The Jokerman, Galleria Toledo | Recensione

The Jokerman

Recensione dello spettacolo The Jokerman di e con Michele Maccagno.

La follia è come la gravità, basta una piccola spinta.

Un clown triste che brancola ebbro tra follia, genio e inquietudine. Joker, vilain dell’uomo pipistrello, è uno dei personaggi che meglio incarna i paradossi, le ipocrisie e le fratture di una società votata all’apparenza. Il suo male, di harendtiana memoria, è banale perché ovvio, semplice, atrocemente sincero, a differenza di un sorriso, il suo, inciso nella carne. Un memento ridere che odora di sangue e distopia e che va a braccetto con una personalità tanto complessa che qualsiasi attore lo abbia interpretato (ad oggi se ne contano 8) gli ha cucito addosso nuove sfaccettature, quelle più aderenti alla realtà del suo tempo. Quello di Jack Nicholson, ad esempio, era decisamente cartunesco, mentre quelli di Joaquin Phoenix e Heath Ledger più seriosi ed inquietanti. In attesa di scoprire come sarà quello di Barry Keoghan nel seguito di The Batman, ne abbiamo anche un’ottima riproposizione teatrale nello spettacolo The Jokerman, andato ieri in scena alla Galleria Toledo.

The Jokerman, la fragilità di un clown 

Sai qual è il bello del caos? È equo!

Il vuoto sotto i piedi. I rumori della città e una folla di pensieri nelle orecchie. Lo spettacolo si apre con un uomo (Michele Maccagno) vestito da Joker che minaccia il suicidio. Le urla dei suoi pensieri, i fantasmi della sua avvilente vita e i coreografici voli pindarici tra i ricordi del suo passato, accompagneranno lo spettatore in un abisso molto profondo, intenso e ben costruito. Al dì là della incredibile perfomance scenica, umana e attoriale di Maccagno (che è anche ideatore dello spettacolo), ciò che sorprende è la ragnatela drammaturgica costruita con Francesco Maria Asselta. Una montagna russa di momenti, frammenti e dialoghi in cui non mancano citazioni tratte da Il Cavaliere Oscuro. E, in effetti, il Joker umano presentato sul palco, per il cui profilo psicologico la produzione (targata Elsinor) ha coinvolto focus group e indagini su tic e fobie, è abbastanza vicino a quello del film di Nolan, da cui si allontana per l’assenza di una nemesi. Assenza non banale, anzi voluta, e che chiude il cerchio di un eccellente spettacolo. Non c’è bisogno di alcuna nemesi, siamo noi la nemesi di noi stessi.

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I prossimi appuntamenti

La stagione della Galleria Toledo proseguirà il 14 ottobre con “Voglio solo cercare di essere felice” di Claudio Ascoli, il 21 ottobre con “L’inizio del buio dal romanzo” di Walter Veltroni, con la regia di Peppino Mazzotta. In scena il 26 ottobre “L’ultimo fuorilegge”, con la partecipazione in sala di Pino Mauro, protagonista del documentario. Nel mese di novembre, invece, sarà possibile assistere alla messinscena de “Il Mercante di Venezia” tratto dal dramma di Shakespeare, con la regia di Laura Angiulli.

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THE JOKERMAN
con Michele Maccagno
drammaturgia Francesco Maria Asselta
da un’idea di Michele Maccagno, Francesco Maria Asselta, Marco Merlini
coaching Stefano Braschi
regista collaboratore Marco Merlini
costumi Gianluca Sbicca
consulenza scenografica Marco Rossi
light designer Gianni Pollini
musiche Emanuele Nidi

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