Storia del Bayern Monaco, il club più titolato in Germania

Storia del Bayern Monaco, il club più titolato in Germania

Il Bayern Monaco è senza dubbio una delle società calcistiche più vincenti e prestigiose al mondo e infatti, con la vittoria della Champions League 2019-2020, il club bavarese ha raggiunto l’incredibile traguardo di sei Coppe dei Campioni in bacheca. In questo articolo ripercorreremo le tappe fondamentali della lunga e gloriosa storia del Bayern Monaco, dalla fondazione nel 1900 fino ai grandi successi odierni analizzando l’evoluzione della società, i periodi d’oro, i campioni e gli allenatori che hanno costruito la leggenda di questa autentica corazzata del calcio tedesco e mondiale.

La storia del Bayern Monaco inizia ufficialmente il 27 febbraio 1900, quando undici calciatori guidati da Franz John fondarono il Fußball-Club Bayern München. Dopo alcuni anni passati fra la prima e la seconda divisione, il Bayern vinse il suo primo titolo, la Coppa di Germania, nel 1957. L’anno successivo il club debuttò nella neonata Bundesliga, conquistando il suo primo scudetto nel 1969 sotto la guida dell’allenatore Branko Zebec: in quegli anni furono gettate le basi per i successi futuri, con campioni del calibro di Franz Beckenbauer e Gerd Müller. 

Gli anni ’70 rappresentano il primo periodo d’oro nella storia del Bayern Monaco. Sotto la presidenza di Wilhelm Neudecker la società ingaggiò l’allenatore Udo Lattek e una generazione di fuoriclasse come Maier, Schwarzenbeck, Breitner e Hoeneß. Il Bayern dominò quindi il calcio tedesco, vincendo quattro scudetti, quattro Coppe di Germania e affermandosi per la prima volta in Europa, conquistando tre Coppe dei Campioni consecutive dal 1974 al 1976. Si trattò dunque di un ciclo straordinario che rese il Bayern una potenza calcistica in Germania e in Europa che, dopo un periodo di appannamento, tornò protagonista negli anni ’80 sotto la guida di Uli Hoeneß, divenuto manager della società. Con campioni come Rummenigge, Matthäus e Brehme la squadra vinse due scudetti e due Coppe UEFA. Per la storia del Bayern Monaco, gli anni ’90 furono un decennio di transizione, in cui spiccò la figura di Lothar Matthäus e nel 1998 la società assunse l’allenatore Ottmar Hitzfeld, dando inizio a un nuovo ciclo vincente. Nei primi anni 2000 il club tedesco tornò a dominare in Europa grazie a Hitzfeld e a una generazione di campioni come il futuro capitano Lahm, Schweinsteiger e Robben. Dopo la sofferta sconfitta nel 1999 contro il Manchester United, il Bayern vinse la Champions League nel 2001 contro il Valencia ai rigori e nel 2006 il club centrò la Bundesliga e la Coppa di Germania e l’anno seguente sollevò ancora la Coppa dei Campioni battendo il Milan: un ciclo trionfale che rilanciò il Bayern nell’élite europea contro i rivali italiani di sempre.

Riconsiderando tutta la storia del Bayern Monaco, colpisce l’incredibile passione che questa squadra riesce a scatenare tra i tifosi, non solo all’Allianz Arena ma in tutta la regione: l’attaccamento viscerale alla maglia da parte dell’intera comunità bavarese crea un senso d’identità e appartenenza unici. Nei giorni in cui gioca il Bayern la città vibra di trepidazione ed energia e per strada non si riesce a vedere altro se non sciarpe e bandiere con il logo del club. È qualcosa che coinvolge trasversalmente tutta la popolazione, al di là dell’età e dell’estrazione sociale. Grazie alla lungimirante gestione societaria e a una rosa sempre competitiva, negli ultimi trent’anni la storia del Bayern Monaco dimostra come la società abbia mantenuto intatto il proprio status di top club. I recenti trionfi confermano come la squadra sia in costante evoluzione, capace di adattarsi alle sfide del calcio moderno senza rinunciare alla propria identità vincente risultando un modello da cui il calcio europeo ha ancora molto da imparare.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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