Roberto Colella al Cilea con Ci inventeremo qualcosa | Recensione

Roberto Colella

Quattro date al Teatro Cilea per Roberto Colella, autore, compositore, polistrumentista e frontman della band partenopea  La Maschera, che approda sul palco del rinomato teatro partenopeo con il nuovo spettacolo Ci inventeremo qualcosa; il 14 dicembre (fino al 17 dicembre) la prima di questo concerto/racconto in cui il mondo delle idee incontra quello della realtà. Nella magia del Teatro Cilea Colella incontra sul palco il suo alter ego, mentre le scene sono arricchite da alcune proiezioni e da una scenografia speciale.

Ci inventeremo qualcosa non è solo un modo per raccontare l’improvvisazione e l’arte dell’arrangiarsi che caratterizza le vita di molti artisti, ma è una filosofia di vita che parte dal basso, dalle radici, un modo per celebrare il futuro e un modo di incoraggiare i ragazzi ad alzare la voce e fare qualcosa di grande nella propria vita. 

Tra le canzoni non sono mancate Mirella è Felice e Conosci Thomas, Sotto chi tene core e Pullecenella, Amarcord e La Confessione, insieme a qualche omaggio alla tradizione. Ospiti della prima serata Tommaso Primo, cantautore napoletano, e la nuova proposta della canzone napoletana, il giovanissimo Gabriele Esposito. La prima sera Roberto Colella, con i suoi due ospiti, ha omaggiato, in occasione del suo compleanno, Salvatore Palomba, poeta, saggista e paroliere napoletano che nel 1976, dal sodalizio artistico con Sergio Bruni, compone l’album Levate ‘a maschera Pulicenella, da cui emergerà progressivamente Carmela, diventata un classico della canzone napoletana. 

«Ci inventeremo qualcosa è un po’ la sintesi del mio percorso e della strada da fare» – spiega Roberto Colella. «Il dovere personale, etico e sociale di ‘inventare qualcosa per ridere il lunedì’, come canto in una strofa di Mirella è Felice. Qualcosa per migliorarsi e per non essere semplicemente spettatori del tempo che corre. Al Teatro Cilea saranno quattro concerti speciali, ognuno con un suo dettaglio, ognuno con un assaggio di novità e con ospiti a sé. Anche le paure avranno un ruolo, da quelle più terrene a quelle puramente esistenziali. Il tutto sostenuto da percussioni di ogni genere, chitarra, pianoforte e quartetto d’archi».

Con Roberto Colella, infatti, sono saliti sul palco Michele Maione, membro storico de La Maschera, e gli Ondanueve String Quartet, con una scenografia piena di strumenti musicali attaccati metaforicamente al cielo, a simboleggiare la potenza e il significato della musica. 

Uno spettacolo denso, emotivo, ricco di spunti di riflessione e tematiche sociali. Roberto Colella dialoga con il pubblico con carisma e semplicità ed è espressione di una scena musicale napoletana sana. E questo il pubblico lo sa, lo sente e si alza in piedi a ballare ed applaudire in una standing ovation spontanea e sentita. 

 Fonte immagine: Teatro Cilea

A proposito di Valentina Bonavolontà

Vedi tutti gli articoli di Valentina Bonavolontà

Commenta