Gallicianò: il borgo più greco d’Italia

Gallicianò: il borgo più greco d'Italia

Il borgo più greco d’Italia, Gallicianò, è situato nella frazione del comune di Condofuri, in provincia di Reggio Calabria. Sorge su di una vallata immersa nel parco nazionale dell’Aspromonte, a poco più di 600 metri sul livello del mare e offre paesaggi mozzafiato e una cultura peculiare rimasta immutata nei secoli, grazie anche al suo isolamento geografico.  Fondato dagli Amendolesi trasferitisi qui poiché in posizione elevata e quindi più sicuro da incursioni e invasioni esterne, ad oggi conta circa 30 abitanti che conservano e tramandano ancora la cultura e la lingua grecanica.

Ritenuto il borgo più greco d’Italia, è l’unico centro della Bovesìa (area grecofona calabrese) dove il grecanico è parlato ancora come lingua madre dalla sua popolazione, costituita ad oggi per la maggior parte da anziani che accolgono con calorosità i turisti condividendo con loro curiosità sul borgo. 

Cultura e tradizioni del borgo più greco d’Italia

La grecità di Gallicianò è evidente non solo nella lingua parlata ma anche in quella scritta, nell’architettura, nelle danze, nella cultura e nelle tradizioni: i nomi delle vie del borgo sono scritte in greco di Calabria e ad accogliere i turisti all’arrivo c’è un’iscrizione che recita Calos Irthete Gallicianò che dà il benvenuto in grecanico. Spicca inoltre la presenza di una bandiera greca che simboleggia la forte componente ellenica del borgo che può essere scoperta grazie ai libri custoditi nella biblioteca di Gallicianò. Le tradizioni locali poi si riflettono nella musica tradizionale con strumenti quali l’organetto, il tamburello, la zampogna e la lira e nella cucina che predilige ingredienti semplici tipici della dieta mediterranea e dell’area grecanica.  

Attrazioni principali

Tra i luoghi da visitare nel borgo più greco d’Italia vi è sicuramente la Chiesa ortodossa della Madonna dei greci Panaghìa tis Elladas dove ancora oggi si celebra il culto greco-ortodosso e dove di recente è stata ristabilita una piccola comunità di monaci greco-ortodossi.

Un’altra chiesa da visitare è la chiesa cattolica del Santo patrono San Giovanni Battista con l’aspetto di un tempio greco che sorge sulla piazza principale del paese, piazza Alimos che è anche il principale luogo di ritrovo per gli abitanti.  Accanto alla chiesa è stato costruito un anfiteatro greco dedicato all’arcivescovo ortodosso greco Bartolomeo I in occasione della sua visita al paese nel 2001 e dal quale si può ammirare una splendida vista sul paesaggio naturale.

Da non perdere neanche il museo etnografico dedicato ad Angela Bogasari, una filosofa greca che visitò Gallicianò negli anno ’70 del secolo scorso e che presenta gli oggetti che sono stati i più importanti della vita quotidiana della popolazione tra cui le musulupare che erano degli stampi di legno di gelso usati per produrre il musulupu, formaggio tipico dell’area grecanica. 

Definita l’Acropoli della Magna Grecia, Gallicianò, il borgo più greco d’Italia, è un esempio di resilienza, fierezza per le proprie origini e cura del proprio territorio grazie ai progetti per la sua conservazione e grazie alla volontà dei pochi abitanti del luogo e rappresenta quindi un luogo ideale sia per gli amanti della storia e delle tradizioni popolari, sia per gli amanti della natura, grazie ai suoi bellissimi paesaggi. 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia ( foto di Jacopo Werther)

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