La guerra di Troia: vicende, cause e protagonisti

La guerra di Troia: cause, vicende e protagonisti

Una guerra sanguinosa combattuta tra gli Achei e i Troiani, presumibilmente verso la fine dell’età del bronzo, quindi tra il 1300-1200 a.C in una città chiamata Troia, l’attuale Turchia.

Il conflitto è arrivato fino a noi, anche se non interamente perché molti scritti sono andati perduti, grazie alle opere di Omero: l’Illiade e l’Odissea. Entrambe le opere ci raccontano solo una parte di ciò che è avvenuto, ad esempio l’Illiade ci racconta dell’ultimo anno di guerra, mentre l’Odissea del viaggio di Ulisse dopo la conquista della città di Troia.

Ci sono state poi altre opere della letteratura greca e latina, opere e dipinti che riprendevano la guerra; quindi, nessun’opera o testo racconta per interno la guerra e per conoscere al meglio i fatti c’è stato il bisogno di assemblare diverse opere e fonti per arrivare poi alla ricreazione del conflitto.

La guerra di Troia: i personaggi

Tanti, forse troppi sono i personaggi che incontriamo nei racconti della guerra di Troia ma tra quelli più conosciuti possiamo ricordare:

  • Elena, regina di Sparta;
  • Menelao, re di Sparta;
  • Paride, principe troiano;
  • Ettore, principe e fratello di Paride;
  • Achille, guerriero e principe di Ftia;
  • Agamennone, generale greco e fratello di Menelao;
  • Ulisse: guerriero e eroe greco.

Ma qual è stata la causa dello scoppio della guerra di Troia?

La mitologia greca ci racconta che durante le nozze dei genitori di Achille, la dea della discordia Eris non venne invitata al banchetto, così per vendicarsi cosa fece? Fece cadere sulla tavola una bella mela d’oro con scritto «alla più bella»

Zeus decretò che Paride, un mortale e figlio di Priamo re di Troia, avrebbe scelto a chi donare quella mela. Atena, Era e Afrodite, tutte e tre promisero di donare qualcosa in cambio a Paride: Era il dominio sull’Asia, Atena la saggezza e l’invincibilità, Afrodite gli avrebbe fatto sposare la donna più bella del mondo, Elena.

Paride dona la mela ad Afrodite che pratica un incantesimo su Elena che non appena vede Paride durante un incontro diplomatico nel suo palazzo, se ne innamora e decide di scappare con lui a Troia. Dopo il “rapimento” di Elena, suo marito Menelao, il re spartano, aiutato da suo fratello Agamennone, raduna un esercito con tutti i generali greci più potenti dando così inizio alla guerra di Troia. Una guerra che è durata per ben dieci anni e terminata con la conquista e distruzione della città di Troia.

Per molti studiosi questa causa non può essere ricondotta allo scoppio della guerra di Troia, difatti dietro c’erano problemi di natura politica ed economica come il controllo dell’Ellesponto, uno stretto di mare che oggi prende il nome di Dardanelli.

Il cavallo di Troia: l’atto conclusivo dell’intera guerra di Troia

Si tratta di una strategia utilizzata dagli Achei per poter entrare nella città di Troia, saccheggiarla e distruggerla. Ad escogitare questo piano fu Ulisse e prevedeva di abbandonare questo grande cavallo in legno sulla spiaggia situata difronte alla città di Troia. I guerrieri greci fecero credere ai troiani di essere tornati in patria concludendo così la guerra, in realtà Ulisse e altri uomini erano nascosti nel cavallo che restò sulla spiaggia fino al momento in cui gli Achei entrarono di sorpresa nella città di Troia vincendo così la guerra.

La guerra di Troia ancora oggi è al centro di studi per la veridicità storica di ciò che realmente è accaduto. Secondo alcuni studiosi dietro il racconto di Omero può esserci un pizzico di verità, secondo altri si tratterebbe, invece, solo di un accumulo di diversi eventi accaduti durante diverse guerre e assedi tra achei e troiani che Omero ha voluto raggruppare in un’unica opera.

Fonte immagine: Freepik

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