La poesia è, fra le varie forme d’arte, una delle più potenti ed evocative. Molti autori, con virtuosa essenzialità e purezza, sono riusciti a esprimere una condizione esistenziale, il dolore della guerra o un amore passionale in pochissimi versi. Gettando uno sguardo dal mondo antico fino al Novecento, abbiamo selezionato e analizzato cinque brevi poesie famose che dimostrano come la brevità possa diventare massima potenza espressiva.
Indice dei contenuti
La brevità come fotografia dell’esistenza
Il Novecento, in particolare, ha utilizzato il verso libero e la parola scarnificata per catturare l’essenza della condizione umana: solitudine, precarietà e la lotta contro i limiti del reale.
1. Ed è subito sera: la precarietà della vita secondo Quasimodo
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Tratta dalla raccolta d’esordio Acque e terre (1930), è tra le poesie più note del poeta ermetico. In tre versi sono condensati i temi della solitudine, della precarietà della vita e dello sfiorire delle illusioni. Quasimodo afferma che, pur vivendo «sul cuor della terra», in mezzo agli altri, ogni uomo è solo. Il «raggio di sole», simbolo della vita e della felicità, è allo stesso tempo ciò che «trafigge», come un dardo che rivela la nostra fragilità. L’esistenza è un attimo: la luce svanisce e la fine arriva improvvisa, come la sera.
Elemento | Descrizione |
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Autore e Corrente | Salvatore Quasimodo (Ermetismo) |
Temi Chiave | Solitudine, precarietà dell’esistenza, delusione. |
2. Allegria di naufragi: Ungaretti e la forza della resilienza
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
Composta sul fronte della Prima Guerra Mondiale (Versa, 14 febbraio 1917), questa lirica dall’Allegria ha un titolo ossimorico dal profondo significato esistenziale. Il “naufragio” è la tragedia della guerra e della vita, ma l'”allegria” è l’istinto vitale, la forza di ripartire. Nonostante la condizione precaria e la solitudine del “superstite”, l’uomo deve mostrare la caparbietà del «lupo di mare». Occorre riprendere il viaggio della vita, anche se la meta appare oscura e la sofferenza è ancora viva.
Elemento | Descrizione |
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Autore e Raccolta | Giuseppe Ungaretti, da L’Allegria |
Temi Chiave | Resilienza, istinto di vita, dolore della guerra, viaggio esistenziale. |
3. Anch’io: Caproni e l’impossibilità di superare il limite del reale
Ho provato anch’io.
è stata tutta una guerra
d’unghie. Ma ora so. Nessuno
potrà mai perforare
il muro della terra.
In questa lirica, Giorgio Caproni esprime con amarezza una verità inequivocabile: l’impossibilità di andare oltre le apparenze, di penetrare il limite del reale per carpirne l’essenza. La lotta per conoscere (“una guerra d’unghie”) è destinata al fallimento. Il verso finale, “il muro della terra”, dà il titolo alla raccolta e richiama la prima terzina del canto X dell’Inferno di Dante, sottolineando la presenza di un confine invalicabile tra l’uomo e la comprensione ultima della realtà e dell’aldilà.
Elemento | Descrizione |
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Autore e Raccolta | Giorgio Caproni, da Il muro della terra |
Temi Chiave | Limiti della conoscenza, inconoscibilità del reale, fallimento. |
La brevità come espressione del tormento d’amore
La poesia breve può diventare un bisturi affilato per incidere la contraddizione del sentimento amoroso, come dimostra un immortale carme latino.
4. Odi et amo: Catullo e l’ambivalenza dei sentimenti
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.[Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e mi tormento.]
Si tratta del Carmen LXXXV, il più celebre del Liber del poeta neoterico. Composto da un solo distico elegiaco, ha per oggetto l’amore altalenante per Lesbia (la nobildonna Clodia). Il primo verso esprime l’ambivalenza dei sentimenti («Odi et amo»), un tòpos eterno della letteratura. Il verso finale rafforza il dolore con la consapevolezza che questa condizione è inspiegabile e subita, non voluta. Il poeta non può fare altro che sentire questo strazio (“excrucior”, letteralmente “sono messo in croce”), una tortura da cui non può sottrarsi.
Elemento | Descrizione |
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Autore e Opera | Gaio Valerio Catullo, dal Liber |
Temi Chiave | Amore e odio, conflitto interiore, tormento, passione. |
La brevità come arma di denuncia civile
Quando il linguaggio si fa semplice e diretto, la poesia può diventare un potente strumento di critica politica e sociale, come nell’opera di Brecht.
5. Mio fratello aviatore: Brecht e la critica alla guerra
Avevo un fratello aviatore.
Un giorno, la cartolina.
Fece i bagagli, e via,
lungo la rotta del sud.Mio fratello è un conquistatore.
Il popolo nostro ha bisogno
di spazio; e prendersi terre su terre,
da noi, è un vecchio sogno.E lo spazio che s’è conquistato
è sui monti del Guadarrama.
E’ di lunghezza un metro e ottanta,
uno e cinquanta di profondità.
La lirica, risalente alla guerra civile spagnola del 1936, è un esempio del teatro e della poesia di Brecht: politicamente impegnata, usa uno stile semplice per far riflettere. Attraverso un amaro sarcasmo, Brecht smonta la retorica del nazismo e il mito dello “spazio vitale”. L’unica terra che il “conquistatore” ha ottenuto è la sua fossa, descritta con una precisione agghiacciante: «di lunghezza un metro e ottanta, uno e cinquanta di profondità».
Elemento | Descrizione |
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Autore e Contesto | Bertolt Brecht, Guerra Civile Spagnola |
Temi Chiave | Antimilitarismo, critica al nazismo, propaganda, morte in guerra. |
Consigli pratici per apprezzare queste poesie
La poesia breve richiede un’attenzione particolare. Per coglierne la profondità:
- Leggete ad alta voce: la musicalità delle parole è parte del significato. Sentire il suono e il ritmo aiuta a comprendere meglio il testo.
- Rileggete più volte: la prima lettura offre un’emozione, le successive svelano nuovi strati di significato e connessioni tra le parole.
- Prestate attenzione alle parole chiave: in testi così densi, ogni parola è scelta con cura. Termini come “trafitto” (Quasimodo), “excrucior” (Catullo) o “guerra d’unghie” (Caproni) sono il cuore del componimento.
Fonte immagine per l’articolo “Poesie famose brevi”: Pixabay
Non sono bellissime, potevate fare di meglio….