Videogiochi flop: i 5 casi più grandi della storia

Videogiochi flop: i più grandi della storia

In che termini si possono definire dei videogiochi flop?

Nell’industria videoludica odierna si dà una grandissima importanza al reparto marketing di un determinato videogioco. Questo porta all’illusione totale del videogiocatore che pensa di star vedendo il trailer del videogioco che cambierà la sua vita ma, come sappiamo, la realtà è ben diversa. Ben presto ci si sveglia dai sogni e si torna coi piedi per terra e bisogna affrontare la realtà: il videogioco perfetto non esiste. Certo, ci sono stati tentativi molto riusciti nella storia che ci sono andati vicini alla tanta agognata perfezione ma senza mai riuscirci appieno.

Ecco perché ormai la delusione da cosiddetto hype è ormai diventata un sentimento abbastanza comune e frequente nel mondo videoludico: giochi dei quali si aspetta l’uscita con grandi speranze e aspettative ma che vengono puntualmente distrutte per una serie di motivi, creando la più totale disillusione nel videogiocatore.

Di seguito 5 videogiochi molto attesi dalla community che, per un motivo o per un altro, non hanno minimamente confermato le aspettative dei fan divenendo dei veri e propri giochi flop, sfociando talvolta anche in tragedia dal punto di vista economico

1. Watch Dogs

Poteva la compagnia Ubisoft esimersi da questa lista? Assolutamente no. Una delle aziende col fatturato annuale più grande nell’industria ma che puntualmente riesce costantemente a deludere le aspettative con delle uscite spesso rivelatesi infelici. Questo gioco, ci teniamo a precisare, è tutt’altro che pessimo ma non ha retto minimamente le premesse che erano state mostrate nel trailer di lancio mostrato all’E3 del 2013.

Partendo dal protagonista, che possiede il carisma di una sedia, risulta un personaggio facilmente dimenticabile a causa della mancanza totale di personalità. Caratteristica che poi influenza anche la storia che risulta sempre poco incisiva e piuttosto telefonata in alcuni punti specifici della trama. Ma la parte più deludente del gioco è stato sicuramente il lato tecnico: la grafica spacca-mascella che era stata mostrata nel trailer era solo un lontanissimo parente di quella effettiva del gioco. Texture a risoluzione infima, fisica di gioco assolutamente non al passo coi tempi ed un’IA che definita pessima è farle un complimento. Senza contare che, una delle meccaniche di gioco vendute da Ubisoft come la parte principale del gioco, ovvero l’hacking, risulta essere forse la parte più noiosa del titolo: assolutamente meccanica, priva di profondità e che comincia ad essere ripetitiva già dopo pochissime ore.

In definitiva, un gioco che comunque va giocato perché lontano dall’essere insufficiente ma che non ha saputo confermare minimamente le aspettative riposte dai fan.

2. No Man’s Sky

Ovviamente si parla della prima versione del gioco. Ebbene si, il titolo pubblicato da Hello Games ha subito pesanti cambiamenti nel corso del tempo, rilasciando costanti aggiornamenti e fix che hanno arricchito il gioco, portandolo vicino a quello che sarebbe dovuto essere al lancio. Perché appena uscito, a fronte delle aspettative su di un mondo potenzialmente infinito e ricco di cose da fare, ci trovavamo di fronte invece un mondo di gioco sostanzialmente vuoto ed estremamente ripetitivo, rivelandosi come uno dei videogiochi flop più deludenti della storia.

Questo ovviamente ha scaturito un review-bombing da parte della community e della critica che ha portato lo stesso Sean Murray – ideatore del gioco – ed il suo team di sviluppo a rimboccarsi le maniche e lavorare giorno e notte per due anni per rilasciare costanti updates gratuiti per migliorare il gioco. Atto che, nonostante l’odio iniziale della community, è stato molto apprezzato dalla stessa e ha aiutato a rilanciare il gioco rendendolo oggigiorno sicuramente degno di essere giocato.

3. Anthem

Non poteva non esserci il titolo sviluppato da BioWare nel 2019. Riconosciuto universalmente come uno dei videogiochi flop per eccellenza, l’esempio che tutte le case sviluppatrici dovrebbe guardare e non imitare.

Gioco che dal lato tecnico non le manda a dire a nessuno: solido, performante, nessun bug e soprattutto una grafica che ancora oggi risulta davvero sbalorditiva. Quindi cos’è andato storto? Cosa manca a questo gioco per farlo entrare di diritto nell’Olimpo dei videogiochi flop? Beh, fondamentalmente manca il gioco.

Risulta essere un action rpg privo di qualsivoglia originalità, con un gameplay talmente piatto e ripetitivo che anche i fan più accaniti del genere, nonostante siano abituati al gameplay loop tipico degli rpg, hanno accusato il colpo e si sono subito stancati dopo nemmeno un paio d’ore. Nonostante il sistema di movimento risulti estremamente libero e fatto bene, assistiamo costantemente a missioni, anche principali, prive di profondità e sempre uguali: loot poco interessante che spinge il giocatore ad annoiarsi subito e soprattutto un combat system divertente per i primi venti minuti ma che diventa soporifero e ripetitivo subito dopo.

