Nata a Chandigarh nel 1963, Neerja Bhanot era una giovane assistente di volo che sognava di viaggiare e scoprire il mondo. Dopo essersi laureata nel 1981, fece domanda come hostess presso la compagnia aerea Pan American World Airways, una delle più prestigiose al mondo. Grazie al suo impegno e alla sua professionalità, ottenne rapidamente un posto fisso sulle rotte internazionali Bombay–Francoforte–New York. Ma a soli ventidue anni, il suo nome sarebbe entrato nella storia come simbolo di coraggio e umanità.
Il volo Pan Am 73

La mattina del 5 settembre 1986, il volo Pan Am 73, pronto al decollo dall’aeroporto internazionale di Karachi, in Pakistan, fu improvvisamente assalito da quattro terroristi palestinesi armati, appartenenti al gruppo estremista Abu Nidal Organization. In quel momento, Neerja Bhanot stava prestando servizio come capo hostess del volo, responsabile della sicurezza e dell’assistenza ai passeggeri. Nonostante la tensione e il caos iniziale, ebbe la prontezza di avvertire la cabina di pilotaggio dell’attacco, permettendo ai piloti di attivare il protocollo di emergenza e fuggire attraverso il finestrino, impedendo così ai terroristi di decollare con l’aereo.
Per diciassette ore interminabili, Neerja svolse un ruolo cruciale nella protezione dei passeggeri. Quando i terroristi cominciarono a identificare i passeggeri statunitensi, lei, con sangue freddo e determinazione, nascose i loro passaporti sotto i sedili e nei bidoni della spazzatura, facendoli sparire dalla vista dei sequestratori. Questo suo gesto, apparentemente semplice, rappresentò un tentativo di salvare quante più vite possibili. Durante ogni istante della tragedia, Neerja Bhanot rimase calma, vigile e piena di umanità, incoraggiando, confortando e proteggendo chi più ne aveva bisogno.
Ma furono gli ultimi terribili istanti a rivelare il vero eroismo di Neerja. L’aereo era diventato un inferno di panico e spari, ma lei, con incredibile fermezza, riuscì ad aprire l’uscita d’emergenza e a guidare decine di passeggeri verso la salvezza. Poi, come un angelo tra la morte e il caos, il suo corpo si fece scudo umano di tre bambini, proteggendoli senza esitazione dai colpi dei terroristi. Neerja Bhanot morì in quel momento, trasformando un attimo di terrore in un gesto eterno di eroismo.
La memoria di Neerja Bhanot

A soli 22 anni, Neerja Bhanot salvò oltre 300 passeggeri, sacrificando la propria vita grazie alla sua straordinaria umanità. Il suo gesto eroico non è stato dimenticato: fu insignita postuma dell’Ashoka Chakra, la più alta onorificenza civile indiana, riconoscimento riservato ad atti di straordinario coraggio in tempo di pace. La storia di Neerja ci insegna che il vero coraggio nasce dall’amore per gli altri e che, nonostante la sua vita sia stata così breve, ha lasciato un’impronta indelebile di straordinario di altruismo e umanità, capace di ispirare il mondo intero.
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