Le opere di Henry Moore si riconoscono per le loro forme dinamiche e semi-astratte, caratterizzate da spazi vuoti e superfici morbide e ondulate che evocano le colline dello Yorkshire, sua terra natale. Henry Moore (1898-1986) è stato lo scultore che ha introdotto il modernismo nel Regno Unito, traendo ispirazione principale dal corpo umano e dalle forme naturali. Le sue enormi sculture monumentali in bronzo e marmo, che rappresentano figure primitive e deformate ma cariche di vitalità, lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
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Forma squadrata con taglio (1969-1971)
Questa scultura monumentale è un esempio straordinario di arte contemporanea in Italia e testimonia il legame dell’artista con il nostro paese. È composta da blocchi di marmo travertino che Moore selezionò personalmente dalle cave delle Alpi Apuane. La scultura appare generata da una forza interna, un’espansione organica della materia. Come affermò il critico Franco Russoli, l’opera è un incrocio tra «Architettura di pure forme e corpo umano…». Si caratterizza per linee fluide, angoli smussati e un perfetto equilibrio tra pieno e vuoto. Situata al centro di Piazza San Marco a Prato, in direzione di Firenze, è stata interpretata come un portale simbolico tra la modernità industriale di Prato e la culla del Rinascimento.
Gruppo di famiglia (1950)
Quest’opera raffigura due figure adulte sedute che tengono in grembo due figure più piccole, un tema che riflette l’ottimismo e il desiderio di ricostruzione del secondo dopoguerra. Le linee arrotondate e le forme smussate, tipiche dello stile di Moore, catturano la luce esaltando i riflessi del bronzo. La composizione solida, che poggia su una base rettangolare, richiama la monumentalità della scultura egizia. Fu la prima commissione di grandi dimensioni in bronzo affidata a Moore dopo la Seconda Guerra Mondiale e oggi si trova presso la Barclay School, nella contea di Hertfordshire, a simboleggiare l’importanza della comunità e dell’educazione.
Figura sdraiata (1951)
La Reclining Figure è forse il motivo più iconico e ricorrente nell’intera produzione di Moore. Questa versione, conservata alla Tate Gallery di Londra, presenta una figura composta da forme sottili e bulbose, con un torace concavo e una testa astratta. L’ispirazione per questa posa deriva in parte da una scultura messicana precolombiana, il Chac Mool, che Moore ammirò al British Museum. La figura sdraiata divenne per l’artista un modo per esplorare il corpo umano come se fosse un paesaggio, fondendo l’elemento antropomorfo con le forme organiche della natura.
Il linguaggio di Moore: decodificare le sue forme
| Caratteristica | Significato artistico |
|---|---|
| Forme ondulate e organiche | Rappresentano la fusione tra il corpo umano e il paesaggio naturale, in particolare le colline dello yorkshire. |
| Spazi vuoti e fori | Servono a connettere la forma interna con quella esterna e a integrare la scultura con l’ambiente circostante. |
| Figure sdraiate | Sono il suo tema prediletto per esplorare la stabilità, la permanenza e il legame con la terra. |
Perché le sculture di Moore hanno i buchi?
L’uso dei vuoti è una delle innovazioni più significative di Henry Moore. I buchi non servono a togliere materia, ma a definire la forma in modo tridimensionale. Moore stesso spiegava che un foro può avere una sua forma e un suo significato tanto quanto una massa solida. Perforando la scultura, egli permetteva allo spazio di fluire attraverso di essa, collegando un lato all’altro e costringendo l’osservatore a percepire l’opera nella sua interezza. Questo espediente, come spiegato dalla Henry Moore Foundation, rende la scultura parte integrante del paesaggio che la circonda.
Fonte immagine in evidenza articolo Opere di Moore, 3 sculture da conoscere: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 27/10/2025

