Continuano gli appuntamenti della rassegna Innesti che “vuole alludere alla ricerca di strade nuove, caratterizzate dagli innesti che ne fecondano i diversi germogli linguistici, peculiare a una certa scena contemporanea” al Ridotto del Mercadante con Lettere intime di Diego Nuzzo, diretto e interpretato da Paolo Cresta, in scena da giovedì 21 aprile a domenica 1 maggio.
Grande è stata la mia gioia – dice Paolo Cresta – e il senso di responsabilità quando Diego Nuzzo, scrittore raffinato e animo nobile, mi ha fatto leggere Lettere intime, proponendomi di portarlo in scena. Il suo dolce e splendido racconto parla di tante cose che mi stanno a cuore: la solitudine, non subita ma scelta, preziosa, cercata, goduta; il tempo, da vivere densamente, senza la frenesia della continua corsa del quotidiano, in cui stare intimamente con se stessi, dando modo ai pensieri e alle emozioni di decantare; la musica, con la sua capacità di raccontare storie sempre diverse, sempre nuove, a seconda dell’ascoltatore e del momento; la delicatezza, dei sentimenti, delle azioni, delle parole; l’amore, motore pulsante della vita, vissuto, desiderato, atteso, finito, necessario. Tutto questo attraverso le parole di un uomo di cui non conosciamo e non conosceremo mai il nome, avvolto dalle immagini di Alessandro Papa e immerso nei suoni di Italo Buonsenso.
Un uomo avvolto nelle immagini e nella musica, protagoniste della pièce quanto l’unico, grande, interprete dello spettacolo, Paolo Cresta, che si cala perfettamente nella parte di un uomo decisamente sui generis, lucidamente consapevole della complessità umana, e che porta sulle spalle l’insostenibile fardello della solitudine. Assoldato per far funzionare un quartetto di musicisti circondati dal muro di un misterioso odio reciproco, che condividono sul palco l’emozione della musica, gli applausi osannanti del pubblico, ma che, tornati alle loro vite rifiutano ogni tipo di condivisione umana, asserragliati in una ostinata solitudine, il nostro malinconico uomo apre il varco alla riflessione su temi che da sempre investono la natura umana, costringendoci ad uscire dalla sala soddisfatti, pieni di dubbi e interrogativi. Perché poi in fondo, non è questo che dovrebbe fare il teatro?
LETTERE INTIME
di Diego Nuzzo
diretto e interpretato da Paolo Cresta
video Alessandro Papa
suono Italo Buonsenso
luci Carmine Pierri
aiuto regia Lucia Rocco
direttore di scena Flavia Francioso
datore luci Alessandro Messina
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Durata: 1 ora (atto unico)
Fonte immagine in evidenza: Teatro di Napoli