Affrontare un divorzio è un percorso complesso sia dal punto di vista emotivo che burocratico. Conoscere le diverse procedure disponibili in Italia è il primo passo per compiere scelte consapevoli. Questa guida illustra le opzioni previste dalla legge, dalle vie tradizionali in tribunale alle soluzioni più rapide e semplificate.
AVVERTENZA IMPORTANTE
Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente informativo e non costituiscono una consulenza legale. Ogni situazione familiare è unica e richiede l’assistenza di un avvocato specializzato. Le procedure legali sono soggette a modifiche, come quelle introdotte dalla recente Riforma Cartabia.
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Prima del divorzio: la separazione obbligatoria (divorzio breve)
In Italia, per poter richiedere il divorzio è necessario un periodo di separazione legale. Grazie alla Legge 55/2015, nota come “divorzio breve”, questi tempi sono stati ridotti a:
- 6 mesi in caso di separazione consensuale.
- 12 mesi in caso di separazione giudiziale.
La legge di riferimento per lo scioglimento del matrimonio resta la Legge n. 898 del 1° dicembre 1970, che definisce anche i motivi specifici per cui si può divorziare (es. condanne penali gravi, cambio di sesso, ecc.).
Le procedure per il divorzio a confronto
La scelta della procedura dipende principalmente dall’accordo tra i coniugi e dalla presenza di figli minori o non autosufficienti.
| Procedura | Quando si applica, tempi e costi indicativi |
|---|---|
| Consensuale in tribunale | C’è accordo su tutto. Tempi: 2-4 mesi. Costi: Contributo unificato di 43€ + parcella avvocato. |
| Giudiziale in tribunale | Non c’è accordo. Tempi: da 1 anno a diversi anni. Costi: Contributo unificato di 98€ + parcella avvocato (più alta). |
| Negoziazione assistita | C’è accordo, si evita il tribunale. Tempi: 1-2 mesi. Costi: solo la parcella degli avvocati. Possibile anche con figli minori. |
| Divorzio in Comune | C’è accordo, senza figli minori o non autosufficienti e senza trasferimenti patrimoniali. Tempi: circa 1 mese. Costi: marca da bollo da 16€. |
Il divorzio in tribunale: consensuale e giudiziale
Procedure per il divorzio consensuale (o congiunto)
Questa è la via più rapida in tribunale. I coniugi, d’accordo su tutte le condizioni (assegno divorzile, gestione figli, casa coniugale), presentano un ricorso congiunto tramite i loro avvocati. Solitamente è sufficiente un’unica udienza in cui il giudice, verificato l’accordo e la sua conformità alla legge, emette la sentenza di divorzio.
Procedure per il divorzio giudiziale (o contenzioso)
Si ricorre a questa procedura quando non c’è accordo. Il coniuge “ricorrente” avvia una vera e propria causa contro il coniuge “resistente”. Il procedimento è lungo e complesso, con diverse udienze in cui il Presidente del tribunale tenta una conciliazione prima di procedere. Sarà il giudice a stabilire con la sentenza tutte le condizioni del divorzio.
Le procedure semplificate: negoziazione assistita e divorzio in Comune
La negoziazione assistita
Questa procedura permette di divorziare senza andare in tribunale. I coniugi, assistiti ciascuno dal proprio avvocato, raggiungono un accordo scritto. L’accordo viene poi inviato al Procuratore della Repubblica per il nulla osta (se non ci sono figli minori) o per l’autorizzazione (in presenza di figli). È una soluzione molto più rapida ed economica rispetto al tribunale.
Il divorzio in Comune
È la via più semplice, rapida ed economica, ma ha dei limiti precisi: è possibile solo se i coniugi sono d’accordo su tutto e non hanno figli minori, maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave, o economicamente non autosufficienti. Inoltre, l’accordo non può contenere patti di trasferimento patrimoniale. La procedura si svolge davanti all’ufficiale di stato civile e non richiede obbligatoriamente l’assistenza di un avvocato.
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Articolo aggiornato il: 28/09/2025

