Addis Abeba, alla scoperta della capitale dell’Etiopia, un viaggio tra arte, storia e cultura di una delle città più importanti dell’Africa
“L’Etiopia ha un presente modesto, ma vanta un illustre passato nonché un imperatore, il che permette all’etiope analfabeta di guardare dall’altro in basso i popoli della terra che non possono vantare un imperatore in carne e ossa. Ci troviamo in un’Africa che ignora i complessi di inferiorità e i problemi relativi alla razza. Per quanto di costituzione smilza e minuta, Hailè Selassiè ha un’energia di ferro, è uno di quei grandi vecchi che stupiscono per la loro vitalità e chiarezza di idee. Come persona è straordinariamente simpatico: è sereno, accattivante e nel suo modo di fare c’è quel momento di timidezza e imbarazzo con cui i grandi della terra si conquistano la simpatia dei piccoli.”
Con queste parole il giornalista polacco Ryszard Kapuściński, contenute all’interno del suo libro “Se Tutta l’Africa” (2012), descrisse l’Etiopia all’epoca governata dal negus Selassiè, tornato al potere dopo la conquista italiana e la Seconda Guerra Mondiale. L’Etiopia è lo stato africano più antico ma anche quello che è riuscito a evitare colonizzazioni straniere, nonostante la conquista fascista nel 1936.
La capitale di questo regno era la città di Addis Abeba, situato nel cuore di questo stato del Corno d’Africa ed oggi questa città è la capitale della repubblica. Una città costruita a meta XIX secolo ma ricca di suggestioni e grande centro culturale per l’Africa odierna.
Addis Abeba e i luoghi di culto, le cattedrali cristiane copte e la moschea
Tra gli edifici di interesse storico-religioso abbiamo la Cattedrale di San Giorgio, una chiesa in stile neoclassico costruita nel 1886. Voluta dal negus Menelik II, l’edificio serviva anche a commemorare la vittoria delle forze etiopi contro l’assalto dell’esercito del Regno d’Italia nel 1895-1896. Durante l’occupazione fascista, il luogo di culto fu dato alle fiamme in seguito alla “strage di Addis Abeba”, ossia all’uccisione di civili locali dopo un fallito attentato contro il viceré Rodolfo Graziani. Con l’indipendenza dell’Etiopia, la chiesa fu restaurata per volere del sovrano.
Un altro importante luogo di culto è la Cattedrale della Santissima Trinità, centro religioso per il credo ortodosso etiope (un credo cristiano derivato dalla predicazione di San Frumenzio nel IV secolo su volere dei Copti d’Egitto). Questo edificio religioso è il più importante dell’Etiopia nonché sede della tomba dell’ultimo sovrano etiope Selassiè. Tra le altre personalità sepolte nel cimitero (compreso fra le mura sacre) abbiamo anche figure non correlate alla corona, come la giornalista antifascista e anticolonialista Sylvia Pankhurst.
In seguito c’è la Moschea di Grand Anwar, la più importante sede della confessione islamica presente nella capitale (si tratta di una delle religioni più praticate in Etiopia dopo il cristianesimo copto locale).
I musei della capitale etiope, tra arte, paleoantropologia, storia antica e recente
Tralasciando i luoghi di culto, Addis Abeba ha anche un museo interessante. Si tratta del Museo Nazionale d’Etiopia, dove sono raccolti diversi reperti storici e paleontologici. C’è la sezione di paleoantropologia con i resti di due australopitechi (la celebre Lucy e il piccolo Selam) una sezione di arte moderna etiope, una sezione storica dedicata alle vicende dell’Etiopia dal Regno di Axum e una parte dedicata all’antropologia.
Segue il Memoriale dei Martiri del Terrore Rosso, un museo e memoriale dedicato alle vittime del regime dittatoriale del Derg guidato da Menghistu Hailè Mariàm. Le fotografie e i reperti dell’epoca testimoniano l’oppressione di tutti coloro che non sostenevano l’ideologia di Mariàm.
L’Università e i palazzi per ONU e OAU
Importante centro culturale è l‘Università di Addis Abeba, con sette campus all’interno della capitale etiope. Fondata nel 1950, in precedenza e era conosciuta come Università Hailè Selassiè ma nel 1975 assunse il nome attuale con il colpo di stato di Mariàm.
Tra gli edifici politici abbiamo il Palazzo dell’Unione Africana, inaugurato nel 2012. La struttura, realizzata con materiali ecosostenibili, offre una biblioteca e un centro congressi, tutto dedicato allo sviluppo dell’Africa. Altro luogo importante è l’African Hall, realizzato nel 1961 dall’architetto italiano Arturo Mezzedimi, sede dell‘UNECA cioè la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa.
Il “Merkato”, alla scoperta dei sapori etiopi
Infine, molto importante per l’economia locale è il “Merkato”, situato nei pressi della Chiesa della Santissima Trinità e della Moschea di Grand Anwar. Si tratta del mercato scoperto più grande d’Africa dove è possibile scoprire i sapori locali. Tra le merci più richieste dai locali e dai turisti abbiamo il caffè, uno dei prodotti agricoli più importanti per il paese.
Fonte immagine di copertina: Wikipedia.