese in custodia fin dalla nascita per proteggerlo e prepararlo al suo destino di re.

L’evoluzione di Merlino nel ciclo bretone

Nei decenni successivi, la figura di Merlino si arricchì di nuovi elementi grazie ai poeti e ai romanzieri del ciclo bretone, legandosi a oggetti leggendari come la Tavola Rotonda, la spada Excalibur e il Santo Graal. Questo processo di arricchimento è ben documentato in archivi digitali di testi medievali come The Camelot Project dell’Università di Rochester.

Opera letteraria (autore) Principale contributo alla leggenda di Merlino
Historia regum britanniae (Goffredo di Monmouth, ca. 1136) Crea il personaggio unendo figure storiche e mitiche; introduce la profezia dei draghi e il suo ruolo nella nascita di Artù.
Roman de brut (Wace, ca. 1155) Introduce per la prima volta la Tavola rotonda, su consiglio di Merlino.
Merlin (Robert de Boron, ca. 1200) Cristianizza la leggenda, collega Merlino alla ricerca del Santo Graal e introduce l’episodio della spada nella roccia.
La morte di artù (Thomas Malory, 1485) Consolida le leggende precedenti e chiarisce il ruolo di Merlino nel dono della spada Excalibur da parte della Dama del Lago.

La fine di Mago Merlino: l’inganno della Dama del Lago

Nonostante i suoi immensi poteri e la sua capacità di prevedere il futuro, Merlino fu vittima di un inganno. Innamoratosi perdutamente della Dama del Lago (nota anche come Nimue o Viviana), le insegnò i suoi segreti magici. Una volta apprese le arti magiche, la Dama del Lago usò un incantesimo per imprigionarlo per sempre in una grotta, in una torre invisibile o in una quercia, a seconda delle versioni. Questo episodio simboleggia la caduta del saggio, vittima delle proprie passioni, e il potere ambivalente della magia.

L’eredità di Merlino da Ariosto a Harry Potter

La figura di Merlino ha travalicato i confini del ciclo bretone, influenzando la letteratura e la cultura popolare per secoli.

Dal rinascimento al cinema

Nel Rinascimento, Ludovico Ariosto lo inserisce nell’Orlando Furioso, dove il suo spirito profetizza la gloriosa casata d’Este. In tempi più recenti, è diventato un’icona, apparendo in innumerevoli opere. La versione più celebre è forse quella del film d’animazione Disney La spada nella roccia (1963), dove Merlino è un saggio ma sbadato tutore del giovane Artù. Altre interpretazioni lo vedono come un druido pagano (King Arthur, 2004) o come un giovane coetaneo di Artù (nella serie TV Merlin, 2008-2012).

Merlino nella cultura popolare moderna

La sua influenza arriva fino alla saga di Harry Potter, dove viene citato come uno dei più grandi maghi di tutti i tempi e a cui è dedicato l’Ordine di Merlino, la più alta onorificenza del mondo magico. Questo dimostra come Mago Merlino sia un personaggio intramontabile, capace di adattarsi ai tempi e di continuare ad affascinare generazioni di lettori e spettatori.

Fonte immagine: Pixabay

Articolo aggiornato il: 19/09/2025

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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