Storia del tè: una delle bevande più antiche al mondo

Tè: origine, tipologie e diffusione della bevanda

Il , ad oggi, ha una storia molto lunga ed è forse la bevanda più diffusa al mondo, funge non solo da bibita rinfrescante, ma può essere anche la base di riti divinatori e molto altro. Ma da dove trae la sua origine?

Storia del tè

Il tè nasce in Cina e gli alberi più antichi si trovavano nella zona meridionale del paese, in particolare nello Yunnan.

Di certo stabilire con certezza una datazione precisa della primissima pianta di tè risulta molto complicato, ma, per saperne di più della sua storia, si possono prendere in considerazione le numerose leggende legate ad essa. Tra le più conosciute sicuramente è da menzionare quella circa il leggendario imperatore Shen Nong: si narra, infatti, che fosse stato proprio lui ad utilizzare per primo, anche se per puro caso, le foglie di tè; secondo la leggenda queste sarebbero cadute dall’albero apposito sotto il quale stava riposando, finendo nel suo bicchiere che conteneva acqua bollente.

Il primo impiego che il tè trova è in ambito medico, infatti, veniva utilizzato per curare i problemi di indigestione; successivamente viene considerato un elemento artistico al cento per cento: da qui si cominciano a delineare una serie di regole rigorose per servirlo e consumarlo. A questo proposito non si può non citare il cosiddetto Canone del Tè, o Classico del Tè, pubblicato da Lu Yu, monaco cinese, nel 758; in questo testo sono racchiusi metodi di coltivazione e preparazione (tra cui bollitura, infusione o frullandolo)

Tipologie differenti di

Nonostante ci siano tantissime varietà di tè, tutte derivano dalla Camelia Sinensis, pianta locata nella Cina sud-occidentale.

Ci sono cinque categorie diverse di tè a cui si fa riferimento:

  • tè nero, che presenta un sapore forte ed è tra quelli che contiene maggiori quantità di teina, è sicuramente la tipologia più diffusa e ne fa parte anche il Darjeeling, che è il tè preferito dagli inglesi.
  • Il tè bianco, del Fujian, è molto prezioso e pregiato (definito nella storia come il tè dell’Imperatore), ha un sapore decisamente più leggero rispetto alle altre categorie; il motivo per cui viene definito “bianco” deriva dai germogli della pianta che presenta lanugine del medesimo colore, la bevanda però assume un colore tendente al giallo.
  • Il tè verde, originario dello Jiangnan, mantiene il colore naturale poiché non viene fermentato, ma trattato con il calore; è una varietà molto leggera e presenta proprietà diuretiche.
  • Il tè oolong (drago scuro), chiamato anche tè blu, è originario del Guangdong e di solito ha un sapore particolarmente fruttato e aromatico.
  • Come ultima categoria parliamo del tè giallo, tipico dello Hunan; tra tutti è forse il meno diffuso e, per certi aspetti, è molto simile al tè verde: entrambi hanno proprietà antiossidanti molto forti, in più il processo di lavorazione di questi due è abbastanza simile.

Processo di diffusione

Fino al VII secolo il tè, rappresentava una peculiarità esclusiva della cultura e storia cinese, venne poi esportato in Corea e in Giappone grazie a dei monaci buddhisti: ciò favorì una larga diffusione del tè in questi territori, che portò alla concezione dell’idea che esso fosse qualcosa di armonioso e divino, sviluppando anche qui utilizzi artistici di quest’ultimo.

In Occidente, invece, bisognerà aspettare fino al XVII secolo quando gli olandesi e i portoghesi introdussero il tè, come bevanda, in Europa. Successivamente, però, furono gli inglesi a monopolizzare il commercio del prodotto, che ormai era diventato parte integrante della loro routine quotidiana: ciò portò allo scambio tra Cina e Gran Bretagna di tè ed oppio, situazione che però sfuggì di mano nelle due Guerre dell’Oppio (1839-1842; 1856-1860).

Gli inglesi poi riuscirono a diffondere la produzione di tè anche in India, dal 1848, in Sri Lanka, dal 1860 circa, e in Nepal, nel medesimo periodo.

Il tè, dunque, è un importante tratto culturale della civiltà cinese che non solo riesce a soddisfare i gusti di tutto il mondo, ma conferisce effetti benefici per la salute del corpo e dello spirito.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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