Backpacker Adventure: Marco Cuomo, il viaggiatore con zaino in spalla

Backpacker Adventure: Marco Cuomo, il viaggiatore con zaino in spalla

Backpacker Adventure: l’avventura che chiama colui che, scalzo, sogna di viaggiare | Intervista a Marco Cuomo

Backpacker Adventure si occupa di viaggi di gruppo all’insegna dell’avventura e nasce dall’idea di Marco Cuomo di condividere con gli altri la sua passione per la scoperta del mondo, delle sue bellezze e dei suoi colori. Marco ha visitato circa ottanta Paesi del mondo, è diventato Guida Ambientale Escursionistica ed è oggi associato alla LAGAP (Associazione Guide Escursionistiche Professioniste).

“Backpacker” è colui che, “scalzo” e con uno zaino in spalla, ha il grande sogno di viaggiare.

Viviamo in una società in cui siamo abituati ad avere tutto sotto controllo, sarà per questo che ci affascinano le esperienze fuori dagli schemi. La routine di un lavoro, senza troppi slanci e con poche emozioni, è qualcosa che fa paura a più di qualcuno, ma pochi coraggiosi riescono a dirle di no.

Marco Cuomo è tra quelli. Marco ha fatto della propria passione un lavoro.

Eroica Fenice ha avuto il piacere e l’onore d’intervistarlo.

Backpacker Adventure, intervista a Marco Cuomo

Marco, raccontaci chi sei.

Salve ragazzi! Sono una persona che ha sempre cercato di vivere delle proprie passioni, che si è battuta per le proprie idee e ha inseguito i propri sogni, ma soprattutto ha capito che nella vita tutto si può realizzare, l’importante è come si cerca di farlo. Spesso, molte persone non realizzano i propri sogni perché non ci credono abbastanza, perché non impiegano la giusta energia e si fermano davanti ai primi ostacoli. Gli ostacoli sono proporzionali alla grandezza del sogno che si vuole realizzare.

Come nasce Backpacker Adventure?

Nasce dall’idea di condividere con gli altri il mio mondo fatto di avventure ed esperienze in giro per il mondo. Credo, infatti, che la felicità non è reale se non condivisa e che quando ti capita qualcosa di bello devi esternarlo. Oggi, Backpacker Adventure è molto di più di un blog di racconti di viaggio. Organizzo viaggi-avventura di gruppo e tra pochi mesi andrà on line il nuovo sito, con grosse novità.

Secondo te, viaggiare è questione di…

Viaggiare è importante per se stessi, per la propria crescita interiore. Con gli anni ho capito che il viaggio fuori è soprattutto un viaggio dentro noi stessi. Ci aiuta a conoscerci.

Quale dei circa ottanta Paesi che hai visitato finora ti ha affascinato di più e perché?

Questa è una domanda molto difficile da rispondere perché molti luoghi nel mondo mi hanno regalato emozioni incredibili. Le montagne dell’Himalaya, per esempio, mi hanno fatto capire quanto potente e forte sia Madre Natura. Quando sei alle pendici di quei colossi di oltre 8000 metri avverti un’energia particolare. E poi la Mongolia, con il suo popolo incredibilmente ospitale, e ancora la mia amata Namibia, con il deserto più antico del mondo, il Namib. Potrei continuare all’infinito perché, come ti dicevo, sono molti i luoghi che mi hanno trasmesso qualcosa.

Viaggio come palestra di vita. Per te, quali sono le tappe doverose del percorso di un viaggiatore?

Oggi, viviamo in un’epoca in cui l’essere Social è una priorità. Spesso vedo tanti viaggiatori, o pseudo tali, che quando arrivano in un luogo, anziché assaporarne l’essenza, pensano a farsi foto e postarle il prima possibile sui vari social. Con questo non dico che non vada fatto, ma bisogna rispettare un ordine etico anche nel viaggiare. Un vero e proprio percorso non esiste, bisogna solo seguire le proprie propensioni.

Lʼ avventura che più di tutte consiglieresti a chi vuole staccare la spina da questo mondo così globalizzato?

Conoscere i popoli della terra, confrontandosi con culture diverse dalla nostra. Evitare i villaggi turistici. Assaporare nuove cucine, sentire nuovi profumi, parlare con la gente del posto. Andate in Perù, Bolivia o Nicaragua per conoscere il vero Sudamerica. Andate in Mozambico, Etiopia o Tanzania per conoscere la vera Africa. Andate in Myanmar, Laos o Vietnam per conoscere la vera Asia. Non abbiate paura di andare in Sudan o Iran, luoghi dove capirete che gli islamici sono persone che ti accolgono a braccia aperte e ti danno una mano senza voler nulla in cambio. Viaggiate, perché il mondo va visto con i vostri occhi e non con quelli degli altri.

Cosa ha lʼAfrica Australe di così magnetico per te?

Per capirlo devi andarci, aspettare che sia buio e poi alzare gli occhi al cielo. Solo in quel momento potrai realmente capire perché è un luogo così magnetico.

Fra i “grandi esploratori” citati sul tuo sito, http://www.backpackeradventure.it/it/, è presente la tua musa ispiratrice?

Ho letto le storie di tanti esploratori, ma due sono quelli che amo più di tutti. Uno è il leggendario Pearcy Henry Fawcett, il vero Indiana Jones. Un uomo che negli anni 20 ha condotto diverse spedizioni in Amazzonia alla ricerca di Eldorado. E poi Walter Bonatti, uno dei più grandi alpinisti della storia, le sue imprese sono leggendarie.

Hai un libro per mantra?

“La fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani. E’ una biografia parlata, il testamento di un padre che cerca di passare al figlio l’essenza di quello che nella vita ha imparato e, soprattutto, l’ultimo libro che Tiziano Terzani ci ha lasciato, l’ultima tappa di un lungo cammino per il mondo alla ricerca della verità.

Cʼè un film che ti è rimasto dentro e, come una gemma, è cresciuto dentro di te fino a volerlo vivere?

Sì, “I diari della motocicletta”. Narra il viaggio che ha segnato la storia di Che Guevara. Un singolo viaggio può cambiare per sempre la vita di un uomo? La risposta è sì. Nel 1952 Ernesto Guevara, insieme all’amico Alberto Granado, a bordo di una moto soprannominata “La Poderosa”, attraversa tutta la costa occidentale dell’America del Sud. I due partono dalla natia Argentina per giungere fino in Venezuela. Da questa semplice, ma al contempo meravigliosa, esperienza di vita, il giovane Ernesto diventerà il Che.

La tua citazione preferita

“C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera.”
Cit. Henry David Thoreau

 

Grazie a Marco Cuomo per la bella e interessante chiacchierata!

 

Fonte immagine:http://www.backpackeradventure.it/it/backpacker_adventure.html

A proposito di Chiara D'Auria

Nata e cresciuta in Basilicata, si laurea in Filologia Moderna presso l’Università Federico II di Napoli. Scrive per abbattere barriere e scoperchiare un universo sottopelle abitato da anime e microcosmi contrastanti: dal borgo lucano scavato nella roccia di una montagna avvolta nel silenzio alle viuzze partenopee strette e caotiche, dove s'intravede il mare. Scrive per respirare a pieni polmoni.

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