Pietro e Paolo a Roma al Teatro Sistina | Recensione

Pietro e Paolo

Il 27 giugno 2025 al Teatro Sistina di Roma, è andata in scena la prima di Pietro e Paolo a Roma, uno spettacolo che parla di fede in modo semplice, attuale e adatto a tutti coloro che, credenti e non, hanno voglia di mettersi in ascolto.

Il Teatro Sistina di Roma ha ospitato dal 27 al 29 giugno 2025 Pietro e Paolo a Roma, opera di Michele La Ginestra che ha come obiettivo principale quello di riportare i due apostoli, Pietro e Paolo, tra le vie di Roma, dove hanno vissuto per parecchi anni, prima di terminare il loro percorso terreno, e dove tutt’oggi sono sepolti. Rappresentato in occasione della Solennità del 29 giugno 2024, di fronte alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, lo spettacolo è stato riproposto in una versione “corretta” per l’anno del Giubileo, grazie alla regia di Roberto Marafante e alle musiche originali di Emanuele Friello. Tutto è armonizzato con una scenografia essenziale, costumi dai colori barocchi e, soprattutto, con il canto e i movimenti coreografici di performer sul palco, che hanno permesso anche di sottolineare i passaggi scenici e temporali.

 

Le tematiche: tra fede e ironia

La messinscena ci permette di assistere ad una serie di probabili incontri avvenuti tra Pietro (Michele La Ginestra) e Paolo (Fabio Ferrari), nella città eterna e negli ultimi anni della loro vita. I due qui si ritrovano a confrontarsi su temi quotidiani, come il lavoro, il cibo, il loro rapporto con le donne, offrendo al pubblico non solo l’immagine di due pilastri del cristianesimo, ma anche quella di persone vulnerabili. Sul palco, diventano semplici uomini che si commuovono al ricordo del tempo passato, che hanno paura di fronte alle persecuzioni nei confronti loro e di tutti i fedeli, che scherzano su piccoli aspetti della loro quotidianità. Gli irraggiungibili patroni della Chiesa cattolica, infatti, qui vengono umanizzati, mettendo in evidenza la loro profonda diversità culturale e caratteriale, ma anche le differenze nel loro approccio alla fede. La mission dell’opera è, quindi, quella di far comprendere allo spettatore che la santità può appartenere a tutti, anche a chi ha perseguitato, peccato o tradito.

La Solennità dei santi Pietro e Paolo

Pietro e Paolo hanno avuto un ruolo fondamentale nella diffusione del cristianesimo durante il I secolo d.C. a Roma: Pietro, originariamente chiamato Simon, è stato il primo papa e il fondatore della Chiesa di Roma; il secondo era Saulo, un fariseo ebreo che perseguitava i cristiani, fino alla sua conversione avvenuta dopo aver avuto una visione di Gesù sulla strada di Damasco. Durante la loro vita, entrambi si dedicarono a predicare il Vangelo e a stabilire comunità cristiane in tutto il mondo conosciuto dell’epoca.

Lo spettacolo Pietro e Paolo a Roma è stato realizzato proprio in concomitanza con la Solennità dei santi Pietro e Paolo, una festa liturgica in onore del martirio dei due apostoli nella città eterna, che si celebra il 29 giugno. La data coincide con l’anniversario della loro morte o con la traslazione delle loro reliquie. Secondo la tradizione, Pietro morì a Roma durante la persecuzione dei cristiani sotto l’imperatore Nerone. Venne crocifisso, ma chiese esplicitamente di essere capovolto sulla croce, in quanto non si riteneva degno di morire come il suo Maestro. Paolo, invece, fu decapitato sempre a Roma, seguendo lo stesso destino di Giovanni Battista.

La Solennità dei santi Pietro e Paolo rappresenta un momento di grande importanza per i fedeli di tutto il mondo, offrendo la possibilità di riflettere sulla fede e sull’eredità lasciata da questi due grandi apostoli, che hanno sacrificato la propria vita per diffondere il messaggio di amore e speranza portato da Gesù Cristo.

Fonte immagine: locandina dello spettacolo da https://www.michelelaginestra.it/teatro/pietro-e-paolo-a-roma/

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