Al Teatro San Ferdinando di Napoli il 31 maggio 2024 va in scena I Sud: Madri e figlie. Parti e ire, uno spettacolo a cura di Alessandra Cutolo per una produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale in collaborazione con l’Associazione IF-ImparareFare ETS per il Progetto Si Può! selezionato dall’Impresa Con i Bambini – Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Napoli come porta d’accesso per incontrare il mondo
Con I Sud: Madri e figlie. Parti e ire, di Alessandra Cutolo, venti donne tra napoletane, nigeriane e keniane si riuniscono sul palcoscenico del Teatro San Ferdinando di Napoli e danno vita a un progetto in cui hanno avuto la possibilità di raccontarsi, di esprimersi creando una voce interculturale straordinariamente coesa. In scena: Selina Amulau Aliaka, Queen Avanhenhen, Valentina Cangiano, Blessing Daniel, Ifeoma David, Annunziata Della Corte, Melania Di Gennaro, Doris Johnson, David Fissi Kabore, Tessy Aikado Igiba, Lucia Iodice, Marica Iorio, Eki Monday, Moussan Yvonne N’dah, Ese Nosakhare, Blessing Ojo, Gift Osayemore, Pat Osawaru, Evelyn Osawe, Maria Quaranta, Faith Samuel, Fortune Smith; con la regia di Alessandra Cutolo, la drammaturgia di Sabrina Efionayi, la coreografia di Moussan Yvonne N’dah e l’allestimento di Fabio Sonnino.
Il progetto di Alessandra Cutolo, I Sud: Madri e figlie. Parti e ire, nasce nell’ambito di un’idea molto più ampia che ha previsto una serie di incontri tra le protagoniste ed i protagonisti in scena al Teatro San Ferdinando, svolti nel Borgo di Sant’Antonio Abate di Napoli, durante i quali sono state promosse e svolte attività di lettura, traduzione e improvvisazione finalizzate a costruire una comunità interculturale nella quale entrare in contatto con sé stessi e con il prossimo eliminando i pregiudizi e le chiusure ed esprimendo le proprie storie, i propri vissuti, sia di leggerezza che di profondo dolore. Un processo catartico di abbattimento delle barriere fisiche e mentali fondamentale nel panorama dell’attualità, in cui il concetto di migrazione si ripresenta ogni volta sempre più potente con tutte le sue complessità. Non a caso, l’iniziativa nasce con il progetto Si Può! che mira a costruire una comunità inclusiva e dal potere educativo sul territorio, insieme all’Associazione If-ImparareFare che include da sempre mamme, papà, bambini e cittadini del posto per promuovere la crescita educativa e, in questo senso, sociale.
Alessandra Cutolo parte da Euripide: Ifigenia ispira I Sud: Madri e figlie. Parti e ire
Sì, a guidare la regia di Alessandra Cutolo in I Sud: Madri e figlie. Parti e ire è proprio la figura di Ifigenia, la figlia di Agamennone e Clitennestra alla quale fu promesso un buon matrimonio con l’inganno per, invece, sacrificarla come buon auspicio propiziatorio per il viaggio in mare delle truppe, uno degli elementi che rientrano sullo sfondo della Guerra di Troia. E durante le attività svolte nel progetto I Sud si è cercato di individuare tutta una serie di connessioni tra il sacrificio e il mare, all’interno di quel fenomeno migratorio più che mai attuale al giorno d’oggi. Ne sono scaturite storie di dolori, di attimi tanto fugaci quanto nostalgici di spensieratezza e, soprattutto, di resistenze.
Pertanto, grazie ad Alessandra Cutolo con I Sud: Madri e figlie. Parti e ire, madri e figlie di posti e culture diverse si incontrano nell’espressione delle loro storie, delle loro emozioni e dei loro vissuti, così apparentemente diversi ma uguali perché meravigliosamente umani. Il teatro, così, con le sue tavole di legno costruisce un punto di unione, di inclusione nel quale ci si identifica e riconosce gli uni negli altri, superando le diversità e creando cinquanta minuti di magia senza pari.
Immagine di copertina: Mario Spada