Sette divinità della fortuna: quali sono?

Sette divinità della fortuna: quali sono?

Le sette divinità della fortuna (shichifukujin), apparse dal XV secolo, sono delle figure divine venerate dai giapponesi e non solo. Fanno parte della mitologia giapponese, ma provengono da diverse religioni.

Secondo la tradizione, agli inizi del nuovo anno le sette divinità della fortuna diventano marinai e dal paradiso giungono alla terra, attraverso una nave magica, per recare agli uomini fortuna e ricchezze.

Sette divinità della fortuna: quali sono?

Ebisu

Ebisu è il solo dio di origine giapponese tra le sette divinità della fortuna. Simbolo dell’abbondanza e del cibo e protettore del commercio, è venerato da commercianti, pescatori e contadini. Egli è rappresentato come un pescatore grasso che sorride, con in mano una canna da pesca e un’orata rossa, che simboleggia fortuna.

Daikokuten

La seconda delle sette divinità della fortuna è Daikokuten, dio indiano dell’oscurità, ma anche della ricchezza, della famiglia e della cucina. È raffigurato come un uomo sorridente, con un cappello nero piatto. Con lui vi sono due balle di riso, simbolo di abbondanza. In una mano vi è un martello di legno, simbolo di ricchezza, e nell’altra un sacco col grano. Spesso con lui vi è un topo, da cui Daikokuten deve difendere le scorte di grano del popolo.

Bishamonten

Bishamonten è un’altra divinità induista che fa parte delle sette divinità della fortuna. Simbolo dell’abbondanza e della ricchezza, nello Shintoismo rappresenta anche la dignità e nel Buddismo è il Guardiano dei guerrieri e Dio della guarigione. Viene rappresentato con un’armatura, e con una pagoda nella mano sinistra e una lancia nella destra.

Fukurokuju

Fukurokuju, una delle sette divinità della fortuna del taoismo cinese, simboleggia la conoscenza e la lunga vita. Viene rappresentato come un uomo anziano, dalla testa molto allungata. In mano ha una lunga canna, o un ventaglio per allontanare la sfortuna, o ancora un libro, che rimanda alla sua saggezza. Fukurokuju rappresenta virtù importanti nella cultura cinese, come la felicità, la ricchezza e la lunga vita: il nome Fukurokuju, infatti, è caratterizzato da “fuku” che significa fortuna, “roku” prosperità e “ju” longevità.

Secondo delle leggende Fukurokuju rappresenterebbe Taizan Fukun, dio del Monte T’ai in Cina.

Jurōjin

Tra le sette divinità della fortuna, vi è anche Jurōjin, altro dio del taoismo cinese, che rappresenta longevità. Viene rappresentato come un anziano con barba bianca, cappello e bastone. Spesso è raffigurato con cervi o tartarughe, simboli di lunga vita.

Egli fu associato a Zhang Guolao, taoista cinese, esistito durante il regno dell’imperatrice Wu e dell’imperatore Xuanzong della Dinastia Tang. Secondo le leggende, egli avrebbe vissuto cento anni grazie ai suoi poteri.

Hotei

Hotei, anch’egli dio del taoismo, rappresenta la felicità e ha il compito di difendere i bambini. Rappresentato come un uomo sorridente e grasso, porta in spalla un sacco che contiene regali da dare ai bambini. Secondo altri, nel suo sacco vi sono vestiti e oggetti di uso quotidiano che dà ai poveri. Anch’egli ha un ventaglio, che cerca di nascondere sotto i vestiti.

Egli fu associato al Maestro Ch’i Tz’u, vissuto durante la Dinastia Tang, che aveva poteri sovrannaturali.

Le divinità femminili

Benzaiten

Benzaiten è una dea delle sette divinità della fortuna. Appartenente all’induismo, rappresenta l’acqua, la bellezza e la musica. Viene rappresentata senza vestiti oppure con abiti eleganti, assieme al biwa, un liuto giapponese.

Kichijōten

L’ultima delle sette divinità della fortuna è Kichijōten. Questa dea rappresentava anche fertilità e bellezza, ed era solita tenere in mano una preziosa pietra ricca di magia. Il suo potere consisteva nel trasformarsi in oggetti preziosi e nel portare fortuna a chi li usava o li aveva.

Fonte immagine: Wikipedia

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