Ecoterapia: cos’è e a cosa serve

ecoterapia

L’ecoterapia è una pratica terapeutica strutturata che utilizza intenzionalmente la connessione con la natura per promuovere la guarigione fisica, il benessere psicologico e la crescita personale. Basata sul principio che la salute umana è profondamente interconnessa con la salute degli ecosistemi, trasforma l’ambiente naturale in un alleato attivo per combattere stress, traumi e disturbi moderni.

Cos’è l’Ecoterapia  

L’ecoterapia include una vasta gamma di pratiche che hanno in comune l’utilizzo della natura per scopi terapeutici. Tra queste ricordiamo:

Esercizio verde (Green Exercise): riguarda l’attività fisica svolta in ambienti naturali, come camminate in foreste o parchi, ma anche fare attività quali yoga, pilates ed altro “all’aria aperta” (in giardini o parchi ad esempio);

Terapia orticolturale (Horticultural Therapy): è una pratica abbastanza diffusa che sfrutta il giardinaggio come mezzo per migliorare la salute mentale e fisica;

Terapia wilderness (Wilderness Therapy): questo tipo di terapia consiste in programmi strutturati in ambienti naturali incontaminati, spesso rivolti a giovani con problemi comportamentali o veterani affetti da PTSD;

Terapia assistita con animali (Animal-Assisted Therapy): viene anche definita come pet therapy e si sta diffondendo sempre di più. Gli animali ci aiutano tutti i giorni in diversi ambiti, e questo è uno di quelli! Questa terapia prevede l’aiuto dei nostri amici a quattro zampe per migliorare l’umore e ridurre lo stress, tramite giochi, coccole e altre attività;

Esposizione passiva: Anche semplici viste panoramiche di paesaggi naturali o la presenza di piante in spazi indoor hanno effetti dimostrati, come la riduzione dell’ansia e del dolore.  

A cosa serve?  

La ricerca scientifica documenta l’efficacia dell’ecoterapia per molteplici condizioni:

A livello fisico abbiamo testimonianze già dal 1984 con Roger S.  Ulrich, di pazienti chirurgici con vista su alberi dalla finestra della stanza che mostrano tempi di recupero più rapidi e minor necessità di antidolorifici. Un’altra testimonianza è data anche dagli studi del gruppo di ricerca Diette (team medico della Johns Hopkins) del 2003, che mostra come l’esposizione a suoni e immagini della natura riduce la percezione del dolore durante procedure mediche invasive.

Per quanto riguarda la salute mentale, sempre nel 2003 gli studi di Wells ed Evans, due ricercatori della Cornell University, hanno dimostrato come il contatto con spazi verdi abbassa i livelli di cortisolo e promuove stati d’animo positivi. Nel 2004, invece, importanti ricerche sono state condotte in relazione al ADHD e alla demenza:

  • Frances E. Kuo e Andrea Faber Taylor furono le due ricercatrici del Landscape and Human Health Laboratory (Università dell’Illinois), le quali scoprirono che i bambini esposti a spazi naturali mostrano una significativa riduzione dei sintomi da ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività), migliorando concentrazione e autocontrollo.
  • Mentre per i pazienti affetti da demenza, il team di ricerca di Clayton Gigliotti notò che i giardini terapeutici e attività orticole riducono l’agitazione e migliorano il coinvolgimento sociale.

Infine, il team di ricerca di Hawkins nel 2016 vide come i programmi di terapia wilderness o attività come la pesca con la mosca aiutano i veterani (e più in generale le persone affette da PTSD, Disturbo Post-Traumatico da Stress) a elaborare i traumi e ritrovare uno scopo.

Con l’ecoterapia, oltre ai risultati tangibili per la salute mentale e fisica, si hanno evidenti testimonianze di uno sviluppo e benessere generale. Non a caso nei bambini  il gioco in natura potenzia la creatività, le abilità cognitive e la resilienza emotiva, contrastando la “sindrome da deficit di natura” (Louv, 2008). Secondo gli studi del gruppo di ricerca di Ellaway (Epidemiologi dell’Università di Glasgow), l’accesso a spazi verdi incentiva anche l’attività fisica, riducendo i tassi di obesità. Bisogna, inoltre, notare come anche le ricerche di Michael F. Holick abbiano evidenziato che l’esposizione alla luce solare in ambienti naturali previene carenze legate a malattie autoimmuni e cardiovascolari grazie alla vitamina D.  

