Nuove sette religiose in Giappone: fede o politica?

Nuove sette religiose in Giappone: fede o politica?

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, in Giappone hanno cominciato a palesarsi in precise aree geografiche, quali quella del Kansai, diversi culti religiosi che non son sempre stati accolti dal pubblico con connotazioni positive. Anzi, l’ammontare di critiche da parte di organizzazioni religiose preesistenti e critici in senso ampio è salito alle stelle, in virtù di diversi scandali e ideologie a cui sono soggetti queste nuove sette religiose in Giappone, al punto che ci si è chiesti se si trattasse di pura fede disinteressata, o politica. 

Prima di giungere ad un’elencazione circa le nuove forme di culto generatesi sul territorio negli ultimi secoli, vale la pena definire cosa si intenda con nuove sette. 

In relazione alla visione sociologica giapponese, per stabilire se un gruppo religioso sia nuovo o meno, si ricorre a due principi chiave: 

  • Si tiene conto del periodo storico in cui è nata la religione, in corrispondenza alla modernità (fine periodo Edo – inizio periodo Meiji nel 1868); 
  • Se vi sia un’ideologia di base innovativa e controversa rispetto a quelle preesistenti sul territorio.  

Dunque, l’idea di “nuovo” è legata ad una chiave concettuale, piuttosto che cronologica. 

Infatti, nonostante siano trascorsi secoli e si siano susseguite diverse fasi storiche, quella religione non smette di essere nuova. Al massimo, di nuovo ci sono semplicemente i membri o leader, e dunque l’alternarsi dei cambi generazionali. 

Le nuove sette religiose in Giappone contano, in genere, numerosi membri e si differenziano notevolmente l’una dall’altra. Sarebbe anche difficile riuscire a trovare un massimo comune divisore fra i vari culti, visto quanto sfocino, ognuno di essi, in filosofie e concetti che valicano il pensabile umano, volendo esagerare.  Ad accomunarle, tuttavia, vi è la già citata connotazione negativa nei confronti di medesime sette, e il sincretismo religioso che vien strumentalizzato a fine di far coesistere le aspirazioni personali con quelle delle religioni prese in esame. 

Shinshukyo 新宗教 o shinko shukyo 新興宗教 sono i termini giapponesi con cui si traduce l’espressione Nuove religioni. Molti studiosi preferiscono, però, non adottare il termine nelle loro ricerche, poiché forbito di una valenza dispregiativa, che si rivede anche nel termine cult, almeno in questo settore. Molte di queste nuove sette religiose in Giappone sfruttano il contributo del web, fruendone per diffondere le loro teorie e pescare seguaci, o del volontariato, sperando di raggiungere i cuori di ulteriori plausibili fedeli. 

Infatti, molte organizzazioni stanno faticando con la ricerca di nuovi componenti fra i giovani: le loro ambizioni non sono convincenti o dettate da una figura colma di carisma, che si è rivelato essere un fattore influente al fine di adescare quanti più seguaci possibili. 

Le nuove sette religiose in Giappone, per la precisione, possono a loro volta essere suddivise orientativamente in tre periodi: 

  • Primo periodo (dal periodo Meiji agli inizi dell’era Showa, 1926). Si distingue in questa prima fase la Tenrikyo 天理教, oggi una delle più conosciute; 
  • Secondo periodo (dal Secondo Conflitto Mondiale al rispettivo dopoguerra, fino al 1970 inoltrato). In questo frangente si distinse la Soka Gakkai, che sarà tra i nuovi culti su cui ci soffermeremo più approfonditamente, visti gli scandali e i legami politici che hanno sollevato una questione perno, che è anche il cuore del nostro articolo: fede o politica; 
  • Terzo periodo (dallo shock petrolifero del 1973 agli sviluppi più recenti). È il periodo che sembra essere più florido in relazione all’esordio di nuove sette religiose in Giappone, così come uno dei più oscuri. Si distinguono in questa fase: Kofuku no Kagaku 幸福の科学, AGON SHU 阿含宗, e Aum Shinrikyo オウム真理教

Nuove sette religiose in Giappone: tra le più misteriose  

1. Tenrikyo (Primo Periodo) 

Fondata da una donna, Nakayama Miki, che dichiarò di essere posseduta da un Kami genitore. Proveniva da zone rurali, più precisamente nell’area delle attuali Tenri e Nara. Non si può dire che il suo vissuto sia stato completamente generoso nei propri confronti: perse diverse figlie e in una fase più avanzata della propria vita dovette cedere i propri possedimenti. Non era inusuale che donne provenienti da contesti più conservatori, tipici delle zone periferiche, sperimentassero matrimoni o vite infelici. L’idea di una nuova religione poteva esser colta come tentativo di abbandonarsi ad un nuovo spiraglio di esistenza.  

