10 termini napoletani di origine greca

termini napoletani di origine greca

Le origini di Neapolis
Da sempre Napoli è una città greca: la storia, i miti e le leggende confermano ciò. Infatti, molti sono i termini napoletani di origine greca. Una traccia del mondo greco è presente nel nome stesso della città, infatti Napoli deriva da “Neapolis” (città nuova).
Tutto ha inizio con Partenope, il primo nucleo abitato che sorse intorno al VII secolo a.C. da una comunità di coloni di Cuma.
La nascita del piccolo villaggio faceva parte dell’operazione di colonizzazione attuata dai Greci in quel periodo. Successivamente, numerose furono le colonie fondate nel Sud Italia dai Greci, dando vita così a quel territorio fertile che poi i Romani avrebbero definito “Magna Grecia”.

I coloni calcidesi di Cuma si insediarono nell’isola di Pitecusa (l’attuale Ischia), mentre Partenope
si trovava sul Monte Echia, sull’altura di Pizzofalcone, collina situata nel quartiere di Santa Lucia.
Nella parte inferiore della città si innalzava il porto, utilizzato per scopi puramente commerciali, invece nella parte superiore venne realizzata l’Acropoli.

Il napoletano e le sue radici
Il napoletano come l’italiano è un idioma che deriva dal latino. Dai vari studi è emerso come possibile substrato, l’antica lingua osca (una lingua indoeuropea facente parte della famiglia osco-umbra), parlata dalle popolazioni dell’Italia centro-meridionale e meridionale.
Infatti, il ritrovamento di alcune iscrizioni in osco a Pompei testimoniano come questa lingua fosse molto viva nel 79 d.C. .
Il vernacolo napoletano si è imbattuto in una vera e propria rivoluzione nel corso dei secoli, utilizzando una moltitudine di lemmi provenienti da varie lingue: l’italiano, lo spagnolo, il francese, l’arabo, l’inglese e il greco antico.

I termini napoletani di origine greca 
Nonostante il greco venga definito dagli studenti una “lingua morta”, in realtà molti termini napoletani napoletane che utilizziamo sono di origine greca.
Ad esempio, quando un giovane si burla di un amico utilizza il termine napoletano “pazziare” che non è nient’altro che il verbo greco “παίζω” che significa “scherzare, giocare”.
Invece, una persona confusa o intontita è “ ‘nzallanuto” e anche questa parola è di origine greca; infatti deriva da “σεληνιάω” che significa lunatico.
Il napoletano è utile per esprimere la personalità di un individuo e i suoi modi comportamentali, ma non solo. Infatti, il napoletano viene utilizzato anche nell’ambito dell’economia.
Il termine napoletano “accattare” foneticamente si ricollega a suo fratello κτάομαι che significa “acquistare”.
Se l’acquisto non dovesse essere di nostro gradimento potremmo definirlo una “ciofeca”, la cui provenienza è di origine greca  “κωφός”, letteralmente sgradevole.
Però, se dovesse essere una giornata storta il cliente violento potrebbe addirittura arrivare a dare un “pacchero” al commerciante.
Il termine napoletano di origine greca è costituito da πᾶς (tutto) e χείρ (mano).
Non mancano però, anche i termini greci in ambito gastronomico.
Infatti, il mesale che tutte le nonne ci chiedono di mettere prima di mangiare deriva dal greco “misalion”.
La “crisommola” (albicocca) e il “purtuallo”(arancia) sono i frutti più amati dai giovani soprattutto durante l’estate e derivano rispettivamente da “χρυσόμηλον”e “πορτοκάλoς”.
Dunque per citare un modo di dire napoletano “papele papele” (παπος), la Grecia è la culla del dialetto napoletano ed è per questo motivo e non solo che il greco non sarà mai una lingua morta.
Il greco ascolta, respira e vive con ognuno di noi.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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