Ecco le teorie che spiegano gli effetti dell’ecoterapia

Sono due teorie spiegano gli effetti dell’ecoterapia: 

La prima è la Teoria della Rigenerazione dell’Attenzione (nata dagli studi dello psicologo Stephen Kaplan) secondo cui la nostra mente ha due tipi di attenzione:  

– C’è l’attenzione forzata, quella che usi per concentrarti su compiti faticosi (come studiare o risolvere problemi al computer). È come tenere un muscolo in tensione continua: dopo un po’ ti stanca, ti rende distratto e nervoso.  

– Poi c’è l’attenzione spontanea, che scatta quando qualcosa cattura il tuo interesse senza sforzo, come osservare le nuvole che cambiano forma o ascoltare il rumore di un ruscello.  

La natura è maestra nel attivare quest’ultima. Non ti chiede sforzo: un albero che ondeggia, il volo di un uccello, i colori di un prato… sono stimoli dolci che ti incantano senza stressarti. Così la tua mente esaurita si ricarica. Non a caso in Giappone lo chiamano shinrin-yoku, “bagno nella foresta”: dopo anche solo venti minuti tra gli alberi, le persone risolvono problemi meglio e si sentono più lucide.  

La seconda teoria, la “Broaden-and-Build” (che potremmo tradurre come “Ampliare e Costruire”), elaborata dalla psicologa Barbara Fredrickson, vede che quelle emozioni positive che la natura ti regala non sono solo momentanee.  “Ampliare” significa, quindi, che quando provi meraviglia o serenità, la tua mente si apre. Diventi più creativo, più curioso, vedi possibilità dove prima vedevi problemi. È come se la natura ti donasse occhiali a lenti larghe.  Mentre “costruire” è l’effetto a lungo termine: ogni volta che vivi queste esperienze, accumuli risorse interiori. Diventi più resistente alle avversità (resilienza), sviluppi più fiducia in te stesso, crei legami più profondi.  

Conclusione  

In conclusione, possiamo dire che l’ecoterapia si rivela uno strumento utile non solo nel caso di particolari situazioni cliniche, ma anche per il benessere quotidiano. Ci rende consapevoli e più responsabili nei confronti dell’ambiente e degli altri, aiutandoci a “disconnerterci” in quest’epoca di iperconnessione digitale.

Fonte immagine: Freepik

Altri articoli da non perdere
Animali drogati, analisi di un fenomeno incredibile
Animali drogati

Quando si sente parlare di animali drogati si fa principalmente riferimento ad alcuni animali marini, i quali sono noti per Scopri di più

Fiumi più lunghi d’Italia, i 5 da scoprire
Fiumi più lunghi d'Italia. i 5 da scoprire

L’Italia vanta un’estesa rete fluviale, sono ben 1200 i fiumi che scorrono sul territorio italiano, rendendo ancora più pittoreschi i Scopri di più

Koleken inakayali, scoperto il fossile di una nuova specie di dinosauro
Koleken inakayali

Koleken inakayali è una nuova specie di dinosauro teropode, il cui fossile è stato rivenuto in Patagonia da un gruppo Scopri di più

Benefici del sole: i 5 da conoscere
Quando il sole fa bene: i 5 benefici

L’inverno è ormai ormai alle spalle, i fiori hanno ripreso a sbocciare e la natura è più rigogliosa che mai: Scopri di più

Animali più velenosi: 5 letali
Animali più velenosi: 5 letali

Il regno animale è tanto affascinante, quanto pericoloso. Noi siamo abituati agli animali domestici ma esso può essere popolato anche Scopri di più

Ocean Grabbing: tutto quello che c’è da sapere
Ocean Grabbing: tutto quello che c'è da sapere

Il fenomeno dell’ocean grabbing indica quelle azioni che sfruttano le risorse marine e si appropriano di aree costiere con conseguenze Scopri di più

A proposito di Alessia Basile

Vedi tutti gli articoli di Alessia Basile

Commenta