I tatuaggi polinesiani sono meravigliose decorazioni geometriche che hanno un significato ben preciso a seconda della parte del corpo in cui vengono realizzati e un grande impatto estetico. I tatuaggi polinesiani sono una forma d’arte che racconta la storia delle singole tribù, diverse da isola a isola, e rafforza lo stretto legame che gli abitanti hanno con i propri dèi. Si tratta di un’arte antica, tramandata da secoli di generazione in generazione.
La leggenda sulle origini
Secondo la leggenda, i tatuaggi polinesiani nacquero quando i figli del dio Ta’aroa, Mata Arahu e Tu Ra’i Pō, li inventarono con lo scopo di sedurre una loro sorella, che era stata rinchiusa dalla madre per preservarne la verginità. I due fratelli riuscirono a incuriosirla a tal punto che la ragazza fuggì dal luogo in cui era prigioniera. Da quel momento, insegnarono la pratica del tatuaggio agli uomini, che iniziarono a farne uso, consacrando i due fratelli come gli dèi del tatuaggio. Oltre a essere usati per la seduzione, i tatuaggi polinesiani diventarono anche un vero e proprio segno distintivo per affermare la propria identità culturale.
Come venivano realizzati: un antico rito
Farsi un tatuaggio polinesiano significava partecipare a un vero e proprio rito, accompagnato dalla musica. La sua realizzazione era una vera e propria prova per testare la sopportazione del dolore, in quanto veniva eseguito con strumenti primitivi come i denti di cinghiale; per questo, c’era anche un alto rischio di morire d’infezione. Il tempo impiegato era molto lungo, poteva richiedere dai 3 ai 6 mesi, e la sua conclusione veniva festeggiata come un evento speciale.
Chi poteva tatuarsi e a che età?
Era permesso a tutti di tatuarsi: le donne, rispetto agli uomini, erano meno tatuate e con disegni molto più piccoli ed eleganti, mentre gli uomini avevano molto spesso tutto il corpo coperto di tatuaggi, tranne il viso. Inoltre, si iniziava a tatuarsi già da piccoli: le bambine tra gli 8 e i 10 anni, i bambini tra gli 11 e i 12 anni.

I simboli e i loro significati
Come si può immaginare, i motivi principali dei tatuaggi polinesiani sono legati alla natura: terra, cielo, oceano, animali e fiori. Tutti questi elementi erano molto spesso accompagnati da forme geometriche, il tocco che li contraddistingue. Per quanto riguarda i simboli e i loro significati, troviamo: le spirali, che richiamano l’energia vitale; i triangoli, che rappresentano i denti dello squalo e sono quindi simbolo di coraggio; le forme circolari circondate da raggi, che richiamano il sole; infine, le forme umanoidi, che rappresentano la faccia e il corpo dei tiki, gli spiriti divini polinesiani. In questo modo, il corpo non era più semplice carne ma un gioiello di vita, che ancora oggi permette di esprimere con dei disegni la propria identità e personalità.
Fonte immagini: Wikimedia Commons (Fotografo immagine di copertina: Saga70)