Filosofi del Novecento: guida alle correnti e ai 5 pensatori chiave

filosofi del novecento

La filosofia nel XX secolo è stata dominata da una grande divisione, che ha dato vita a due tradizioni principali, spesso distinte anche per provenienza geografica: la filosofia continentale e la filosofia analitica. La prima si è sviluppata principalmente in Germania e Francia, includendo correnti come la fenomenologia, l’esistenzialismo e la teoria critica della Scuola di Francoforte. La seconda ha trovato terreno fertile soprattutto nel mondo anglofono. Comprendere questa distinzione è il primo passo per orientarsi tra i più importanti filosofi del Novecento.

Filosofia analitica vs continentale: un confronto

Filosofia analitica Filosofia continentale
Si concentra su linguaggio, logica, conoscenza e problemi specifici e circoscritti. Si concentra su esistenza, storia, società, potere e “grandi questioni” come il senso della vita.
Utilizza l’analisi logica e linguistica, con argomentazione rigorosa e chiarezza espositiva. Utilizza la fenomenologia, l’ermeneutica, lo storicismo e la decostruzione.
Ha un rapporto generalmente positivo con la scienza, vista come complementare alla filosofia. Ha un rapporto spesso critico con la scienza, mettendone in discussione i presupposti e i limiti.

Filosofi della tradizione continentale

Questa tradizione si caratterizza per l’attenzione all’esperienza umana, alla storia e alla società.

1. Sigmund Freud (1856-1939)

Neurologo e fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud ha rivoluzionato la concezione dell’uomo. Sebbene non sia un filosofo in senso stretto, la sua teoria dell’inconscio, secondo cui i processi psichici influenzano in modo determinante il pensiero e il comportamento, ha avuto un impatto enorme sulla filosofia continentale, in particolare sull’esistenzialismo e sulla Scuola di Francoforte.

2. Jean-Paul Sartre (1905-1980)

Filosofo, scrittore e drammaturgo francese, Jean-Paul Sartre è il più celebre esponente dell’esistenzialismo. La sua filosofia, un “umanesimo ateo”, si fonda sul principio che “l’esistenza precede l’essenza”. Significa che l’uomo prima esiste e solo dopo, attraverso le sue scelte, definisce chi è. Siamo “condannati a essere liberi”, radicalmente responsabili di ogni nostra azione.

3. Benedetto Croce (1866-1952)

Filosofo, politico e critico letterario italiano, Benedetto Croce è stato un esponente di spicco del neoidealismo. La sua filosofia è uno “storicismo assoluto”, in cui lo Spirito si manifesta e si realizza completamente nella storia. Per Croce, la filosofia non può che essere comprensione storica, e la scienza, in funzione anti-positivistica, è uno strumento pratico sottomesso alla filosofia, che è l’unica a poter spiegare il reale.

Filosofi della tradizione analitica

Questa tradizione, nata in Europa, ha come tratto distintivo l’analisi rigorosa del linguaggio e della logica come strumenti per risolvere i problemi filosofici.

4. Gottlob Frege (1848-1925)

Matematico, logico e filosofo tedesco, Gottlob Frege è considerato il padre della moderna logica matematica e, per molti, il fondatore della filosofia analitica. Il suo lavoro ha gettato le basi per l’analisi del linguaggio, distinguendo tra “senso” e “significato” di un’espressione, un contributo che ha influenzato tutta la filosofia successiva.

5. Ludwig Wittgenstein (1889-1951)

Filosofo e logico austriaco, Ludwig Wittgenstein è considerato da molti il massimo pensatore del XX secolo. Il suo pensiero si divide in due fasi. Nel “Tractatus Logico-Philosophicus” sostiene che il linguaggio può descrivere il mondo in modo logico e che “su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”. Nelle “Ricerche Filosofiche” abbandona questa visione rigida, introducendo il concetto di “giochi linguistici” e sostenendo che il significato di una parola è il suo uso nel contesto.

Fonte immagine sui filosofi del Novecento: https://everydaypower.com/sigmund-freud-quotes/

Articolo aggiornato il: 19/09/2025

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