Sorvolando ulteriori dettagli, citiamo la figura divina che è nata proprio con questa setta: Tenri-O-no-Mikoto 天理王命, unico Dio e creatore dell’universo professato dalla Tenrikyo. Associata a quest’ultimo anche una visione genitoriale, in giapponese oya , “genitore”. In quanto termine neutrale, si adopera per alludere a ciascuna delle figure genitoriali del bambino o bambina. 

Tra i concetti fondamentali della Tenrikyo c’è la Vita Gioiosa, che consiste in uno stato individuale di imperturbabilità dalle emozioni negative, e poi la costruzione del Kanrodai, fine ultimo spirituale della Tenrikyo che sembra richiamare simbolismi del Cristianesimo. 

Ciò non deve sorprenderci perché, come detto più sopra, il sincretismo religioso è uno dei punti cardinali che contraddistinguono le nuove sette religiose in Giappone, adoperato per una nuova reinterpretazione dei messaggi del passato. 

2. Soka Gakkai 創価学会 (Secondo Periodo) 

Soka Gakkai si traduce in italiano come “Società di creazione di valore” e col passar degli anni, sin dal suo debutto nel ventesimo secolo, è stata frutto di critiche e accuse vista la sua stretta vicinanza al mondo della politica e aspirazioni che preoccupavano le autorità governative del tempo. Analizziamola meglio. 

Fondata nel 1930 da Makiguchi Tsunesaburo e Toda Josei. Ad oggi, si presenta come il più grande gruppo praticante il buddismo Nichiren al mondo, avviluppando l’intero globo nella propria organizzazione: ben oltre 12 milioni di membri in 192 nazioni. Qui il sito della pagina web italiana. 

Makiguchi Tsunesaburo fu considerato come un dissidente politico, in quanto si rivelò contrario alla posizione del governo, constatando che le condizioni in cui riversava il Giappone del tempo fosse dovuto a concezioni religiose che lo avevano indirizzato male. Inoltre, considerava il Buddismo di Nichiren come una motivazione religiosa per l’impegno attivo nella promozione del bene sociale, anche se ciò portava alla sfida dell’autorità statale.

Possiamo ben capire come le preoccupazioni dello Stato si ripercossero sull’intera fazione religiosa che aderì alla Soka Gakkai, vista come una minaccia a causa della stretta correlazione con la sfera politica: si arrivò così allo scioglimento del culto. Soltanto con Ikeda Daisaku nel 1960, la Soka Gakkai raggiunse lo sviluppo di cui vanta ancora oggi, e nel 1975 esordì Soka Gakkai International (SGI). 

Le critiche non terminarono certo in quegli anni. La Soka Gakkai ha violato una legge, che proibisce qualsiasi affiliazione religiosa a prendere parte alla politica, con la fondazione di un partito politico legato alla stessa setta: il Komeito.  Altro fattore problematico per la reputazione della nostra Soka Gakkai, per l’appunto una delle nuove sette religiose in Giappone da noi esaminata, è il rapporto con importanti figure del panorama politico internazionale, quali Vladimir Putin. 

A far condicio, critiche di ex membri che denunciano la Soka Gakkai per pratiche che violano ogni forma di democrazia: si devono sponsorizzare solo prodotti commerciali promossi dalla Soka Gakkai; la scelta finale alla fine spetta a chi detiene una posizione alta nell’organizzazione; tecniche di condizionamento mentale e manipolazione. 

Dunque è lecito chiederci: quanto di pura fede religiosa c’è in questo?

3. Happy Science (Terzo Periodo) 

A nostra detta, uno dei cult più interessanti quanto discutibili. 

La Happy Science, in giapponese Kofuku no Kagaku 幸福の科学, era precedentemente riconosciuta come Istituto di Ricerca per la Felicità Umana. Oggi è la nuova religione più discussa e aspramente criticata, a causa di azioni che oseremmo definire retrograde e prive di razionalità che hanno storto il naso di numerose persone. Fu fondata nel 1986 da Okawa Ryuho, morto lo scorso 2 marzo 2023. 

