Superstizioni giapponesi: tra buon auspicio e cattivo presagio

Superstizioni giapponesi: tra buon auspicio e cattivo presagio

Le superstizioni permettono di avvicinarsi alla cultura di un paese e di conoscere quelle tradizioni che hanno sfidato il tempo, plasmando la società contemporanea. Come in Italia, anche il Giappone ha tantissime credenze popolari e tabù, che gli stessi giapponesi non infrangono, perché ritenuti portatori di cattivi presagi e sventure. Tuttavia, il Giappone possiede anche superstizioni che nella società sono considerate di buon auspicio. Immergiamoci insieme in un lungo viaggio nell’Impero del Sol Levante, per conoscere le superstizioni giapponesi più comuni.

Animali di buon auspicio delle superstizioni giapponesi

Nella sfera delle superstizioni giapponesi sono molti gli animali considerati portatori di buon auspicio, come per esempio il ragno del mattino, il gatto nero, il serpente bianco e molti altri.

In Giappone, se vedi un ragno durante la mattina, non devi ucciderlo! Il ragno del primo mattino è un portatore di buona fortuna e, se lo incroci, significa che qualcuno di importante, in quello stesso giorno, verrà a farti visita.

Il gatto nero è un altro animale che in Giappone assume un significato positivo. Al contrario dell’Occidente, dove il gatto nero si dice porti sfortuna, nella cultura giapponese è un segno di sorte positiva. Il gatto di colore nero, in particolare, è ritenuto il più potente tra tutti: porta fortuna e si crede che possa scacciare gli spiriti maligni.

Nella tradizione shintoista, il serpente bianco è ritenuto un simbolo di fortuna, ricchezza e prosperità. Poiché nella mitologia giapponese molte divinità hanno l’aspetto di un serpente, questo animale è spesso associato agli dei e rappresenta il loro messaggero.

Superstizioni giapponesi dei numeri sfortunati 

I numeri 4, 9 e 42 in Giappone sono considerati sfortunati, perché ruotano intorno al tema della morte. Il numero 4, in giapponese, si legge “shi” ed è considerato un cattivo auspicio, perché anche la parola “morte” si pronuncia “shi”. Il numero 9, invece, si legge “ku”, che vuol dire anche “dolore”.

Il 42 si legge “shini”, che rimanda sia alla parola “morire” che alla parola “cadavere” (“shinin”).

Questi numeri, dal momento che sono ritenuti maledetti, non si trovano in ospedali, nei numeri dell’ascensore. Inoltre, nei regali si evitano set da 4 e 9 pezzi.

Superstizioni legate alla sfera della morte

Nella tradizione buddhista, i morti vengono posizionati con la testa rivolta verso nord. Per questo motivo, dormire con la testa rivolta verso quella direzione, in Giappone, porta sfortuna.

Un altro gesto, legato ai funerali, è infilare le bacchette in verticale nel riso. Per questo, nella cultura giapponese, questa azione viene evitata, perché simbolo di morte.

Non fischiare durante la notte

Fischiare di notte” è tra le superstizioni giapponesi più curiose, perché si pensa che, facendolo, si possano attirare nel letto spirti maligni.

Starnutire una sola volta

In Giappone si crede che, se starnutisci una sola volta, qualcuno stia parlando bene di te; invece, se si fanno due starnuti, avviene il contrario, ovvero che qualcuno sta parlando male di te.

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