Science Gateway: al CERN la scienza è per tutti

Science Gateway: al CERN la scienza è per tutti

Inaugurato il 7 ottobre il Science Gateway, il nuovo museo laboratorio del CERN di Ginevra, gratuito e pensato per visitatori dai cinque anni in su. Il progetto è del Renzo piano Building Workshop.

Ottomila metri quadri per convincere i ragazzi che la scienza può essere di tutti e per far sì che lo sia per davvero. Era questa l’idea di Fabiola Gianotti, direttrice del CERN di Ginevra, quando ha chiesto a Renzo Piano di progettare un museo della scienza attraente, immersivo e adatto a tutti, dai 5 anni in su. La prima pietra il 21 giugno del 2021 e ora, a distanza di poco più di due anni, lo Science Gateway apre le porte a tutti coloro che hanno sempre sognato di trovarsi di fronte a un acceleratore di particelle o di giocare a tennis quantistico.

La struttura del Science Gateway

Il risultato è un museo gratuito che offre ai visitatori, dai più piccoli ai più cresciuti, un’esperienza inaudita, come inaudito è l’edificio stesso che riproduce la forma tubolare del Large Hadron Collider, l’acceleratore di particelle che del CERN costituisce la parte sotterranea (o la forma di una navicella spaziale, per i meno esperti). Cinque edifici resi comunicanti da un ponte panoramico, che è un po’ la firma di Renzo Piano, amante dei ponti, quelli fisici e quelli ideali. Intorno alla struttura 2000 metri quadrati di pannelli solari e un bosco che assicureranno emissioni zero. E un ponte il Science Gateway lo è in tanti sensi, almeno per lo scopo con cui nasce. Un ponte tra la scienza e l’arte, tra la teoria e la pratica, tra la realtà conosciuta e quella da scoprire.

Un ponte, fisico e metaforico, tra scienza e società

Un ponte tra educazione, formazione e sperimentazione, per i bambini e le bambine, per i ragazzi e le ragazze, per gli studiosi e per i curiosi che non sono addetti ai lavori. Ma il Science Gateway è anche un laboratorio che vuole incoraggiare i ragazzi e le ragazze a mettersi alla prova, sbagliando e ritentando, per affinare il metodo. «L’ambizione del progetto è stuzzicare la voglia di imparare» ha spiegato John Elkann che ha finanziato – per gran parte, in quanto presidente di Stellantis – i lavori.

Tutti scopi, quelli appena enumerati, che giustificano la natura immersiva e interattiva di questo museo-laboratorio che, più che insegnare la scienza, vuole far partecipare e toccare con mano. Al suo interno sarà possibile ammirare l’universo con telescopi di ultima generazione, collaborare con gli altri visitatori per prendere parte a esperimenti di fisica, ma anche scoprire i principali fenomeni attraverso dimostrazioni pratiche tenute dagli stessi ricercatori del CERN, formati per l’occasione a una divulgazione immediata, asciutta e accattivante.

Mostre ed eventi del Science Gateway

Tra le mostre, Our Universe, per sondare i misteri dell’universo attraverso un viaggio interattivo nel tempo, in cui il linguaggio dell’arte si combina con quello delle teorie scientifiche che, nel corso dei secoli, hanno provato a rispondere alle grandi domande sul cosmo; Quantum World, una mostra immersiva per visitare il nostro mondo in scala, come fossimo particelle, e scoprire le conseguenze dei fenomeni quantistici; Discover CERN, invece, è la mostra che svela il dietro le quinte dell’European Organization for Nuclear Research, il metodo con cui vengono studiate le particelle, come funzionano gli acceleratori e i laboratori centro di studi.

Il programma, di giorno in giorno, si arricchirà di spettacoli, mostre temporanee, workshop, proiezioni ed eventi per le scuole. Un progetto da 100 milioni di franchi svizzeri derivanti esclusivamente da donazioni, «[…] Che simboleggia il legame inscindibile tra scienza e società», come si legge sul sito ufficiale, per aprire a circa 500.000 visitatori – quelli attesi ogni anno – le porte della più affascinante cattedrale della fisica nucleare.

Fonte immagine di copertina: Pixabay

A proposito di M. S.

Laureata in Filologia, letterature e storia dell’antichità, ho la testa piena di film anni ’90, di fotografie e di libri usati. Ho conseguito un Master in Giornalismo ed editoria. Insegno italiano, latino e greco, scrivo quando ne ho bisogno e intervisto persone. Vivere mille vite possibili attraverso gli altri è la cosa che mi riesce meglio, perché mi solleva dalla pesantezza delle scelte.

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