Tanka e Haiku: quali sono le differenze tra i due stili poetici giapponesi

Tanka e haiku

La poesia giapponese tradizionale nasce durante il periodo Nara (710-794 d.C.) e ha una grande influenza sulla produzione letteraria successiva. Sebbene all’inizio fosse scritta in cinese, con il passare dei secoli è diventata a tutti gli effetti una poesia scritta in lingua giapponese.

Le due forme principali della poesia giapponese sono il tanka e lo haiku. Qual è la differenza tra di loro? Questo articolo nasce con l’intento di spiegarlo nel dettaglio.

Tanka vs Haiku: le differenze chiave

Forma Poetica Caratteristiche principali
Tanka (短歌) Composto da 5 versi (5-7-5-7-7 more). È una forma antica (VIII sec.) che esplora temi più ampi come l’amore e le riflessioni personali (mono no aware).
Haiku (俳句) Composto da 3 versi (5-7-5 more). È una forma più recente (XVII sec.) focalizzata sulla natura e sulla cattura di un istante, con un riferimento stagionale (kigo).

Tanka: la “poesia breve”

Il tanka rappresenta una delle forme poetiche più antiche della poesia giapponese. Il termine significa “poesia breve”, ed è composto da cinque versi, caratterizzati dalla metrica 5-7-5-7-7. Questi numeri indicano le “more”, unità fonetiche simili alle nostre sillabe. Il tanka può essere diviso in due parti: la superiore (kami no ku, 5-7-5) e quella inferiore (shimo no ku, 7-7).

I temi che caratterizzano questo tipo di poesia sono la natura, l’amore, e il mono no aware. Quest’ultimo è un sentimento fondamentale, che rappresenta la “sensibilità per le cose”, ovvero la commozione partecipe di fronte alla bellezza effimera della natura e della vita. Sebbene i poeti scrivessero anche dei propri sentimenti, la poesia pubblica era tenuta distinta da quella privata.

Questo genere divenne così celebre che venivano organizzate vere e proprie gare poetiche (uta awase). Tra le poesie più famose scritte in tanka, non possono mancare quelle del Man’yōshū, la più antica antologia poetica giapponese, dove spiccano le opere di poeti come Ōtomo no Yakamochi. Ecco un esempio:

In questa mia casa
dove la neve cade
e si accumula,
non c’è nulla da fare:
la avvolgo e la sciolgo.

Haiku: la poesia dell’istante

Molto più tardi, durante il periodo Edo (XVII secolo), si sviluppa in Giappone lo haiku. Come è fatto un haiku? È una poesia composta da soli tre versi con andamento 5-7-5 more. Sono poesie brevi, ma la loro brevità può disorientare se non se ne coglie l’essenza. L’altra differenza fondamentale è che l’haiku è incentrato sull’elemento naturale, legato alla stagione tramite una parola chiave (kigo).

L’haiku, inoltre, ha una prerogativa importante: non ha una morale esplicita, perché la percezione deve essere libera, e il significato diventa soggettivo. Il poeta che ci ha lasciato l’haiku più importante è stato Matsuo Bashō, considerato uno dei più grandi maestri di haiku insieme a Yosa Buson, Kobayashi Issa e Masaoka Shiki.

O vecchio stagno
una rana salta
suono dell’acqua.

In questa poesia, Bashō riassume il concetto di Zen: l’infinito (il vecchio stagno) viene momentaneamente “rotto” da un evento transitorio (il tuffo della rana), che crea un suono che poi si dissolve di nuovo nel silenzio.

Fonte immagine: Wikipedia

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

Altri articoli da non perdere
Chinju no mori: foreste sacre shintoiste per tutto il Giappone
Chinju no mori: foreste sacre shintoiste per tutto il Giappone

Viaggiando in shinkansen - il treno ad alta velocità del Sol Levante - è molto probabile che capiti di notare fuori Scopri di più

Pride and Prejudice, il femminismo di Jane Austen
Pride and Prejudice, il femminismo di Jane Austen

Qualcuno potrebbe chiedersi cosa abbia a che fare il femminismo con un’opera che narra di fidanzamenti, matrimoni e pettegolezzi nella Scopri di più

Rivoluzione cantata, storia d’indipendenza dei Paesi Baltici
Rivoluzione cantata, storia d'indipendenza dei Paesi Baltici

Ne L'Avvelenata di Guccini, il cantautore dice: «però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa Scopri di più

Cosa vedere a Copenaghen, una città eco-compatibile
Cosa vedere a Copenaghen

Piccola guida su cosa vedere a Copenaghen. È stata eletta la città più vivibile al mondo. Una capitale efficiente, ricca di Scopri di più

Global English: significato, imperialismo linguistico, pidgin e creoli
Global english

Al giorno d’oggi è incorretto pensare alla lingua inglese come un fenomeno omogeneo. Bisogna invece parlare di Global English, un Scopri di più

Genitori e figli: istruzioni per l’uso
genitori e figli

Trattare il tema del rapporto tra genitori e figli è sempre stato difficile e complicato. Nella storia ci sono state Scopri di più

A proposito di Lucrezia Stefania Scoppetta

Ciao! Sono Lucrezia, ho 21 anni. Frequento l’università “L’Orientale” di Napoli, dove studio lingua e letteratura inglese, giapponese, e portoghese.

Vedi tutti gli articoli di Lucrezia Stefania Scoppetta

Commenta