Musella porta un Pinter Party al Teatro San Ferdinando

Pinter Party di Lino Musella
È in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli, dall’11 al 21 aprile, Pinter Party, spettacolo diretto e interpretato da Lino Musella.
 
Il bicchiere della staffa. Il linguaggio della montagna. Party Time. Tre testi del drammaturgo inglese, Harold Pinter in un solo spettacolo, quello del Pinter Party di Lino Musella, come lo stesso Musella scrive: «La possibilità di un legame tra i tre testi mi era saltata all’occhio, già a una prima lettura, perché proprio in questa successione sono raccolti nel volume Einaudi. Nei tre lavori si alternano in racconti diversi le vicende dei tanti oppressori della Storia: hanno voci e volti di esseri umani, sono protagonisti assoluti, quasi a volte divertenti, sicuramente divertiti, messi dall’autore vicini a chi li guarda così da poterli osservare meglio; la condizione dei popoli oppressi è mostrata attraverso la rappresentazione degli oppressori. Nonostante le evoluzioni nel mondo, continuo a sentire in queste tre opere una forza incredibilmente attuale; dagli anni di quelle letture ad oggi qualcosa si è aggiunto e sedimentato, un qualcosa che riguarda anche l’autore. Nel 2005 Harold Pinter riceve il premio Nobel per la Letteratura e il discorso pronunciato in quell’occasione è per me un ulteriore folgorante tassello della sua Opera. Quelle parole affidate al mondo, a noi, dentro e fuori il suo stesso teatro, proseguono e completano il lungo percorso artistico, intellettuale e poetico di un uomo che ha segnato profondamente la cultura del Novecento».
 
Il bicchiere della staffa, contenuto nel Pinter Party di Lino Musella, scritto nel 1984, analizza e denuncia il tema della violenza fisica e, ancor più psicologica, come strumento di annichilimento dei diritti civili, primo fra tutti la libertà, soprattutto quella di chi non è disposto ad “allinearsi”. Una famiglia, una madre, un padre e un figlio duramente interrogati dalle autorità, che sottopongono le loro menti a pesanti condizionamenti psicologici. Anche ne Il linguaggio della montagna sono presenti i temi dell’oppressione, della tortura come mezzo per estorcere agli oppositori verità condizionate, della violenza, che arriva negare l’esistenza della loro lingua. Nella prigione di uno Stato totalitario i cui i reclusi sono suddivisi in intellettuali e montanari, in cui uomini in uniforme abusano di donne in visita ai loro parenti rinchiusi e seviziati.
 
Party Time nel Pinter Party di Lino Musella ritrae il rapporto tra mondanità e potere, tra discorsi incentrati su club esclusivi e isole deserte, emerge una società tanto libertina in fatto di morale, quanto chiusa e repressiva in fatto di espressione del pensiero. Li vediamo tutti mascherati da supereroi, ammantati di arroganza e snobismo, in cui la parola contrastante viene ridotta al silenzio, in cui l’importante è non porsi domande.
 
Tre opere che hanno un unico filo conduttore: la violenza come strumento di oppressione. Un teatro politico, impegnato, quello di Pinter che, con Pinter Party, Lino Musella porta magistralmente in scena, affiancato da attori bravissimi e circondato dalla sapiente scena di Paola CastrignanòUn viaggio nelle parole di Harold Pinter che si fa portavoce dell’indignazione contro  la violenza che calpesta la dignità umana, portavoce della sofferenza degli ultimi, degli oppressi. Parole che, come scrive Musella: «si rivolgono alla nostra coscienza, alla nostra sensibilità morale, a quella parte di responsabilità che ci coinvolge negli atti altrui, che lottano, danzano e gridano per affermare il diritto di vivere in pace». Pinter Party, uno spettacolo da vedere assolutamente!

Crediti del Pinter Party di Lino Musella

Il bicchiere della staffa, Il linguaggio della montagna, Party Time nel Pinter Party di Lino Musella
di Harold Pinter
regia Lino Musella
con Lino MusellaPaolo MazzarelliBetti PedrazziTotò OnnisEva CambialeGennaro Di BiaseDario IubattiIvana MaioneDalal Suleiman
in video Matteo Bugno
scene Paola Castrignanò
costumi Aurora Damanti
musiche Luca Canciello
disegno luci Pietro Sperduti
video Matteo Delbò
coreografia Nyko Piscopo

aiuto regia Melissa Di Genova
assistente alla regia volontario Antonio Turco
assistente alla regia tirocinante Federico II Giacomo Sergio Buzzo
direttrice di scena Teresa Cibelli
capomacchinista Fabio Barra
macchinista Nunzio Romano
datore di luci Giuseppe Di Lorenzo
fonico Italo Buonsenso
datrice video Livia Ficara
sarta Daniela Guida
sarta realizzatrice Deanna Bardazzi
foto di scena Ivan Nocera

realizzazione scene Loft Art e Vatiero
noleggio video Delta Music
trasporti e facchinaggio Santa Brigida

si ringrazia Renata Molinari e Leopoldo Guadagno
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Fonte immagine in evidenza: Teatro di Napoli

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A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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