L’Odissea, il celebre poema attribuito a Omero, racconta il lungo e travagliato ritorno in patria del guerriero Ulisse dopo la guerra di Troia. Tra i tanti episodi, uno dei più famosi è l’incontro con il ciclope Polifemo, narrato nel IX libro. Un episodio ricco di tensione e violenza, che mette in luce l’ingegno dell’eroe e la brutalità della creatura mitologica.
Indice degli argomenti
I protagonisti a confronto: Ulisse e Polifemo
L’episodio si fonda sul contrasto insanabile tra i due personaggi principali: da un lato l’uomo civilizzato, dall’altro la creatura selvaggia.
Ulisse | Polifemo |
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Rappresenta l’astuzia (la mētis greca), l’ingegno e la capacità di adattamento dell’uomo. Usa la parola e la logica come armi. | Rappresenta la forza bruta, la violenza primordiale e l’assenza di civiltà. È un pastore gigante con un solo occhio, figlio del dio del mare Poseidone. |
Il racconto dell’episodio: la trama
L’arrivo sull’isola dei ciclopi
Durante il viaggio di ritorno a Itaca, Ulisse e i suoi compagni approdano su un’isola popolata da misteriose creature: i ciclopi. Attratti da una grotta ricolma di provviste, iniziano a banchettare, ignorando di trovarsi nell’antro di Polifemo. Al suo ritorno, il ciclope blocca l’uscita con un enorme macigno, imprigionando i greci.
La violazione della xenia: un affronto agli dèi
Pur spaventati, gli uomini invocano la xenia, la sacra legge dell’ospitalità greca, che imponeva di accogliere e proteggere gli stranieri. Ma Polifemo, disprezzando le usanze umane e divine, ride della loro richiesta, afferra due compagni e li divora. Questa violazione è un atto di grave empietà che scatenerà la vendetta contro di lui.
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L’inganno di Ulisse: le fasi del piano
Capendo di non poter usare la forza, Ulisse sfrutta la sua dote più grande: l’astuzia. Il suo piano si articola in diverse fasi ingegnose.
Fase del Piano | Azione di Ulisse |
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1. L’offerta del vino | Ulisse offre a Polifemo del vino fortissimo, che il ciclope non civilizzato beve puro, ubriacandosi rapidamente. |
2. Il falso nome | Quando il ciclope gli chiede il nome, Ulisse risponde astutamente di chiamarsi “Nessuno” (Outis in greco). |
3. L’accecamento | Mentre Polifemo dorme ubriaco, Ulisse e i suoi uomini arroventano la punta di un grande palo di ulivo e la conficcano nell’unico occhio del gigante, accecandolo. |
4. La fuga nascosta | Al mattino, per uscire dalla grotta, Ulisse lega i suoi compagni (e se stesso) al ventre delle pecore più grandi. Polifemo, accecato, fa uscire il gregge tastando il dorso degli animali, ma non scopre l’inganno. |
Quando gli altri ciclopi accorrono alle urla di Polifemo e gli chiedono chi lo stia attaccando, lui risponde: “Nessuno mi ha accecato. Nessuno vuole uccidermi!”. I suoi simili, pensando sia impazzito, lo abbandonano al suo destino.
La fuga e la superbia di Ulisse
Una volta al sicuro sulla nave, Ulisse non riesce a resistere alla tentazione di schernire il gigante sconfitto. In un atto di hybris (superbia), rivela la sua vera identità: “Se mai qualcuno ti chiederà chi ti ha accecato, digli che è stato Odisseo, figlio di Laerte, che abita a Itaca!”. Questa arroganza gli costerà cara. Polifemo, conoscendo il nome del suo aggressore, lancia una terribile maledizione e invoca la vendetta del padre, Poseidone. Il dio del mare perseguiterà Ulisse per tutto il resto del suo viaggio, rendendo il ritorno a Itaca ancora più lungo e doloroso.
Temi e morale dell’episodio
L’incontro tra Ulisse e Polifemo è uno degli episodi più avvincenti dell’Odissea. È un racconto che esalta l’ingegno umano, capace di sconfiggere con l’intelligenza un nemico fisicamente superiore. Allo stesso tempo, è una storia che ammonisce sui pericoli della superbia, che può attirare l’ira degli dèi e causare terribili conseguenze. Un mito intramontabile, che continua ad affascinare e a far riflettere ancora oggi sul complesso equilibrio tra civiltà e barbarie, intelligenza e istinto. Per un approfondimento sui personaggi e sulla trama dell’opera, si può consultare l’enciclopedia Treccani.
Fonte immagine: Wikipedia “Ulisse schernisce Polifemo” di William Turner