La mitologia giapponese è un universo affascinante, le cui figure divine prendono corpo negli insegnamenti dello shintoismo (神道, “la via degli dei”). A differenza della mitologia occidentale, quella giapponese si basa sul culto della natura e su riti di purezza (穢れ, kegare). Le divinità (kami) simboleggiano eventi naturali, ma sono anche caratterizzate da emozioni profondamente umane. Gran parte di questo patrimonio ci è giunto grazie al Kojiki (“Memorie di avvenimenti antichi”), il primo manoscritto del Giappone, compilato nel 712 d.C.
Indice dei contenuti
1. Il mito della creazione: Izanagi e Izanami
Come nasce il mondo secondo la mitologia giapponese? All’inizio dei tempi, sotto il cielo vi era solo una distesa informe di acqua. Gli dei affidarono ai più giovani tra loro, i fratelli Izanagi e Izanami, il compito di creare la terra ferma. I due, scesi dal Ponte Fluttuante del Cielo, immersero una lancia ingioiellata nell’acqua: dalle gocce di fango che caddero dalla punta si formò la prima isola, Onogoro.
Per generare la vita, i due dei compirono un rito di corteggiamento girando attorno a una colonna sacra. Al primo tentativo, fu Izanami a parlare per prima, e da questa unione nacque un figlio deforme, Hiruko. Interrogate le altre divinità, scoprirono l’errore: durante il corteggiamento, doveva essere l’uomo a parlare per primo, un dettaglio che riflette la natura patriarcale di molti miti antichi. Ripetuto il rito correttamente, i loro figli furono tutti forti e possenti divinità, che a loro volta generarono le otto isole dell’arcipelago giapponese.
2. La discesa agli inferi e la nascita dei tre kami principali
La creazione continuò, ma quando Izanami diede alla luce la divinità del fuoco, morì per le ustioni. Disperato, Izanagi si recò nella terra dei morti, Yomi-no-kuni, per riportarla indietro, in un racconto che presenta similitudini con il mito greco di Orfeo ed Euridice. Izanami, avendo già mangiato il cibo dei morti, non poteva tornare, ma promise di chiedere il permesso agli dei degli inferi, a patto che Izanagi non la guardasse. Impaziente, Izanagi accese un fuoco e vide il corpo della sorella in putrefazione. Vergognandosi, Izanami si infuriò e lo inseguì per ucciderlo. Izanagi riuscì a fuggire e sigillò l’entrata di Yomi con un masso.
Contaminato dalle impurità degli inferi, Izanagi si purificò con un bagno rituale. Da questo lavacro nacquero le tre divinità più importanti del pantheon shintoista:
- Dal lavaggio dell’occhio sinistro nacque Amaterasu, la Dea del Sole.
- Dal lavaggio dell’occhio destro nacque Tsukiyomi, il Dio della Luna.
- Dal lavaggio del naso nacque Susanoo, il Dio della Tempesta e del Mare.
3. Le principali divinità del pantheon giapponese
Chi sono gli dei giapponesi più importanti? Oltre ai tre figli di Izanagi, il pantheon shintoista (o mitologia giapponese) è popolato da innumerevoli kami.
Divinità (Kami) | Dominio e caratteristiche |
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Amaterasu Ōmikami | Dea del Sole, considerata la più importante e l’antenata della Famiglia Imperiale giapponese. |
Tsukiyomi-no-Mikoto | Dio della Luna, governa la notte. Spesso in conflitto con la sorella Amaterasu. |
Susanoo-no-Mikoto | Dio della Tempesta e del Mare, dal carattere impetuoso e distruttivo, ma anche eroe che sconfisse il serpente a otto teste. |
Inari Ōkami | Divinità del riso, della fertilità e della prosperità. I suoi santuari sono custoditi da statue di volpi (kitsune). |
Hachiman | Dio della guerra e protettore del Giappone e del popolo giapponese. Divenne divinità protettrice dei samurai. |
Queste sono solo alcune delle divinità della mitologia giapponese, ma ce ne sono molte altre, dai demoni agli spiriti minori, ognuna con le proprie caratteristiche.
Immagine in evidenza sulla mitologia giapponese: pixabay.com