Il caso di Oneal Ron Morris, una donna transgender soprannominata dai media “la duchessa”, rappresenta una delle pagine più scioccanti e pericolose nella cronaca delle pratiche mediche abusive. Fingendosi un chirurgo plastico, ha eseguito centinaia di interventi illegali utilizzando un cocktail tossico di sostanze industriali, causando danni permanenti e la morte di una paziente.
Indice dei contenuti
Il caso in breve: i fatti principali
Elemento del caso | Dettagli verificati |
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Autore del reato | Oneal Ron Morris |
Periodo di attività | Circa dal 2010 al 2012, in Florida. |
Sostanze iniettate | Un mix di cemento, sigillante per pneumatici (fix-a-flat), silicone e olio minerale. |
Vittima deceduta | Shatarka Nuby, morta nel 2012 per insufficienza respiratoria sistemica causata dalla migrazione del silicone. |
Capi d’imputazione principali | Omicidio colposo (manslaughter) e pratica abusiva della professione medica senza licenza. |
Condanna finale (2017) | 10 anni di reclusione e 5 anni di libertà vigilata. |
Le pratiche illegali e la “formula innovativa”
A partire dal 2010, a Miami, Oneal Ron Morris iniziò a costruirsi una reputazione nel mercato nero della chirurgia estetica. Operando in stanze d’hotel o a domicilio, offriva aumenti di glutei e filler facciali a un prezzo irrisorio, circa 700 dollari, attirando clienti che non potevano permettersi le procedure legittime. Il composto che iniettava era un cocktail pericolosissimo che lei stessa si rifiutò di rivelare completamente, temendo che la concorrenza potesse “rubarle l’idea”. Le indagini hanno poi rivelato la presenza di cemento, silicone industriale, olio minerale e sigillante per pneumatici. Per sigillare le ferite da iniezione, usava la supercolla. Morris ha somministrato questo intruglio non solo ai suoi pazienti, ma anche a se stessa, modificando radicalmente il proprio aspetto.
Le vittime e le conseguenze fatali
I pazienti di Morris erano spesso persone in condizioni di vulnerabilità, desiderose di modificare il proprio aspetto a basso costo. Inizialmente i risultati apparivano efficaci, spingendo molti a tornare. Tuttavia, a partire dal 2011, diverse vittime iniziarono a denunciare gravi complicazioni: i loro corpi e volti si deformavano, sviluppando infezioni sistemiche, ascessi e noduli dolorosi. La vittima più tragica fu Shatarka Nuby, morta nel 2012 a causa della migrazione massiccia del silicone iniettato, che le causò un’insufficienza respiratoria fatale. Fu la sua morte a trasformare le accuse contro Morris da pratica abusiva a omicidio. La notizia della condanna è stata riportata da testate internazionali come la BBC.
L’arresto, il processo e la condanna
Oneal Ron Morris fu arrestata per la prima volta nel 2011 per pratica medica senza licenza, ma fu dopo la morte di Shatarka Nuby che le indagini si intensificarono. Dopo un lungo processo, nel 2017, è stata giudicata colpevole di omicidio colposo e di aver praticato chirurgia senza licenza. Come riportato da fonti autorevoli come NBC News, è stata condannata a 10 anni di prigione, seguiti da 5 anni di libertà vigilata. Le vittime sopravvissute hanno subito danni fisici e sfregi permanenti. Attualmente, Oneal Ron Morris sta scontando la sua pena in un istituto penitenziario maschile della Florida.
Fonte immagine in evidenza: Pexels
Articolo aggiornato il: 02/10/2025
Sempre brava
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