Sognare è da sempre un’incognita per l’uomo, che in esso ha sempre cercato una risposta. Perché sogniamo? Che significato ha un sogno ricorrente? Sono domande frequenti che tutti ci siamo posti. Nessuno ricorda ogni singolo sogno, ma alcuni lasciano un segno indelebile per l’emozione che suscitano: angoscia, paura, gioia. È proprio in questi sogni carichi di intensità che si nasconde un messaggio. Ma quale? Vediamo cosa dice la psicologia dei sogni secondo il suo fondatore, Sigmund Freud.
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La teoria di Freud: i sogni come appagamento di desideri
Sigmund Freud giunse alla sua più grande scoperta, la teoria dei sogni, dopo un lungo periodo di autoanalisi seguito alla morte del padre. Fu proprio un sogno (“Si prega di chiudere gli occhi”) a spingerlo ad analizzare sistematicamente il proprio mondo onirico. Questo percorso lo portò a pubblicare nel 1899 (ma datandolo 1900) “L’interpretazione dei sogni”, un’opera che avrebbe definito il ventesimo secolo.
Secondo la teoria psicoanalitica, i sogni sono l’appagamento camuffato di desideri inconsci, spesso inaccettabili per la nostra parte cosciente. Il sogno è definito il “custode del sonno”: mentre dormiamo, le nostre difese si allentano, permettendo ai contenuti repressi nell’inconscio di emergere. Questo avviene però in forma mascherata, grazie al “lavoro onirico”. Se sognassimo direttamente i nostri desideri più profondi, infatti, ci sveglieremmo a causa dell’angoscia. Il sogno ci aiuta quindi a scaricare le tensioni emotive, diventando, secondo Freud, la “via regina che conduce all’inconscio”.
Contenuto manifesto e contenuto latente
Il sogno così come si presenta non è mai “puro”. Le difese, seppur indebolite, sono ancora attive. Per questo Freud identifica due livelli di contenuto:
- Contenuto onirico manifesto: è la storia del sogno, la scena che ricordiamo al risveglio. I suoi contenuti possono essere bizzarri e spesso sono tratti da episodi recenti della vita quotidiana (i “resti diurni”).
- Contenuto onirico latente: è il messaggio nascosto, il vero significato del sogno legato al desiderio inconscio. È ciò che l’analisi psicologica deve scoprire.
I 4 meccanismi del lavoro onirico
La trasformazione del contenuto latente in contenuto manifesto avviene tramite quattro meccanismi fondamentali.
Meccanismo | Cosa fa nel sogno |
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Condensazione | Unisce diverse idee o immagini in una sola. Ad esempio, una persona nel sogno può avere l’aspetto di un amico ma comportarsi come un genitore. |
Spostamento | Trasferisce l’importanza emotiva da un elemento significativo a uno apparentemente irrilevante, per nascondere il vero fulcro del desiderio. |
Raffigurabilità | Trasforma pensieri e desideri astratti in immagini concrete e visive. Un’idea di aggressività può diventare un pugno, la paura un animale feroce. |
Elaborazione secondaria | È il processo che avviene al risveglio, quando raccontiamo il sogno e tentiamo di dargli una coerenza e una logica che in realtà non possiede. |
Le caratteristiche chiave dei sogni

Dalla teoria di Freud possiamo dedurre due caratteristiche fondamentali dei sogni:
- La censura onirica: è il meccanismo di guardia che presiede alla trasformazione del contenuto latente in manifesto, censurando o simbolizzando i desideri per renderli accettabili.
- L’autoreferenzialità: il sogno parla sempre e solo del sognatore. Se un conoscente appare malvagio nel sogno, ciò non riguarda la sua reale natura, ma il modo in cui il soggetto lo percepisce o una proiezione di proprie caratteristiche.
Come analizzare i propri sogni secondo il metodo freudiano (in modo semplice)
Freud raccomandava grande attenzione nell’analisi, poiché un sogno contiene migliaia di significati conoscibili solo da chi ha sognato. Tuttavia, possiamo usare una versione semplificata della sua tecnica delle libere associazioni per una prima riflessione.
- Scrivi il sogno: appena sveglio, annota tutto ciò che ricordi del contenuto manifesto, senza cercare una logica.
- Isola gli elementi chiave: scegli gli elementi più strani o emotivamente carichi del sogno (una persona, un oggetto, un luogo).
- Fai libere associazioni: per ogni elemento, scrivi le prime parole, pensieri o ricordi che ti vengono in mente, senza filtri. Ad esempio, se hai sognato una “chiave arrugginita”, potresti associare “vecchio”, “casa della nonna”, “segreto”, “difficoltà ad aprire”.
- Cerca un collegamento: rileggi le tue associazioni e chiediti: “Questi pensieri che collegamento hanno con la mia vita attuale? C’è un desiderio o una preoccupazione che emerge?”.
Questo processo aiuta a svelare il possibile contenuto latente. Le pulsioni possono così essere espresse per liberarsi dall’angoscia, ma non in forma tale da restarne turbati. Citando Freud, una volta assolta la loro funzione, “i sogni cedono il posto alle impressioni di un nuovo giorno così come lo splendore delle stelle cede alla luce del sole.”
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