Il racconto dell’ancella: oltre il romanzo distopico di Margaret Atwood

Il racconto dell'ancella: oltre il romanzo distopico

Il racconto dell’ancella, romanzo distopico del 1985 della scrittrice canadese Margaret Atwood e l’omonima serie che ne è stata tratta nel 2017 e conclusasi nel 2025, sono prodotti fortemente attuali. La perdita dei diritti, la crisi ambientale, il controllo sulla fertilità femminile e il corpo, l’estremismo politico, il fanatismo religioso e la censura sono fenomeni a noi non estranei e che sono più che mai contemporanei.

Il racconto dell’ancella: radici storiche

Sin dall’antichità le donne, a eccezione delle poche società a stampo matriarcale, sono sempre state relegate a ruoli domestici e destinate alla riproduzione. Per quanto vi sia stato un netto miglioramento, soprattutto dal XIX secolo in poi, la problematica persiste, e opere come queste trovano un riscontro storico e attuale che le rendono più credibili. La disparità di genere è ancora dilagante in ambiti come quello lavorativo (precarietà, salario minore), in quello politico, nella salute e nella sessualità (sessualizzazione, diritti all’aborto), nell’istruzione e nella sicurezza (femminicidi).
Il racconto dell’ancella mostra una società con una mentalità medievale ma, ovviamente, il tutto è estremizzato per mostrare come certe ideologie pericolose possano portare a una società distorta come quella di Gilead, dove l’uomo detiene il potere e sottomette la donna.

In Gilead le donne sono suddivise in categorie:

  • Le Mogli (Wives)
    Donne sposate con i comandanti. Sono sterili (anche se spesso lo erano i maschi, ma una concezione del genere non era accettabile) e complici nella sottomissione di altre donne e nel loro effettivo stupro durante quelle che chiamano “Cerimonie” (che corrisponde al periodo fertile delle ancelle e quindi più propizio a concepire).
  • Zie (Aunts)
    Sono le più anziane e il loro compito è quello di indottrinare e addestrare le ancelle prima di proporle alle famiglie. Possono ricorrere a punizioni fisiche e psicologiche al fine di educarle. Sono l’autorità più alta, al di là delle Mogli, a cui le donne di Gilead possono ambire.
  • Ancelle (Handmaids)
    Donne fertili, imprigionate e private di ogni diritto, non hanno più un corpo e nemmeno un nome. Vengono assegnate a una casa e servono all’unico scopo di concepire dei figli. I comandanti le stuprano perché, seguendo il 
  • Marte (Marthas)
    Sono donne non fertili che svolgono il ruolo di domestiche nelle famiglie.
  • Non donne (Unwomen)
    Donne indesiderate dal regime, considerate lo scarto della società. Vengono mandate nelle colonie dove sono costrette a svolgere lavori forzati. Possono essere donne sterili, omosessuali, disabili o semplicemente ribelli.

I Comandanti, al vertice della gerarchia sociale di Gilead, stuprano le ancelle appellandosi al precetto della Genesi 30,1-4, secondo il quale se un uomo non riesce ad avere un figlio con la moglie può averlo con le proprie serve:
« Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!».
Giacobbe s’irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?».
Allora essa rispose: «Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch’io una mia prole per mezzo di lei».
Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. » 

Il racconto dell'ancellaLe ancelle a Gilead (Screenshot del trailer ufficiale)

La crisi ambientale

Il racconto dell’Ancella descrive la crescita esponenziale dell’infertilità come conseguenza diretta dell’inquinamento radioattivo e chimico. Questo accenno anticipa le preoccupazioni odierne: il cambiamento climatico e l’incapacità delle autorità nell’affrontare le emergenze globali.

Il fondamentalismo religioso e l’estremismo politico

La Repubblica di Gilead nasce in seguito a un colpo di stato guidato da estremisti religiosi che si fanno chiamare “figli di Giacobbe”. Viene creato un regime teocratico, fondamentalista e militarista che giustifica la violenza, la repressione e l’imprigionamento di civili “in nome di Dio”. Anche se non possiamo parlare di vere e proprie teocrazie, in molte parti del mondo vi sono politiche che reprimono ogni diritto civile ed emergono movimenti politici che uniscono l‘estremismo e il fanatismo religioso, usando la paura e la tirannia per controllare la popolazione. 

Il controllo e la propaganda sono le armi principali per manipolare e tenere a bada il popolo. Le donne sono costantemente monitorate e le notizie che arrivano all’esterno da Gilead sono censurate e limitate. In questa precisa era storica, con i nuovi strumenti e governi di destra, atti di vera e propria censura avvengono ogni giorno; a partire dai telegiornali e dalle informazioni che scelgono di far veicolare.

L’obbedienza del popolo non avviene solo tramite questa manipolazione, ma anche nelle punizioni attuate per mantenere l’ordine. In Gilead, queste punizioni sono spesso pubbliche e barbare e includono:

  • impiccagione
  • lapidazione di gruppo
  • mutilazione
  • castrazione
  • esilio nelle colonie
I movimenti di resistenza

Vediamo movimenti di resistenza al di fuori di Gilead, come quelli in Canada, che cercano di inviare aiuti e salvare le povere donne e i bambini imprigionati; ma tutti gli aiuti vengono bloccati e la solidarietà e l’aiuto internazionale vengono ostacolati e condannati. Questo dettaglio ricorda spaventosamente l’attuale situazione tragica a Gaza (seppur in misure completamente diverse).
June, la nostra protagonista, è il simbolo emblematico della ribellione e della resilienza, è colei che porterà a un’effettiva reazione da parte delle ancelle che rischiano la propria vita per proteggersi a vicenda, portare in salvo i bambini e trovare una via di fuga da quell’incubo: la salvezza di una è la salvezza di tutte. 

Nolite te bastardes carborundorum (“Non lasciare che i bastardi ti schiaccino”). Uno dei mantra della saga.

Il potere del romanzo di Atwood sta nella sua plausibilità. La distopia descritta non è tanto lontana: oppressioni, censura e sessismo imperversano già nel mondo. Il messaggio alla base non è la realizzazione letterale di ciò che viene raccontato, ma risiede nella sua credibilità e funge da avvertimento: gli individui possono essere privati dei loro diritti e della loro libertà molto più facilmente di come pensiamo.

 

Fonti: Wikicommons, MGM Television
Official Trailer Hulu 

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