Le poesie di Jenny Joseph, all’anagrafe Jennifer Ruth Joseph, rappresentano delle chicche nascoste per tutte e tutti gli appassionati di componimenti lirici.
Poesie di Jenny Joseph : la biografia della poetessa inglese
Le poesie di Jenny Joseph, scrittrice, giornalista, poetessa britannica, che nacque nel 1932 a Birmingham, sono tra i cimeli della letteratura inglese post-moderna. Studentessa ad Oxford di letteratura inglese, i suoi primi lavori come poetessa vennero pubblicati negli anni ’50, mentre la Joseph frequentava ancora l’università; in seguito, sposatosi, con suo marito Charles Cole gestirono un pub londinese, mentre Jenny, imperterrita, continuava la sua carriera di scrittrice. Lavorò per molte testate giornalistiche importanti, quali l’Oxford Mail, o il Bedfordshire Times.
Poesie di Jenny Joseph: lo stile, i temi
La scrittura della Joseph, in ambito poetico, presenta un’intricata trama di versi, i quali, più che da un punto di vista metrico-sintattico, aggrovigliano le menti dei lettori su un piano semantico, lasciando un misto tra amaro in bocca e sorrisi consolatori. Le sue parole colpiscono sempre molto duramente, e spaziano in diverse aree tematiche: la fragilità degli esseri umani, l’amore, l’autoironia, la nostalgia, e anche la semplicità, ma a volte la tristezza della vita di tutti i giorni.
E dunque, senza ulteriori indugi, ecco 3 delle poesie di Jenny Joseph da conoscere:
Warning
When I am an old woman I shall wear purple
With a red hat which doesn’t go, and doesn’t suit me.
And I shall spend my pension on brandy and summer gloves
And satin sandals, and say we’ve no money for butter.
I shall sit down on the pavement when I’m tired
And gobble up samples in shops and press alarm bells
And run my stick along the public railings
And make up for the sobriety of my youth.
I shall go out in my slippers in the rain
And pick the flowers in other people’s gardens
And learn to spit.
You can wear terrible shirts and grow more fat
And eat three pounds of sausages at a go
Or only bread and pickle for a week
And hoard pens and pencils and beermats and things in boxes.
But now we must have clothes that keep us dry
And pay our rent and not swear in the street
And set a good example for the children.
We must have friends to dinner and read the papers.
But maybe I ought to practise a little now?
So people who know me are not too shocked and surprised
When suddenly I am old, and start to wear purple.
Warning è sicuramente il componimento più celebre e conosciuto di Jenny Joseph. Scritto nel 1961, questa poesia è stata definita la più letta e rinomata del secondo dopoguerra in suolo britannico. La poetessa parte dal colore viola, mal sopportato, e vi costruisce intorno un “fare attenzione”, per l’appunto, sul diventare grandi, o come ella stessa scrive: “sull’essere una vecchia signora”. S’inneggia a tutto ciò che in realtà potrà e vorrà fare quando sarà anziana, senza paure, limitazioni, con il giusto brio e pazzia che talvolta in giovane età manca. È un inno a non temere l’avanzare del tempo, ad accettare ogni ruga che si presenta sul volto, e soprattutto, a vivere la vita con simpatia, autoironia, leggerezza, e perché no…un pizzico di viola.
The sun has burst the sky
The sun has burst the sky Because I love you
And the river its banks.
The sea laps the great rocks
Because I love you
And takes no heed of the moon dragging it away
And saying coldly ‘Constancy is not for you’.
The blackbird fills the air
Because I love you
With spring and lawns and shadows falling on lawns.
The people walk in the street and laugh
I love you
And far down the river ships sound their hooters
Crazy with joy because I love you.
The sun has burst the sky, letteralmente ‘il sole che ha squarciato il cielo’, si distacca molto dal tono un po’ satirico e ageing di Warning, per approdare su di una lirica piena d’amore, unita alla bellezza della natura. Jenny Joseph, infatti, riempie questo componimento con gioia e felicità dell’amare, quasi come sia causa che conseguenza delle opere del creato e della vita che la circonda. La poesia, inoltre, è solo uno dei più celebri esempi delle molteplici liriche d’amore a cui la poetessa si diletta.
Fables- Cutting off one’s ears for someone else is wrong
A man paid 110,000 guineas for Van Gogh’s mother.
Not even for the woman who breathed, but a picture of her.
If he’d met her when she was what she was
I don’t suppose he’d have given as much to her.
And if he had chanced to meet him would he have felt like supplying
The painter, even with enough sausage for the rest of his natural?
He probably wouldn’t have wanted him in his house:
An ordinary functioning man, sleeping and glaring about him.
And although he has to pretend to value her
Saying he’d give his eye teeth or at least his worldly wealth to save her,
I daresay he wouldn’t really have wanted to give all that money
To have his own mother sitting permanently on his sofa.
A dog would rather have another dog
Than a flat board;
And is just a dog.
Fables è forse la più satirica e ironica, sprezzante e tagliente lirica di Jenny Joseph. Con l’immediato riferimento, già presente nel titolo, al pittore olandese Vincent Van Gogh, nella sua particolarità di aver vissuto con un solo orecchio, dopo che il suo amico e collego Paul Gauguin glielo tagliò con un frullino. Le simpatiche ma forti parole della poetessa esprimono sconcerto e discordanza nel pagare cifre esorbitanti per dei quadri (in questo caso quello della madre di Van Gogh) che, come viene indicato nel componimento, restano semplicemente lì, attaccati sulla parete sopra al divano. Nel commento finale, ispirato dalla figura canina, si mostra tutto il suo genio in brevissimi versi: non dimenticare di usare l’intelligenza e preferire l’immaterialità di un corpo e di una persona, piuttosto che la materialità di una cosa, dipinto che sia, la quale in realtà neanche vorremmo e in alcun modo ci appartiene; ma in fondo è facile capirlo, anche i cani ci riuscirebbero.
In conclusione, le poesie di Jenny Joseph
Leggere le poesie e immergersi nella scrittura di Jenny Joseph dona mille emozioni, e seppur anche discordanti fra loro, agiscono infine come toccasana per la mente e il cuore. Se si vuole ridere, piangere, riflettere, amare la vita e poi ridicolizzarla, questa poetessa inglese è la perfetta invincibile ricetta per farlo, per prendere la vita con amore, ironia, e sempre un po’ di colore viola.
Fonte immagine: Wikipedia