Insomma, un gioco dal lato tecnico sbalorditivo ma dal lato creativo anche al di sotto della media di alcuni titoli indipendenti.

4. Fallout 76

Sviluppato da Bethesda Game Studios e pubblicato nel 2018. Dopo lo sviluppo di prequel come Fallout 3, New Vegas e Fallout 4, giochi che sono entrati di diritto nell’Olimpo degli rpg offrendo una formula da gioco di ruolo post-apocalittico davvero divertente e sempre nuova, il titolo in questione è stato letteralmente un disastro, sia in termini di sviluppo e conseguentemente di vendite. Un gioco che appena uscito è stato pesantemente massacrato dalla critica, sia specializzata che dei fan, ricevendo recensioni estremamente negative su Metacritic. Questo imputabile ad un solo fattore: il lato tecnico.

Si tratta infatti del primo titolo del franchise completamente basato su di un sistema in multigiocatore e Bethesda, riconosciuta sicuramente come una casa di sviluppo non proprio infallibile sul lato tecnico, ha sviluppato un gioco mal ottimizzato, contenente un infinito numero di bugs e glitch grafici, oltre a problemi enormi legati alla gestione dei server, che rendevano, a causa del lag continuo, le sessioni di gameplay praticamente ingiocabili.

Questo dovuto anche allo sviluppo problematico in quanto c’è stata una gestione delle risorse alquanto inefficiente: per far uscire il gioco nelle date di lancio prestabilite, gli sviluppatori hanno dovuto impiegare sessioni molto intense di crunching portando quindi all’uscita di un titolo incompleto ed ancora acerbo sotto tanti punti di vista.

Ma, come nel caso di No Man’s Sky però, anche qui gli sviluppatori, dopo il lancio tragico del gioco, hanno abbassato la testa e cominciato a lavorare duramente per metterlo in sesto, riuscendoci anche abbastanza celermente. Infatti nel 2020 il gioco ha cominciato a ricevere i primi segni di apprezzamento dalla community passando così, nel giro di due anni, dall’essere uno dei videogiochi flop più odiati al completo opposto, vendendo oltre 13.5 milioni di copie in tutto il mondo.

5. Cyberpunk 2077

Caso mediatico più recente. Si tratta infatti di un titolo uscito nel 2020 sviluppato dal team polacco CD Projekt, una della case di sviluppo più apprezzate al mondo per un franchise in particolare, The Witcher, che ha fatto la fortuna della compagnia. Rappresenta il caso più eclatante in quanto la montagna di hype e aspettative per questo gioco è sempre stato immenso, anche e soprattutto per determinate scelte di marketing da parte della casa di sviluppo.

Infatti si tratta di un gioco che venne annunciato per la prima volta nel lontano 2012 per poi riapparire improvvisamente all’E3 2019, spiazzando i fan che ormai avevano perso completamente le speranze. Cominciarono ad essere mostrati trailer di gioco con una qualità della CG di altissimo livello, con animazioni incredibili e soprattutto con la presenza di Keanu Reeves come protagonista. Tutti elementi che hanno cominciato a far sognare anche i videogiocatori più disillusi ma che, ben presto, hanno dovuto ricredersi.

Il gioco al lancio si è dimostrato un completo disastro a livello tecnico, cosa che ha più o meno sempre caratterizzato i giochi CD Projekt nelle fasi iniziali, con un numero di bugs e glitch assolutamente folli e crash improvvisi sulla maggior parte dei sistemi. In particolare divenne caso mediatico la versione per PS4, assolutamente inadatta per reggere un gioco così pesante a livello grafico come Cyberpunk 2077 ma che è dovuta uscire per forza a causa di regolamentazioni ed accordi aziendali ben precisi.

Tutto il review-bombing subito dal gioco ha portato lo stesso CEO della CDPR, Marcin Iwiński, a pubblicare un video di scuse nel quale promette ai fan di rimettere in sesto il titolo. Come se non bastasse, il gioco un ricevette un’ondata inarrestabile di rimborsi da parte dei fan delusi, causando un crollo improvviso in borsa dell’azienda e portando alla fine la stessa Sony a momentaneamente rimuovere il gioco dai suoi store per fermare questa valanga di odio.

Dopo un pesantissimo mea culpa fatto dagli sviluppatori, ad oggi, il gioco risulta estremamente godibile grazie al lavoro di ottimizzazione fatto nel corso degli ultimi anni, nonostante il prodotto finale risulti sempre molto lontano da quelle che erano le premesse iniziali.

Fonte immagine di copertina: Steam

A proposito di Bassano Vincenzo

Laureato in Lingue e Culture Comparate presso l'università L'Orientale di Napoli. Specializzato in lingua e letteratura inglese e giapponese. Grande appassionato di cinema, videogiochi, anime e fumetti.

Vedi tutti gli articoli di Bassano Vincenzo

Commenta