Cosa vedere ad Amsterdam: tra canali e vetrine

Cosa vedere ad Amsterdam: tra canali e vetrine

Gli stereotipi distruggono il mondo, d’altro canto creano una così bassa aspettativa, che tutto ciò che andiamo a toccare con mano sarà uno spettacolo di impressioni e colori.

Amsterdam è la capitale dell’Olanda, con 2 milioni di residenti nella zona metropolitana. Il fiume Amstel si ramifica in mille canali, sfocia nell’IJ, per abbandonarsi nella culla del Mare del Nord, così ha guadagnato la fama di Venezia del Nord. Ad oggi viene accostata al suo fardello di patria della droga ma non può che essere un’offesa ad uno dei luoghi più vivi, movimentati, culturalmente validi dell’Occidente.

Amsterdam è patria della libertà in ogni sua forma. Nel Medioevo e per tutta l’epoca moderna, la città è il paradiso per tutti coloro che fuggono dalle costrizioni intellettuali e religiose del resto dell’Occidente. La libertà religiosa e di pensiero è stata il perno centrale di un mondo basato su un’economia all’avanguardia che ha visto fiorire famiglie di banchieri che hanno fatto impallidire i nostri connazionali. Invece di espellere stranieri e individui controcorrente, il consiglio cittadino ha di volta in volta esteso sapientemente il perimetro. Camminando per la città ci si domanda come tutto l’artificio risulti uniforme, esteticamente valido e funzionale.

Occorrono tre cose per poter visitare Amsterdam: aprire cuore, mente e portafogli. Bisogna spalancare la mente per accogliere la moltitudine di culture, aprire il cuore per lasciarsi catturare da uno spirito tranquillo che guida le giornate di turisti e cittadini. E il portafogli? Ad Amsterdam tutto costa e molto. Nel viaggio d’andata la mia compagna di viaggio ed io abbiamo fatto la conoscenza di una donna, pendolare per motivi familiari fra Napoli ed Amsterdam. La frase che mi ha colpito di più nelle sue lunghe chiacchierate è stata:

“Loro sono un popolo di commercianti. Sanno vivere, sanno guadagnare ma non te lo faranno mai capire.”

Cosa vedere ad Amsterdam? C’è un ampia scelta di attrazioni!

L’Olanda è il popolo del denaro, è vero. Ma se quello è il prezzo da pagare per tranquillità, efficienza, apertura mentale, è addirittura la città più economica di questo piccolo mondo. Amsterdam è costellata di musei e sarebbe un peccato non approfittarne. Da qui, la decisione strategica di acquistare una IAmsterdamCard: 48 ore no-stop di mezzi di trasporto e musei per la cifra “irrisoria” di 59 €. Forse è scattata addirittura una gara fra me e la mia compagna di viaggio con i 13 musei visitati nel tempo a disposizione: il Museo di Van Gogh, il Museo dei Canali con le sue storie interattive, i plastici, le diapositive, il Joods Cultureel Kwartier, l’Hermitage Amsterdam con tutti i suoi costumi rinascimentali, l’Amsterdam Museum, lo stravagante Stedelijk Museum e i vari musei della fotografia ci hanno coinvolti nella vita di un paese, saltando da un’epoca all’altra, dal volto di Van Gogh alla storia della costruzione medievale della città per poi rilassarci durante la visita in barca lungo le acque torbide dei canali.

Ad Amsterdam ci sono poche piazze ed il suo aspetto è molto lontano dalla cara monumentalità delle capitali europee. Perdi l’orientamento una, due, tre volte ma in un modo o nell’altro (in qualsiasi caso, non puoi capire come, è meglio affidarsi alla Provvidenza) sbucherai a Leidsplein con i suoi numerosi bar ed il famoso coffé-shop Bulldog, un luogo di festa più che un “bar dove ci si fa le canne”; arriverai a Koningsplein e vedrai il familiare mercatino dei tulipani con colori e profumi che abbracciano i turisti nelle passeggiate lungo il canale Singel; ti sentirai a casa nella zona della Royal Place, grande e monumentale sede del Dam. Per quelli che sarebbero capaci di perdersi anche in un corridoio, non c’è da preoccuparsi: puoi perderti con la mente guardando lo sconfinato Het IJ, immaginando che di lì a poco si intraveda il Mare del Nord. Chi ama perdersi nella vita giovanile si rifugia nel verdeggiante Vondelpark, meta obbligatoria per gli amanti dei giri in bicicletta.

Per non sfociare in una guida turistica di basso livello, preferisco raccontare uno stralcio del mio viaggio. Si può pagare qualsiasi prezzo per potersi svegliare nella fresca giornata di Aprile di Amsterdam, camminare lungo le strade principali piene di vita, come Leidsestraat, attraversare il primo, il secondo ponte, deviare al terzo per ritrovarsi lungo il Singel, un ampio fiume incolore ma brillante nel mattino.  Un bar, dei tavolini sistemati in pendenza, illuminati dal sole della primavera e, allora, ci si siede a godere questa luce dalla calma innaturale, si ordina un’abbondante colazione (uno dei piatti tipici), consumata con la pigrizia di chi ha quella stanchezza dolceamara del viaggiatore, scambio giusto due parole con la compagna di viaggio e fumo lentamente una sigaretta dopo il caffè. Ci guardiamo intorno, ci stupiamo per la moltitudine di biciclette colorate incatenate senza troppe ansie alle ringhiere, ai bordi dei ponti, talvolta appese come impiccati che pendono sulla banchina, immaginiamo che verranno reclamate solo a fine giornata da uno stanco ma appagato lavoratore (ben pagato), straniero o del posto.

Ed ogni cittadino, turista, forestiero potrà sempre essere, fare, interpretare chi vuole nella vita, trascorsa fra i canali di una città dove ognuno ha il potere della propria libertà.

Ora che sai cosa vedere ad Amsterdam, non ti resta che andarci!

Cosa vedere ad Amsterdam, fonte immagine: Pexels

 

A proposito di Simone Cavallo

Nato e cresciuto a Napoli, si è laureato in Filologia Moderna all'Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha due chiodi fissi, la lettura e la Francia, dove ha studiato, in occasione dell'Erasmus, e dove si è pagato le tante serate a bere vino, lavorando come assistente di Italiano nelle scuole.

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