Prospettiva Nevskij, storia di un viale leggendario

Prospettiva Nevskij, storia di un viale leggendario

San Pietroburgo, la capitale culturale della Russia, è famosa per i suoi viali infiniti, eleganti boulevard dove non finisce mai di soffiare il vento del nord. Resa famosa dalle vivide descrizioni di Gogol’, la Prospettiva Nevskij è la strada più conosciuta di San Pietroburgo, nonché emblema della città.

Prospettiva Nevskij: molto di più di una strada

Non c’è niente di meglio della Prospettiva Nevskij, almeno a Pietroburgo, dove essa è tutto. Di che che cosa non brilla questa strada, meraviglia della nostra capitale! So con certezza che non uno dei suoi pallidi e impiegatizi abitanti cambierebbe la Prospettiva Nevskij con tutti i beni della terra.

Così inizia l’insolito racconto “La prospettiva Nevskij” dello scrittore russo Nikolaij Vasil’evič Gogol’. La strada che descriveva Gogol’ nel 1835 era, però, diversa da come la vediamo noi oggi: un viale alla moda, piena di locali ed edifici culturali. Il viale viene progettato a inizio del XVIII secolo per volere dello Zar Pietro I il Grande, il demiurgo di San Pietroburgo, un omone alto quasi 2 metri che fondò dal nulla la città. La sua intenzione era di collegare la neonata San Pietroburgo con la storica città di Velikij Novgorod e, di conseguenza, con Mosca. La strada doveva essere costruita sul modello di altre vie trionfali delle capitali europee, come ad esempio gli Champs-Élysées, a cui lo zar si era ispirato. Il lungo boulevard prende il nome Prospettiva Nevskij solo alla fine del XVIII secolo, quando i limiti del viale si estesero fino Piazza Vosstanja, o della Rivoluzione. In precedenza la via di chiamata con diversi nomi, ufficiali e non ufficiali, che cambiavano di continuo e, in certi casi, coesisterono per decenni.
L’elegante via di San Pietroburgo prende la fisionomia che è tutt’oggi visibile solo dopo gli incendi del 1736-37. Allora, la via si rivestì di pietra e venne impreziosita da edifici imponenti.
Nel corso del Settecento e dell’Ottocento vengono costruiti i monumenti più famosi della Prospettiva Nevskij: il Palazzo Stroganoff, con la sua caratteristica facciata rosa, la Cattedrale di Kazan’ e il ponte Aničkov, decorato con quattro statue equestri. I due originali delle statue equestri potrete oggi ammirarle alla Biblioteca nazionale di Napoli. Lo Zar Nicola I le regalò a Ferdinando II delle Due Sicilie come ringraziamento per l’ospitalità offerta alla a lui e alla zarina durante il loro viaggio in Italia nel 1845-46.
Oggi, probabilmente, lungo la questo viale non incontrerete gli stravaganti protagonisti del racconto di Gogol’, Pirogov e Piskarёv. Non incontrerete nemmeno il ballerino Nižinkskij o il compositore Stravinskij, come canta Franco Battiato in Prospettiva Nevskij, ma la massa eterogenea di abitanti dell’attuale San Pietroburgo,  capitale culturale della Russia, che resta molto legata al suo centro più intimo: la Prospettiva Nevskij.

Immagine in evidenza: Picryl

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