Gli Occhi gettati di Moscato incantano il San Ferdinando

Occhi gettati

Occhi gettati si potrebbe definire, in breve, una sorta di picassiana Guernica, una sorta di grande incendio, di grande rogo, di grande olocausto, del discorso tradizionale sul teatro, e su Napoli, e su me, poiché noi tre siamo profondamente la stessa cosa.

Enzo Moscato

Ritorna al Teatro San Ferdinando Enzo Moscato, drammaturgo, regista e attore napoletano, con lo spettacolo Occhi gettati. Un testo polifonico, corale, che porta sulla scena Napoli, la sua geografia, le sue voci, le sue anime dannate. Una successione di racconti, scritti più di trent’anni fa e rivisitati dall’autore, che, con la sua scrittura, spesso enigmatica, ossequia e racconta la sua Musa, scandagliandone i vicoli interiori, le sue parti più intime che si offrono solo a chi sa guardare. Un canto ininterrotto di creature dai tratti immaginifici sospesi tra vita e morte, passato e presente, realtà e sogno. Viscerale in ogni gesto, movenza, parola, il legame con la città. 

Angelì, Angelì, / song’uocchie iettate, na smaledizione, pensieri / cusute c’o spavo e chi vo male, sti panne stise o viento, sti culate… / e ch’e ffaie a ffà si chiove sempre…

Diretto dall’autore-attore seduto al suo leggìo, un balletto di fantasmi inquieti, passionali, comici, tragici che con il loro dialetto stretto stretto arrivano dritti all’anima degli ascoltatori, muovendosi in un’atmosfera onirica sapientemente resa dalla scena e dai costumi di Tata Barbalato. Palummiello, Nanà, Luparella, Faccia ‘e San Gennaro, creature quasi mitologiche eppure umane, troppo umane. Un testo a tratti difficile da capire fino in fondo, una cantilena figlia di quella Babele storica che è la città di Napoli, che riflette un’umanità scomparsa eppure vicinissima al presente.

Bella è BbBabbele, bella e senz’uocchie, / vecchia, sorda e ssemp’annura. / E mo’ addò iamme? / Addo’ ce portano? / A quale parte de’ mmure stanotte, iamm’a piglià l’acqua d’a morte?

Applausi per Enzo Moscato, che il 19 novembre riceverà a Roma, dall’Associazione nazionale critici di teatro, il premio Anct/Poesio alla carriera. 

Occhi gettati, Un de-coupage, 34 anni dopo

dal 26 al 31 ottobre

testo, ideazione scenica e regia Enzo Moscato

con Benedetto Casillo, Giuseppe Affinito, Salvatore Chiantone, Tonia Filomena, Amelia Longobardi, Anita Mosca, Emilio Massa, Enzo Moscato, Antonio Polito

scena e costumi Tata Barbalato

luci Cesare Accetta

selezione musicale Dimomos

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

Fonte immagine in evidenza: Casa del contemporaneo

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A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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