Nikki: i diari giapponesi

Nikki: i diari giapponesi

I nikki sono dei diari giapponesi che hanno origini molto antiche. All’inizio erano scritti in cinese e da uomini e il contenuto non aveva grande valore letterario ma erano importanti per i documenti storici perché annotavano date ed elementi di contorno e raccontavano episodi di rilevanza pubblica.
L’introduzione della scrittura giapponese, soprattutto con la  nascita dell’Hiragana (metodo di scrittura giapponese) diventa importante la necessità di esprimersi, in prosa o in poesia, ciò attrae soprattutto le donne che iniziarono ad aprire il loro animo nei diari.
Questi diari hanno una vena intima, personale e introspettiva con elementi vicini ad un’autobiografia come se le autrici decidessero di ripercorrere la loro vita da un certo punto fino a quel momento, quindi c’è un narratore onnisciente. Sono eventi ricostruiti a posteriori, non si scrive giorno per giorno e non ci sono date.

I nikki più importanti

Tosa nikki è stato molto probabilmente scritto da un uomo, Ki No Tsurayaki ed ecco 3 indizi che lo dimostrano:
1. In alcune poesie di Tsurayaki si fa riferimento al viaggio in barca da Tosa alla capitale.
2. Linguaggio tecnico che difficilmente una donna poteva conoscere.
3. Richiama testi cinesi, una conoscenza di soli uomini.
È un diario viaggio di 55 giorni da Tosa alla capitale, che ha una vena interiore più evidente, infatti è presente una vena di tristezza poiché perderà a Tosa una figlia, partito. La parte più emotiva è rappresentata sempre in espressioni poetiche.

Kegero Nikki è stato scritto da una donna cioè Madre di Michitsuma. Il termine Kegero è tradotto con diario di un’effimera. Si tratta di un diario che accusa il sistema matrimoniale dell’epoca per cui gli uomini potevano avere più donne liberamente, a differenza di queste ultime che dovevano nascondersi.
È composto da 3 libri: il primo racconta i 15 anni della loro storia, si sfoga e si lascia andare a tutti i pensieri più brutti; il secondo inizia ad essere più vicino alla realtà quindi più preciso; il terzo si avvicina più al vero diario, con una narrazione più tranquilla e sobria come se si fosse arresa.
È una scrittura privata, uno sfogo personale, forse l’unico vero diario che ci fornisce dettagli della vita di tutti i giorni dell’epoca.

Izumi Shikibu nikki è stato composto da Izumi, una poetessa. Scritto in terza persona, parla di una storia d’amore tra Izumi e il principe Atsumichi, storia scandalosa perché Izumi era sposata con il fratello di Atsumichi, anche se la loro storia inizia quando il fratello di Atsumichi muore. La poetessa ci presenta alcune caratteristiche dell’epoca, per esempio come dovevano essere scritte le lettere, ovvero vaghe per suscitare interesse, la calligrafia era perfetta e elegante e doveva essere profumata, spesso con l’incenso, e il colore dell’inchiostro doveva abbinarsi al contenuto. Si nota anche la fragilità della donna in quel periodo, che senza un uomo non può sopravvivere per questo lei è grata che Atsumichi l’abbia invitata a corte, anche se non l’avrebbe mai sposata, era comunque entrata nelle grazie del re, da cui otteneva protezione.

 

Fonte immagine: Wikipedia 

A proposito di Zazzaro Sabrina

Vedi tutti gli articoli di Zazzaro Sabrina

One Comment on “Nikki: i diari giapponesi”

Commenta