L’arte marziale dell’aikidō (合氣道) è una disciplina giapponese moderna che si basa sullo studio del movimento e sull’armonia, piuttosto che sulla sola forza fisica. Il suo nome racchiude la sua filosofia, essendo composto dai caratteri 合 (ai) che significa armonia, 氣 (ki) energia vitale, e 道 (dō) cammino. La sua traduzione è quindi “la via dell’armonia con l’energia universale”.
L’aikidō può essere praticato a mani nude o con le armi tradizionali in legno del Budō: il bokken (spada), il jō (bastone) e il tantō (pugnale). Coloro che praticano questa disciplina vengono chiamati aikidōka.
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Storia e origini: chi era Morihei Ueshiba
L’arte marziale dell’aikidō nacque ufficialmente in Giappone negli anni ’30 del secolo scorso grazie a Morihei Ueshiba, denominato Ō-sensei (Grande Maestro). Ueshiba sviluppò quest’arte partendo dalle basi di antiche scuole di bujutsu, in particolare dal Daitō-Ryū Aikijūjutsu, che studiò sotto la guida del maestro Sōkaku Takeda. Dopo aver ricevuto il grado di istruttore, Ueshiba iniziò gradualmente a infondere nella sua pratica una profonda componente spirituale e filosofica, allontanandosi dall’approccio puramente bellico e fondando un proprio dōjō a Iwama. Dopo la seconda guerra mondiale, superato il divieto imposto dagli americani su tutte le arti marziali, l’aikidō si diffuse rapidamente in tutto il mondo, promosso dall’organizzazione centrale Aikikai Foundation.
La filosofia: armonia e non-violenza
L’obiettivo primario dell’aikidō non è sconfiggere un avversario, ma raggiungere la padronanza di sé. La pratica si fonda sul principio di non-resistenza: invece di opporre forza contro forza, l’aikidōka impara a fondersi con il movimento dell’attaccante (uke), a sbilanciarlo e a neutralizzare l’aggressione attraverso leve articolari e proiezioni circolari. In questo contesto, non esiste un avversario, ma un compagno con cui allenarsi per migliorare insieme. Come affermò Ueshiba, lo scopo dell’aikidō è insegnare a non essere violenti e a stabilire la pace universale.
L’Aikido è efficace per la difesa personale?
Sì, l’aikidō può essere molto efficace per la difesa personale, ma il suo approccio è diverso da altre discipline. Non insegna a colpire o ad attaccare, ma a controllare un’aggressione in modo proporzionato, proteggendo sia se stessi sia l’aggressore da ferite gravi. La sua efficacia non è immediata e richiede un allenamento costante per sviluppare la sensibilità, il tempismo e la fluidità necessari a rendere le tecniche istintive in una situazione reale.
| Arte marziale | Caratteristiche principali |
|---|---|
| Aikido | Principio di armonia e non-resistenza. Si focalizza su leve articolari, proiezioni e movimenti circolari per neutralizzare un attacco. |
| Judo | Principio di massima efficacia con minimo sforzo. Si concentra su proiezioni, lotta a terra, immobilizzazioni e strangolamenti. |
| Karate | Principio di autodifesa senza armi. Utilizza principalmente colpi diretti come pugni e calci, oltre a parate e posizioni definite. |
A chi si rivolge e quali benefici offre
L’Aikido è una disciplina adatta a tutti, senza limiti di età, sesso o condizione fisica. Poiché non si basa sulla forza bruta, può essere praticato con successo da chiunque. I benefici sono sia fisici sia mentali:
- Benefici fisici: migliora la postura, l’equilibrio, la flessibilità e la coordinazione. Sviluppa una muscolatura tonica ma non ipertrofica.
- Benefici mentali: aumenta la concentrazione, la gestione dello stress e l’autocontrollo. Favorisce uno stato di calma e consapevolezza (zanshin) anche fuori dal tatami.
L’abbigliamento e il sistema dei gradi
L’abbigliamento standard è il keikogi, composto da giacca, pantaloni e cintura di colore bianco. I praticanti più esperti (solitamente dal grado di cintura nera o da un kyu intermedio, a seconda della scuola) indossano sopra i pantaloni un’ampia gonna-pantalone chiamata hakama, di colore nero o blu. Il sistema dei gradi si divide in kyu (gradi per principianti, con cintura bianca) e dan (gradi per esperti, con cintura nera). A differenza di altre arti marziali, nell’aikido tradizionale le cinture dei kyu non sono colorate, ma rimangono bianche fino al raggiungimento della cintura nera.
Fonte immagine dell’articolo: Pixabay
Articolo aggiornato il: 08/10/2025