In riferimento alle proprie credenze e insegnamenti, la Happy Science crede in concetti quali reincarnazione, demoni e alieni. Vi fu anche un esperimento in cui Okawa si occupò di richiamare ed evocare lo spirito di Margaret Thatcher. Il video fu in seguito rimosso dal canale Youtube dell’organizzazione. Ma di forte originalità è la propria fede ad El Cantare, il Dio più grande fra tutti, governatore dell’universo, di cui Okawa è la reincarnazione. 

Così come la Soka Gakkai, anche la Kofuku no Kagaku ha un proprio partito politico: il Partito per la Realizzazione della Felicità. Suddetto partito nega vicende storiche problematiche per il Sol Levante, come il massacro di Nanchino e le “donne di conforto” in Corea del Sud durante la colonizzazione giapponese. 

Uno degli ultimi scandali si rifà al 2020, allo scoppio della pandemia di COVID-19: la Happy Science ha promosso e venduto dei “vaccini spirituali”, a cui si è accompagnata una pericolosa disinformazione, legata alla possibilità di guadagnare un boost per l’immunità e la conseguente prevenzione e cura del virus. 

Alla morte di Okawa Ryuho è finito nel mirino suo figlio, Okawa Hiroshi, circa a se ereditasse il posto del padre come leader della setta. La sua adesione è fortemente dubbia, visti il suo abbandonare l’Happy Science, i conflitti con l’ex leader e il rifiuto delle sue idee professate, che considerava come non-sense. Addirittura, Hiroshi ha definito la stessa organizzazione del padre col termine dispregiativo (almeno in questo caso, ribadiamo) di cult

4. Aum Shinrikyo オウム真理教 (Terzo Periodo) 

Tra le nuove sette religiose in Giappone, ci contraddistinse la macabra Aum Shinrikyo, che si traduce in italiano come “La Verità Assoluta”. Fu fondata nel 1984 da Asahara Shoko, il cui nome di battesimo era Matsumoto Chizuo. È un personaggio avvolto da una pessima fama, giustificata dalle terribili gesta che quest’uomo, in collaborazione con la propria organizzazione, ha compiuto al punto da essere condannato a morte; prima nel 2004, e poi l’esecuzione definitiva nel 2018 con sei suoi complici. Erano un tipo di cult che in inglese va sotto il nome di doomsday cult (“culto del giorno del giudizio) e, come lascia intendere il nome, puntavano alla distruzione dell’intero universo o si facevano garanti di profezie apocalittiche, con l’obiettivo di riformarlo. Infatti, Asahara cominciò ad essere ossessionato dalle profezie bibliche. 

Vista la propria filosofia, destava sospetti motivati, ma non si poté più chiudere occhio: nel 1995, l’Aum Shinrikyo fece un attentato alla metropolitana di Tokyo con il gas sarin, provocando morti e innumerevoli feriti da intossicazione. Da allora, la terribile setta fu riconosciuta come organizzazione terroristica. Altri incidenti, a cui non si poteva dare una risposta certa su chi fosse il colpevole, vennero poi alla luce. Uno dei più scandalosi e raccapriccianti fu quello della povera famiglia Sakamoto.

Nel 2000, parte del gruppo si ribattezzò come Aleph (prima lettera dell’alfabeto ebraico) e Hikari no Wa, volendo simboleggiare una netta frattura con la setta originale. Però, i sospetti non si sono placati. 

Come abbiamo potuto notare durante questa nostra presentazione di alcune delle nuove sette religiose in Giappone, a dispetto dell’aggettivo “nuovo”, che potrebbe indurci a pensare ad una forma di progressismo, è in realtà il contrario. Sono partiti e sette strettamente conservatori (come si è potuto già notare, in modo molto evidente, dal nazionalismo dell’Happy Science), con idee non facilmente condivisibili e che, non a caso, trovano difficile approvazione fra le nuove generazioni.  

In quanto al topic dell’articolo, che potremmo dunque asserire? Fede, politica, o fede per la politica? 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

A proposito di Francesco Andreotti

Vedi tutti gli articoli di Francesco Andreotti

Commenta