30 marzo 1853: nasce Vincent van Gogh | Accadde oggi

30 marzo 1853

Il 30 marzo 1853 nasce a Zundert, un piccolo comune dei Paesi Bassi, Vincent van Gogh. L’arte lo consegnerà alla storia come uno dei pittori più talentosi e celebri al mondo. Una gratificazione postuma che l’artista olandese non conoscerà mai. “È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po’ di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada”, scrive Vincent van Gogh in una lettera indirizzata a suo fratello Theo, a riprova del forte sentimento di solitudine che proverà in vita e che sarà “bilanciato”, in quello che appare come uno scherzo del destino, da studi, apprezzamenti e dediche successive. 

Vincent van Gogh: la vita

Van Gogh trascorre un’infanzia felice, che non di rado provocherà momenti di nostalgia durante la durezza della vita adulta. Nei suoi primi anni di vita Van Gogh si interessa in modo particolare al disegno, proteggendo la sua passione dalle critiche del padre. Nel 1869, su intercessione dello zio Cent, entra in contatto con il mondo dell’arte, lavorando per la casa d’aste Goupil & Cie. Dapprima alla filiale dell’Aia, poi a Bruxelles e a Londra.

Il giovane Vincent sviluppa un forte sentimento religioso, che lo porterà nel 1878 a lavorare presso la Scuola Evangelista di Bruxelles. Prenderà alloggio a Wasmes, un villaggio nel Borinage, regione belga famosa per le miniere di carbone e dunque per le condizioni di vita estreme dei lavoratori. Van Gogh entra in contatto con questo disagio, lo processa, lo unisce al proprio tormento personale e cerca di mitigarlo, prendendosi cura dei malati e predicando la Bibbia. Dopo sei mesi la Scuola Evangelista non gli rinnova il contratto di catechista perché “aveva preso troppo alla lettera il modello evangelico”. 

Van Gogh non si scoraggia e trova una soluzione in quel mondo dell’arte che tanto lo aveva accompagnato nel corso della sua vita. Nel 1883 si ricongiunge con i genitori a Nuenen, nei Paesi Bassi, dedicandosi in modo sistemico alla pittura e realizzando quasi duecento quadri. Gli sfruttati, i poveri, gli ultimi trovano spazio e riscatto nei suoi lavori. Apice del periodo olandese è la realizzazione, nel 1885, dei Mangiatori di patate, con cui “ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute; il quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano. Ho voluto che facesse pensare a un modo di vivere completamente diverso dal nostro, di noi esseri civili”, scriverà Van Gogh in una lettera a Theo. 

Il pittore nato il 30 marzo 1853 – 171 anni fa – a Zundert lascia i Paesi Bassi dopo la morte del padre, visitando Anversa, Parigi e la Provenza, dove sarà raggiunto da un inizio di riconoscimento artistico che non farà in tempo a vivere appieno. Il tormento interiore si acuirà durante i suoi ultimi anni di vita, trovando sfogo sulle tele bianche, con pennellate decise, ruvide, cariche di colori. La mano è guidata dal tormento, il risultato appare come un vortice di emozioni (evidente, ad esempio, nel Campo di grano con volo di corvi realizzato nel 1890). Uno stile unico, dinamico, in divenire, che rende difficile l’apposizione di un’etichetta e l’incasellamento in un movimento preciso. Van Gogh si spegnerà in condizioni misteriose il 29 luglio 1890, qualche giorno dopo la realizzazione del quadro Campo di grano con volo di corvi, all’età di 37 anni. 

 

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A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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