Quali sono le procedure per il divorzio?

Quali sono le procedure per il divorzio?

Quali sono le procedure per il divorzio? Chi si pone questa domanda potrebbe trovarsi nella difficile situazione di allontanamento definitivo dal partner, ma questa guida può essere un aiuto per farsi largo nella burocrazia.

La legge

Innanzitutto, in Italia il divorzio è stato introdotto 53 anni fa con la Legge del 1 dicembre 1970, n. 898 “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”. Essa regola i motivi che consentono la richiesta di scioglimento del matrimonio, le udienze e gli effetti del divorzio.

Prima del divorzio

Bisogna tenere in considerazione il fatto che per richiedere il divorzio debba essere trascorso un lasso di tempo di 6 mesi dalla separazione consensuale (che si ha quando entrambi i coniugi sono d’accordo) e un anno dalla separazione giudiziale (che si ha quando è solo uno dei coniugi a volersi separare e non c’è accordo tra i due sulle condizioni di separazione).

Motivi e procedure per chiedere il divorzio

Sono svariati i motivi previsti dalla legge per chiedere il divorzio, ecco alcuni esempi:

  • uno dei coniugi è stato condannato ad ergastolo anche per reati commessi in passato;
  • uno dei coniugi è stato condannato per induzione, costrizione, sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione;
  • uno dei coniugi è colpevole di tentato omicidio ai danni dell’altro o di un figlio della coppia;
  • uno dei coniugi è colpevole di lesioni personali da cui deriva una malattia nel corpo o nella mente;
  • se è passata in giudicato la sentenza con cui uno dei coniugi ha cambiato sesso;
  • uno dei coniugi è un cittadino straniero e ha ottenuto all’estero l’annullamento o lo scioglimento del matrimonio o ha contratto all’estero un nuovo matrimonio.

Il procedimento è diverso se si tratta di divorzio congiunto o giudiziale. Ecco le procedure per il divorzio da conoscere.

Procedure per il divorzio congiunto

In caso di divorzio congiunto, detto anche consensuale, la procedura è più breve. Si ha divorzio congiunto quando i coniugi chiedono il divorzio di comune accordo e concordano anche sulle condizioni dello scioglimento del matrimonio quali il mantenimento dei figli o l’assegnazione della casa coniugale. I coniugi, assistiti dai rispettivi avvocati o anche da uno solo per entrambi, devono depositare al tribunale del luogo di residenza o di domicilio dell’uno o dell’altro coniuge il modello del divorzio congiunto.
Il documento, firmato da entrambi i coniugi e dagli avvocati, conferma la loro volontà di sciogliere il matrimonio alle condizioni riportate.
Inoltre, bisogna presentare: stato di famiglia, certificati di residenza, copia integrale dell’atto di matrimonio da richiedere nel comune dove il matrimonio è stato celebrato e copia autentica della sentenza di separazione con attestazione del passaggio in giudicato oppure copia del verbale di separazione consensuale. A questo punto si fissa l’udienza, e per il divorzio congiunto ne basta una. I coniugi devono quindi presentarsi in tribunale per essere ascoltati e confermare l’intenzione di procedere.
In camera di consiglio il giudice verifica che tutto sia conforme alla normativa vigente ed emette la sentenza di divorzio. Infine, si paga un contributo unificato di 43 euro.

Procedure per il divorzio giudiziale

Il divorzio giudiziale, chiamato anche contenzioso, si ha quando non c’è accordo tra i coniugi sulle condizioni dello scioglimento del matrimonio, oppure quando uno dei coniugi non concede all’altro l’assenso per il divorzio. Le procedure per il divorzio in questo caso sono più lunghe.
Il coniuge che fa partire la procedura è detto “ricorrente”, l’altro invece è detto “resistente”. Il ricorrente, assistito da un legale, presenta il ricorso al tribunale del luogo in cui il coniuge resistente ha residenza o domicilio.
Se il coniuge resistente risiede all’estero o è irreperibile, la domanda si pone al tribunale del luogo di residenza o di domicilio del ricorrente e, se anche questi è residente all’estero, a qualunque tribunale della Repubblica.
I documenti necessari sono: stato di famiglia, certificati di residenza, copia integrale dell’atto di matrimonio da richiedere nel comune dove il matrimonio è stato celebrato, dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni, copia autentica della sentenza di separazione con attestazione del passaggio in giudicato oppure copia del verbale di separazione consensuale omologato. Nel ricorso, l’avvocato del ricorrente segnala i fatti accaduti e le prove a sostegno del divorzio. Si fissa quindi la prima delle varie udienze necessarie in cui i coniugi devono essere ascoltati e assistiti dai rispettivi avvocati e all’inizio il Presidente del tribunale tenta la conciliazione tra i coniugi. Alla fine, la sentenza di divorzio giudiziale stabilisce condizioni quali l’assegno di mantenimento a favore di un coniuge o dei figli, l’assegnazione dei beni e della casa coniugale e l’affido dei figli. Inoltre, è necessario pagare un contributo unificato di 98 euro.

Fonte immagine: Pixabay

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Studentessa laureanda dell'Università di Napoli "L'Orientale".

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