Il doping nello sport: si può combattere?

Il doping nello sport: si può combattere?

Il doping nello sport rappresenta una grande piaga perché minaccia la salute dell’atleta e va contro i valori etici dello sport.

L’uso e l’abuso del doping nello sport è uno dei problemi più importanti e complessi in quest’ambito. Tali sostanze aumentano la prestazione fisica degli atleti e i vari specialisti del settore (medici, fisiologi, biologi, psicologi, tecnici) si impegnano per mettere a punto nuove tecniche di indagine. Le federazioni sportive nazionali intendono rafforzare la lotta comune a tale fenomeno, pertanto si rendono necessari interventi sia a livello di legge che di misure amministrative, nonché nuovi stanziamenti finanziari. 

L’utilizzo del doping nello sport, sia di punta che di massa, e gli scandali che esso suscita sono contrari ai valori etici dello sport stesso. Le sostanze dopanti mettono in pericolo gli effetti dello sport dal punto di vista dell’educazione e della formazione. Il sostegno dello stato risulta credibile solo se si combattono in maniera adeguata gli abusi in questo settore. L’uso di tali sostanze è diventato un’importante preoccupazione per la salute pubblica, perché ha conseguenze sul benessere fisico dell’atleta.

In che modo si può fermare il doping nello sport?

Con la creazione dell’agenzia mondiale antidoping WADA, essa è stata globalizzata e molti paesi hanno modernizzato le proprie strutture nazionali. La lotta al doping in Svizzera gode di un’eccellente reputazione sia a livello nazionale che internazionale, ma dinanzi ai nuovi sviluppi si rendono ormai necessari nuovi interventi. Il doping nello sport si sta diversificando e moltiplicando con sempre più farmaci a disposizione, perché il mondo sportivo è diventato una fonte diretta e indiretta di enormi guadagni, un motivo di orgoglio politico e nazionale.

Il doping nello sport nell’antichità 

Nell’antica Grecia l’uso del doping nello sport era una pratica comune poiché gli specialisti, medici dello sport, offrivano agli atleti elementi di vario genere al fine di aumentarne le prestazioni fisiche. Nell’Impero Romano, erano i cavalli ad essere incentivati con varie miscele di sostanze volte ad aumentarne la velocità e la resistenza (infatti il fenomeno del doping non riguarda solo l’uomo ma anche gli animali usati in competizioni).

Casi di morte per doping 

Nel 1886 si assiste alla prima morte conosciuta per doping nello sport. Si tratta del ciclista gallese Arthur Linton, deceduto dopo aver assunto una sostanza, il trimetil, per partecipare alla Parigi-Bordeaux. Durante la maratona di Saint Louis nel 1904, invece il maratoneta Tom Hicks muore a causa dell’uso di una miscela di cognac e stricnina che aveva assunto prima della gara. Nel 1967 al Tour de France il ciclista inglese Tommy Simpson è deceduto per l’uso consistente di amfetamine e questo episodio avvenne sotto gli occhi del pubblico della televisione. Simpson ebbe un collasso cardiocircolatorio poco dopo aver completato la sua prova. 

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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