Ischia, vita lenta

Pausa, please

Ischia,

troppo bella Ischia, è una vera e propria perla del Mediterraneo: è suggestiva e incantevole coi suoi tramonti magici, le sorgenti termali, le splendide spiagge, le baie e i fondali ricchi di flora. Per non parlare dei prodotti tipici locali, dei suoi sapori, i profumi e i colori…bellissimo! Stupendo! Da vedere!!! Ok, ma c’è un però…

La vita, a Ischia, scorre piaaaaano piaaaaaaaaaaaaaaaaaano, e non è una cosa brutta (anzi!), è una cosa che desta invidia anche al più santo fra i santi, però………..

Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei vivere proprio piano piano, come si fa a Ischia ad Agosto, quando il sole, con i suoi raggi, colpisce tutti gli abitanti dell’isola e li trasforma in lumache.

Ecco, Ischia è bella, ma chi ci finisce dentro diventa un mollusco invertebrato con danni irreversibili.

Ischia, tempo dilatato

A Ischia il tempo è dilatato e spostarsi da una parte all’altra comporta cambi di fuso orario. Gli autoctoni si distinguono dai turisti per il rivolino di bava attaccato al labbro inferiore e si trascinano per via sbadigliando, con il cuscino sottobraccio.

La vita a Ischia è lenta e tu che vai a visitarla, in men che non si dica, sei travolto dai suoi ritmi e quando torni a casa tua non sei più lo stesso, sei cambiato per sempre. La vita a Ischia è contagiosa come il morbillo e non c’è niente da fare, puoi solo accettarlo e lasciarti andare.

Avevo programmato sull’isola, insieme a mia sorella e a una mia amica, una mini vacanza, un weekend, una cosa mordi e fuggi, ma la verità è che il fine settimana è sembrato durare almeno ottocentottant’anni.

Mia sorella credo sia stata fatta prigioniera insieme ad altri visitatori, ad un certo punto, quando si decise a cercare un Info Point, e probabilmente è stata rinchiusa nellʼenorme dedalo del Castello Aragonese per almeno mezzo secolo.  

Forse gli ischitani reclutano schiavi stranieri che si occuperebbero poi della gestione del turismo, dei parchi termali e di tutti i loro fiorellini colorati: mansioni che toglierebbero ore di sonno agli indigeni, col rischio di risvegliarne lʼindole selvaggia e bestiale in estate.

Le ultime parole proferite da Antonella furono: «Vado in bagno e torno subito, ragazze!» e “torno subito” lo pronunciò scandendo bene ogni sillaba. Lo ricordo benissimo, non posso sbagliarmi. Disse che sarebbe tornata davvero subito nello stesso momento in cui io mi rivolsi al bar, nel posto in cui ci siamo separate, per un bicchiere dʼacqua.

La mia salma disidratata giace da allora ancora nel porto di Ischia, e personalmente credo, in questo momento, di essere il fantasma di me stessa.

Credo fermamente di non essere io a scrivere, perchè i sto ancora a Ischia ad aspettare l’acqua.

A Ischia si sta un po’come quei giorni in cui ti svegli e non hai voglia di fare niente, e io mi sento proprio così oggi.

É mattino inoltrato e sono ancora a letto, e non avrei manco la forza, per amor proprio, di portare un lumino alle mie reliquie sull’isola e ho il presentimento di non riuscire nemmeno a finire di scrivere questo pezzo perché, forse forse,  penso quasi di starmi per  riaddormentZzzz

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Chiara D'Auria

Nata e cresciuta in Basilicata, si laurea in Filologia Moderna presso l’Università Federico II di Napoli. Scrive per abbattere barriere e scoperchiare un universo sottopelle abitato da anime e microcosmi contrastanti: dal borgo lucano scavato nella roccia di una montagna avvolta nel silenzio alle viuzze partenopee strette e caotiche, dove s'intravede il mare. Scrive per respirare a pieni polmoni.

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