Fin dai tempi più antichi, la Corea del Sud rappresenta un paese ricco di leggende, che hanno come protagonisti figure mitologiche molto interessanti. Le figure mitologiche coreane, infatti, sono un elemento fondamentale del folklore e della cultura di questo paese, e riflettono le credenze, le paure e le speranze del popolo coreano nel corso dei secoli. Queste creature, che spaziano da benevoli spiriti protettori a temibili mostri, sono spesso presenti nei racconti popolari, nelle opere letterarie e nelle rappresentazioni artistiche, e continuano a vivere nell’immaginario collettivo. Andremo a scoprire alcune delle figure mitologiche coreane più popolari e affascinanti, analizzando le loro caratteristiche e il loro ruolo nella cultura coreana.
Indice dei contenuti
Le origini delle figure mitologiche coreane
Le origini delle figure mitologiche coreane derivano da un sincretismo di credenze religiose e filosofiche, tra cui il Confucianesimo, il Taoismo, il Buddismo e lo Sciamanesimo coreano. Queste influenze si sono fuse con le antiche credenze animistiche e con il culto degli antenati, dando vita a un pantheon ricco di divinità, spiriti e mostri. Molte di queste figure sono state tramandate oralmente per generazioni. Alcune delle fonti scritte più importanti per lo studio della mitologia coreana sono il Samguk Sagi e il Samguk Yusa, due opere storiografiche che, come documentato da fonti autorevoli come la World History Encyclopedia, raccolgono miti e leggende, tra cui quello di fondazione del regno di Gojoseon, che vede come protagonista Dangun, nipote del dio del cielo.
Creature mitologiche coreane in sintesi | Caratteristica principale |
---|---|
Dokkaebi (Goblin) | Protettore ambiguo e burlone, nato da oggetti inanimati. |
Kumiho (Volpe a nove code) | Seduttrice letale che si nutre di cuori o fegati umani per diventare umana. |
Mul Gwishin (Fantasma d’acqua) | Anima solitaria di un annegato che trascina i vivi con sé per avere compagnia. |
Goblin (Dokkaebi): tra le figure mitologiche coreane più conosciute
I Goblin o Dokkaebi sono tra le più note figure mitologiche coreane. Diversamente dai Gwisin, ovvero i “fantasmi”, non rappresentano le anime intrappolate di persone morte, ma nascono da oggetti, che possono essere anche sporchi di sangue umano. I Dokkaebi sono creature potenti e ambigue, che possono essere sia benevole che malevole. Spesso sono associati al fuoco e sono considerati portatori di ricchezza, ma anche di malattie. Queste figure mitologiche amano giocare scherzi agli umani, e talvolta li sfidano in giochi o gare, come la tradizionale lotta Ssireum.
Aspetto e poteri dei Goblin (Dokkaebi)
La descrizione del loro aspetto cambia da epoca ad epoca; spesso, vengono rappresentati con una gamba sola, corpo peloso, corna e occhi sporgenti. Di solito, escono di notte. Secondo alcuni miti, si tratta di creature innocue che aiutavano gli uomini. In altri casi, si scontravano con loro nella lotta coreana (ssireum). Possiedono oggetti magici, ad esempio il cappello gamtu, che permette di diventare invisibile, e una bacchetta (bangmang-i) che permette di evocare oggetti.
I Goblin (Dokkaebi) nella cultura popolare coreana
Questa figura ha ispirato diversi drama, come Guardian: The Lonely and Great God, conosciuto come Goblin. I Dokkaebi, infatti, sono tra le figure mitologiche coreane più presenti nella cultura popolare moderna. Appaiono in film, cartoni animati e webtoon, dimostrando la loro perdurante popolarità.
Volpe a nove code (Kumiho): fascino e inganno
La volpe dalla nove code o Kumiho (o Gumiho) è una delle figure mitologiche coreane, ma proviene dalla mitologia cinese. La volpe possiede il potere di raccogliere molta energia e di vivere per 1000 anni. Nel folklore coreano, è vista solitamente come una creatura cattiva, poiché tra le sue capacità c’è anche quella di assumere l’aspetto di una donna affascinante, per poter attirare gli uomini e mangiarli, in particolare il loro fegato o il loro cuore. Le Kumiho sono creature potenti e astute, capaci di grande crudeltà.
Le abilità delle volpi a nove code (Kumiho)
Nonostante la sua trasformazione, c’è sempre una parte del suo corpo che resta come prima, come le orecchie o la coda. Secondo alcune leggende, se la volpe riesce a non mangiare gli uomini per 1000 giorni, potrà diventare del tutto umana. La volpe dalla nove code possiede anche altri poteri, come la capacità di creare illusioni e di manipolare la mente delle persone.
Fantasmi d’acqua (Mul Gwishin): le anime solitarie degli annegati
I Mul Gwishin, o fantasmi d’acqua, sono delle figure mitologiche coreane che furono avvistate sull’isola di Jeju. Sono tra i Gwisin, gli spiriti o fantasmi della mitologia coreana, più conosciuti e temuti. Secondo il folklore, l’origine di queste figure deriva dalla necessità di spiegare la causa delle numerose morti per annegamento; difatti, esse simboleggiano le anime delle persone annegate, che abitano laghi, oceani e fiumi.
L’origine dei fantasmi d’acqua (Mul Gwishin)
I fantasmi d’acqua hanno vestiti bagnati e braccia molto lunghe. Essi non sono mai visti interamente, ma si vedono, per poco tempo, solo la testa e le loro braccia. Secondo la leggenda, questi fantasmi, essendo morti da soli, vorrebbero qualcuno con cui stare; per questo, spesso trascinano le persone che si trovano nella loro stessa acqua, conducendoli alla morte. Il fenomeno prende il nome di “mul gwishin jeokjeon”, ovvero “attacco di un fantasma dell’acqua”.
Altre figure mitologiche coreane: un mondo di creature fantastiche
Oltre alle creature descritte, esistono molte altre figure mitologiche coreane. Tra queste, possiamo citare gli Haetae, creature simili a leoni con un corno, protettori dal fuoco e custodi della giustizia, spesso posti a guardia dei palazzi, come ben documentato dal National Museum of Korea. Vi sono anche gli Imugi, serpenti marini che aspirano a diventare draghi. Anche queste figure mitologiche sono state rappresentate in diversi drama, ad esempio in Hotel del Luna. Lo studio delle figure mitologiche coreane, in conclusione, offre uno spaccato affascinante della cultura e delle credenze della Corea.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 07/09/2025